Formaggio vegano, senza glutine.
Metti un onnivoro a cena, ops a pranzo, in un locale vegano.
Metti pure che questo onnivoro, prediliga la carne a qualsiasi altro cibo.
Metti anche che è un buongustaio.
E metti ancora che è amante della tradizione (sebbene aperto all’innovazione).
Aggiungi che però è inclusivo.
E di larghe vedute.
E che ha deciso di cucinare la pasta senza glutine per 10 persone senza scomporsi minimamente.
E tu, vedi tutta questa buona, no, meravigliosa volontà, e lo immagini esattamente come te…
Capisci che non è esattamente come te perché non pensa 24 ore al cibo… O quanto meno ci pensa anche lui, ma si dedica anche ad altro…
Così, decidi che è arrivato il momento di portarlo al primo ristorante vegano di Palermo.
Ti accorgi però che si illumina quando, vedendo passare un enorme piatto di spaghetti, fumante e chiede cosa è, e gli viene risposto “carbonara vegana”.
Ma ti rendi conto anche che alla parola CARBONARA la sua attenzione era già andata far festa insieme alle sue papille gustative.
Così sottolinei il fatto che un aggettivo accompagna il nome e che è la parte più rilevante del discorso.
Ma lui, abituato come è a dar maggior risalto al sostantivo, pensa che la mia precisazione sia superflua.
Continua a fissarmi, scuotendo la testa in in su e in giù, con lo sguardo felice di chi ha trovato un regalo inaspettato.
E leggo nei suoi occhi a lettere cubitali “EVVIVA, OGGI, NON MANGERO’ SOLO VERDUREEEE!”
Decido di essere noiosa e di ripetere 5 o 6 volte accanto a “carbonara”, l’aggettivo “VEGANA”, con un’enfasi che neanche sull’altare il giorno delle nozze ho pronunciato così “LO VOGLIO”.
MI RENDO CONTO CHE NEANCHE QUESTO PERò SORTISCE L’EFFETTO SPERATO.
Decido allora di spiegare (in maniera pedante) che non avrà sapore di una carbonara visto che:
- l’uovo è restato alla gallina; 2. il guanciale al maiale; 3. il pecorino è rimasto latte e soprattuto 4. e della panna non ne deve parlare perché la ricetta nemmeno la prevede…;
Cosa è rimasto della carbonara? Solo la forma, ma non la sostanza…
Ma lo so, lo vedo che di tutto il discorso non è rimasto proprio niente e i suoi occhi continuano a gridare CAR BO NA RA – CAR BO NA RA!!!
Arriva il suo meraviglioso piatto, dall’aspetto di una carbonara e già so che seguirà una grossa delusione…
Mi preparo al peggio…
Ed il peggio è arrivato. Però ha capito il concetto di carbonara VEGANA e penso che non la prenderà mai più 😀
Quello che vi presento oggi quindi non lo chiamerò “formaggio vegano”. Perché effettivamente ha la consistenza di un formaggio spalmabile, ma non sicuramente il sapore, sebbene lo si usi come un formaggio.
Lo chiamerò invece Anacargio, perché è fatto di anacardi e ha la consistenza di un formaggio.
In questa maniera nessuno ci rimarrà male quando l’assaggerà e vorrà rimangiarlo 😉
Nelle prossime ricette vi farò vedere come l’ho usato io.
Formaggio vegano, anacargio
Ingredients
- 120 g di anacardi messi a bagno per almeno 1 ora
- 60 ml di acqua
- ¼ cup nutritional yeast io non l'ho usato ho messo un po' di miso
- 2 cucchiai di succo di limone
- 2 spicchi di aglio optional
- 2 cucchiai di aceto di mele
- 1 cucchiaio di senape di Digione
- Una presa di sale dell'Himalaya e pepe nero
Istructions
-
La ricetta è facilissima, basta mettere tutto in un boccale alto e frullare il tutto.
Note
Io non ho messo l'aglio perché il mio dolce doppio è intollerante e al posto del nutrizionale east (che avevo dimenticato di comprare), sotto suggerimento di Marta di Naturalmente buono ho aggiunto un po' di miso.
Adapted from Rebel Recipes
Vegan cheese
Ingredients
- 1 cup cashews soaked for at least 1 hour
- ¼ cup water
- ¼ cup nutritional yeast not used I used Miso
- 2 tbs. lemon juice
- 2 cloves garlic optional
- 2 tbs. apple cider vinegar
- 1 tbs. dijon mustard
- Pinch Himalayan salt and black pepper
Istructions
-
Add all the ingredients to your food processor then blitz until smooth and creamy.
Note
Adapted from Rebel recipes
Con questa ricetta partecipo al 100% Gluten Free (Fri)Day
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5 Comments
Elena
14 Marzo 2017 at 10:26Stefania però tu l’avevi preparato, lui non ha captato tutte le informazioni tutto li 🙂 Mi sarebbe piaciuto filmare la scena 🙂
Mi piace il termine che hai usato, e la consistenza è anche da formaggio dai, mi incuriosisce il sapore ma sono preparata e penso mi possa proprio piacere, un bacione!
welda
10 Marzo 2017 at 22:15Favolosa! Hai avuto coraggio..appena arrivato a casa si è fatto due spaghetti alla carbonara? 😉
E’ da un po’ che volevo provare un formaggio vegan. Ora ho la ricetta, grazie.! 🙂
Stefania Oliveri
14 Marzo 2017 at 0:29E sai che non so l’epilogo? Devo chiederglielo 😀
Ginestra
10 Marzo 2017 at 17:19Avrei voluto vedere la faccia dell’uomo quando ha assaggiato la carbonara XD
Il nome Anacargio è azzeccatissimo e mi fa pure simpatia.
Un bacio grande
Stefania Oliveri
14 Marzo 2017 at 0:29:*