(Focaccia genovese senza glutine con lievito madre)
Come vi dicevo nel post precedente, io sono una che è abbastanza coordinata nel vestire, curata, una che non esce se non è truccata, che quando va a fare palestra si sente fuori luogo ad indossare scarpe da ginnastica e la tuta.
Anzi, a dirla tutta, la fatica maggiore, per me, la mattina, è non coordinare troppo quello che metto…
E provo un’invidia pazzesca verso quelle persone così chic, che sebbene non siano tutte coordinate sono armoniose lo stesso.
Però, diciamolo, di solito, sono mosche rare.
Invece una categoria ben nutrita è quella che io chiamo “delle scappate di casa”. Cioè quelle persone che prendono le prime cose dall’armadio, evidentemente sempre al buio, e le mettono, senza curarsi se colori, forme, stoffe e fogge stanno bene insieme, noncuranti del loro look.
Di amiche (conoscenti) così ne ho parecchie. Ma devo anche dire che sebbene venga colpita dalla prime, non mi soffermo sulle seconde.
Anche se, queste ultime, godono di tutta la mia ammirazione. Le invidio per il loro menefreghismo, perché è sinonimo del loro massimo disinteresse per l’argomento. Non è incuria, bensì superiorità.
Sebbene io non riuscirei mai a vestirmi come loro, non mi sognerei neanche di esprimere la mia opinione, soprattutto se non richiesta, sul loro abbigliamento.
Tuttavia, evidentemente, non è così al contrario.
Ed ecco che un giorno, in cui io, invece, mi sentivo perfetta, mi sento dire da una di queste: “no, Stefy, non ti mettere più questa giacca con questo pantalone…”
Sul mio volto si dipinge uno stupore incommensurabile.
E, lei, continua: “guarda, non ti avevo nemmeno riconosciuta guardandoti da dietro…”
Ancora più stupefatta, attendo il perché, che arriva puntuale: “perché la foggia di questa giacca, non valorizza questo pantalone largo e sembra che tu sia senza forme!” E continua: “davanti ti sta veramente bene, ma quando ti vesti ti devi guardare anche dietro. Io lo faccio sempre, metto uno specchietto di fronte allo specchio, mi giro e guardo”.
Ora, io lo so che l’ha fatto con estremo affetto e che non era affatto la critica di una invidiosa, ma quando mi ha detto l’ultima frase, ho pensato “forse sarebbe meglio che guardasse anche il davanti…”
Sono troppo cattiva?
E adesso la ricetta della Focaccia genovese senza glutine con lievito madre.
Focaccia
Ingredients
- 500 g farina Mix integrali 4 cereali Werz Probios
- 390 g di acqua temperatura ambiente
- 300 g di lievito madre
- 100 g di olio evo
- 10 g di sale fino integrale di Mothia
- sale grosso
- origano
Istructions
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Nella ciotola della planetaria sciogliete il lievito madre, rinfrescato, con l'acqua e lasciate riposare 10 minuti.
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Quindi aggiungete le farine e mescolate azionando la planetaria con il gancio ad una bassa velocità.
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Aggiungete metà dell'olio e il sale e mescolate ancora fino a quando il composto non è diventato omogeneo. Lasciate lievitare dentro la ciotola coperta con la pellicola, a lievitare per tutta la notte fino al giorno dopo (o comunque fino al raddoppio).
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Sulla leccarda del forno stendete un foglio di carta forno, bagnando un po' il fondo per non farla muovere.
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Siccome l'impasto, stavolta, è risultato piuttosto morbido, l'ho steso con una spatola.
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Spennellatelo con dell'olio, con le dita formate delle fossette e cospargete di sale grosso e origano.
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Fate lievitare ancora per un'altra ora.
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Fate riscaldare il forno a 220° e cuocete in forno statico per 30 minuti circa.
Note
A secondo delle farine che usate e della temperatura, può cambiare il risultato finale e il tempo di lievitazione.
Infine, voglio precisare che nella focaccia genovese l'origano non c'è, ma io l'ho messo. E una genovese doc, mi ha suggerito, la prossima volta di mettere della salvia o del rosmarino, che ci stanno una meraviglia, e io lo farò!
In ultimo, devo precisare che la focaccia appena sfornata era buonissima, ma non ha mantenuto la fragranza fino alla sera.
Con questa ricetta di Focaccia genovese senza glutine con lievito madre, partecipo al 100% Gluten Free (Fri)Day
E andate a vedere questo articolo scritto da la bravissima Stefania!
5 Comments
Sonia
23 Maggio 2015 at 19:36che bella focaccia!!! lei non ha motivo di specchiarsi per guardarsi dietro perché è bella lo stesso! ahahahahah!! mi devo procurare questo libro!
Miria
22 Maggio 2015 at 21:54Sorvoliamo sulle amiche, ce l’abbiamo tutti una così, ma la focaccia è bellissima, ha un bel aspetto soffice e molto invitante.
Un bacione
Miria
ely - Glutenfreeely
22 Maggio 2015 at 20:07Non sei per niente cattiva! Anzi, io che in questi casi sono poco “polite”, le avrei chiesto se la mattina lo specchio l’aveva usato davanti e dietro… Ne conosco di persone così… io le chiamo “quelle uscite dall’uovo di Pasqua”… comunque, la tua focaccia è strepitosa!!!! E la farina che hai usato proprio non la conosco, la cercherò! Un abbraccio!
Anna Rita
22 Maggio 2015 at 19:09😀 che bella storia!! altro che cattiva…condiviso appieno il tuo pensiero 😉 focaccia invitante e saporita! :*
ago
22 Maggio 2015 at 16:53Stefy questa storia é tremenda! 😀 bellissima lievitazione questa focaccia! :-*