(In questo post: Pinsa senza glutine)
Lo so, avevo detto che non avrei acceso il forno e avrei mangiato solo gelati. Ma non potevo rinunciare a provare la Pinsa senza glutine.
Sì, pinSa e non pinZa. Anche se quando lo si pronuncia non si sente tanto la differenza. Ma la differenza si capisce bene se la si mette in bocca…
Storia di un parto complicato della mia pinsa senza glutine
Già quando l’ho vista da Anna Lisa l’avevo bramata, e poi Gluten Free Travel & Living ha lanciato un guanto di sfida, fare una pinsa condivisa, ognuno a suo modo. Potevo esimermi io?
Però io non avevo la sua farina che è specifica per pinsa. E si sa, ogni farina senza glutine è a sé stante.
Io ho seguito le indicazioni di Anna Lisa (per quanto i miei scarsi mezzi lo consentissero – guardate più giù* -), ma avevo a disposizione un’altra farina, la farina Rice&Rice di Probios Mix per Pane, Pizza e Dolci. E ogni farina ha il suo assorbimento e la sua resa.
Inoltre io ho anche usato il lievito madre senza glutine (che è molto più idratato rispetto a quello col glutine), ma non ho ribilanciato i liquidi.
In realtà la cosa non mi ha preoccupata più di tanto (ma se non siete esperti diminuite l’acqua di 50 ml), visto che sono abituata a lavorare impasti molto più idrati del dovuto, anche perché vengono sicuramente più morbidi.
Ma, alla fine la resa è stata ottima, croccante fuori, morbida dentro, per cui mi ritengo soddisfatta.
*Inoltre mi sono appena trasferita a Mondello e non ho nemmeno la mia amatissima pietra refrattaria. Ma di necessità ho fatto virtù. E così come altre volte, in cui ho improvvisato un matterello, ho improvvisato una pietra refrattaria con una teglia e una pala con il para schizzi. Ingegnosa, no?
Invece per la planetaria… No, non avevo ancora la planetaria qui con me. E ho impastato a mano. Sì, avete capito bene! Ok, ci ho messo un po’ più di tempo, ma considerato il risultato finale, ne è valsa prorpio la pena.
Non avevo nemmeno tanta roba con cui condirle. Ma mozzarella e pomodori freschi, sì.
E lo confesso, avevo anche la Nutella… D’altro canto Anna Lisa sostiene che possiamo condirla come vogliamo, no?
E no, non ho fatto la foto, perché il mio senso di colpa ha prevalso e non volevo lasciare tracce ai posteri.
Infine, visto che il mio impasto era molto più idratato, non sono riuscita a stenderlo per bene, come volevo, da qui la forma un po’ sghemba. E con il forno ventilato, perché è l’unico modo in cui funziona il mio forno, si è gonfiata un po’ di più da una parte.
Insomma, tutta una serie di “disavventure” che non hanno, però, inficiato la sfida lanciata e mi ritengo più che soddisfatta. La prossima volta, però cercherò di procurarmi tutto in tempo, per fare meno fatica!
E se volete sapere la storia (vera) della pinsa, andate a guardare questo interessantissimo post, dove ho appreso un sacco di cose!
Pinsa senza glutine
Una pizza romana, chiamata pinsa, dalla forma allungata e che si può farcire a piacimento sia a crudo che in cottura.
Ingredients
- 500 g Mix per Pizza, Pane e Dolci Rice & Rice Probios
- 500 ml di acqua minerale
- 200 g di lievito madre rinfrescato oppure 13 gr di lievito di birra secco oppure 25 gr di fresco
- 40 ml di olio extravergine di oliva
- 1 cucchiaino da tè di sale circa 10 g
- Condimenti a piacere
Istructions
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In una ciotola (meglio se avete un'impastatrice) versate il lievito madre e scioglietelo con una parte si acqua.
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Quindi aggiungete la farina e mescolate aggiungendo il resto dell’acqua lentamente.
Appena l'acqua sarà assorbita unite l'olio a filo e infine il sale. Continuate a lavorare l'impasto fino a quando sara bello setoso.
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Lasciate lievitare l’impasto all’interno della ciotola in cui avete impastato per circa 15/20 minuti chiudendo con pellicola o con un coperchio in silicone.
A questo punto io l'ho messo a riposare in frigo per riprenderlo l'indomani mattina. Se invece volete farlo la mattina per la sera, lasciatelo a lievitare per circa 3/4 ore (dipende dalla temperatura esterna e con questo caldo ci sta pochissimo).
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Trascorso questo tempo, riprendete l’impasto e versatelo delicatamente su un piano leggermente oliato.
Con una spatola ricavate 4 pezzi, ciascuno del peso di circa 260/270 grammi e con le mani unte formate dei panetti rotondi senza strapazzare l’impasto. Se l'impasto è morbido come il mio versate l'impasto direttamente nelle ciotole unte, di uguale misura, con l'aiuto della spatola.
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Sistemate le ciotole all’interno di 2 o 3 portatorte con coperchio alto (grazie Anna Lisa, e a sua volta Maria Rosa, per questa brillante idea!) e mettete a lievitare in forno spento per circa 1 ora e mezza a 25/28° (io con la lucina accesa).
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Estraete le tortiere dal forno molto delicatamente senza aprirle e lasciatele continuare a lievitare perché è il momento di accendere il forno per scaldare la pietra refrattaria (o una teglia). Mettete la pietra sulla griglia e posizionatela sull'ultima altezza disponibile impostando la funzione grill a 280° (o alla massima temperatura del vostro forno, il mio 250°).
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Dal momento in cui il forno raggiunge la temperatura calcolate almeno 40 minuti per scaldarla.
Mentre scaldiamo la pietra, prepariamo il condimento desiderato.
Trascorso il tempo di riscaldamento i panetti saranno intanto diventati più o meno così.
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Preparate 4 fogli di carta forno e infarinateli leggermente con farina di riso finissima.
Ungete una spatola con olio Evo e staccate delicatamente i bordi del panetto rovesciandolo sulla carta.
Ungetevi anche le mani e cominciate a stendere il panetto piano con la punta delle dita. Sentirete le bolle d'aria sotto i polpastrelli e, si raccomanda Anna Lisa di non scoppiarli, ma portateli delicatamente verso l'esterno.
Stendete dunque la pinsa in forma ovale e completate con un filo d'olio.
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Portate il forno su ventilato alla massima temperatura e spostate la griglia con la pietra sul secondo gradino del forno (partendo dal basso).
Infilate la pala (o il para schizzi) sotto la carta da forno e posizionate il tutto sulla pietra. Dopo qualche minuto, quando l'impasto sarà un po' colorito, sfilate la carta e continuate la cottura per qualche minuto finché la pinsa non apparirà gonfia e colorata.
Ripetete l'operazione prelevando i panetti di volta in volta (purtroppo a me ne entra solo una alla volta sulla pietra e anche sulla teglia) poi "condite a piacere".
Se volete partecipare anche voi, fate come me, cucinate una buona pinsa e postatela sul vostro blog e poi esponete questo banner e usate questi hashtag
#pinsaromanasenzaglutine
#glutenfreetravelandliving
#postandbehappy
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