(Ciabatta; Pane senza glutine con lievito madre e farine integrali)
Ciabatta rustica senza glutine . Cardamomo & co
Il pargolo n. 1, ormai, deve pensare da solo ai suoi pranzi e alle sue cene.
E, da mamma italiana, i suoi pranzi e le sue cene, diventano per me uno degli argomenti principali delle mie preoccupazioni.
Così, ogni giorno, la prima cosa che gli chiedo è “cosa hai mangiato?”
E poi continuo “devi nutrirti bene, non mangiare schifezze, fai almeno 3 pasti al giorno, altrimenti dimagrisci…” e così via.
Il pargolo, che da quando è lontano è molto più ubbidiente, ha cercato di assecondarmi e così ha comprato le lenticchie, che gli sono sembrate il cibo più salutare che potesse mangiare.
Le lenticchie non sono proprio il suo cibo preferito.
Così, la sua scelta mi ha fatto davvero sorridere.
L’altra sera quindi, mi telefona (santo FaceTime subito), mentre le stava mangiando.
Io, totalmente stupita e sorpresa, comincio ad elogiarlo per la scelta e anche per la sfida nel cucinarle.
E lui: “no, mamma, non le ho cucinate!”
E io: “le ha cucinate il tuo amico?”
“no, mamma, non le ha proprio cucinate nessuno!”
“Come no?”
“Ma sì, le ho riscaldate!”
Capisco. “Hai comprato quelle già cotte!”
“Ecco, sì”
“Bene”, non voglio scoraggiarlo.
“Ma sono terribili, non hanno nessun sapore, nemmeno se le riscaldi!”
Capisco quindi che il primo approccio è stato ‘apri la scatoletta e mangia’.
Così cerco di spiegargli che forse avrebbe dovuto fare un piccolo soffritto, almeno con cipolla, ma che ci sarebbe stata bene anche una carota e un po’ di sedano e, se proprio si vuole esagerare, anche un po’ di pomodoro. Poi gli dico anche che avrebbe potuto aggiungere delle spezie…
Lui mi stoppa, “mamma, ma lo sai quanto costano qui le verdure?”
“Amore, capisco, ma danno anche sapore…”
“mamma, ma lo sai la fatica che ci vuole a fare un soffritto, dopo una giornata di lavoro?”
A quello punto decido che no, non so quanta fatica ci vuole a fare un soffritto dopo un’intensa giornata di lavoro… soprattutto, non alla sua età…
Lo aspetto, per le vacanze per coccolarlo un po’… con tanto soffritto!
E siccome non so nemmeno la fatica che ci vuole per fare un pane in casa, con lievito madre, ho deciso di provarlo.
Ecco quindi un’altra avventura.
La mia musa ispiratrice è ancora una volta Sonia. Ma come al solito non ho le sue farine e così faccio di testa mia…
E non so perché, riesco a scegliere sempre farine che assorbono meno acqua e quindi l’impasto mi viene più liquido…
Niente paura, prendete uno stampo da plumcake e il gioco è fatto!
Quindi la sua ciabatta si è trasformata in un pane in cassetta.
Ciabatta rustica senza glutine . Cardamomo & co
Ciabatta rustica da un’idea di Sonia
Ingredienti:
250gr. farina Mix B BiAglut da 1 Kg
150 gr. farina di grano saraceno (Nutrefree)
100 gr. farina Agluten Bezgluten
300 gr. lievito madre
400 gr. acqua
20 gr olio
3 cucchiaini sale
1 cucchiano e mezzo sciroppo di agave
semi di sesamo
Tempo di preparazione: 20 min.
Ho sciolto il LM nell’acqua insieme allo sciroppo, con l’impastatrice in funzione ho unito le farine piano piano, il sale e l’olio. Se volete cambiare le farine, come ho fatto io, e non volete metterlo in uno stampo da plumcake, invece di aggiungere tutta l’acqua, tenetene 50 ml da parte, da aggiungere in seguito, caso mai servisse.
Ho messo a lievitare, coprendo la ciotola con un foglio di pellicola, per tutta la notte. L’indomani mattina, ancora non mi era raddoppiato, così ho lasciato lievitare fino all’ora di pranzo.
Ho versato il composto in uno stampo da plumcake in silicone, ho ricoperto con semi vari e lasciato lievitare ancora per circa 1 ora… mentre si scaldava il forno a 250°.
Ho infornato per 10 minuti a 250° e poi 30 minuti a 200°.
Anche così, il pane è venuto buonissimo, molto morbido dentro con una bella crosta fuori.
A presto
Stefania Oliveri
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9 Comments
Clara pasticcia
3 Novembre 2014 at 9:56Ammappate che squisita ciabatta! Mi devo studiare bene la ricetta … io non ho il lievito madre … dici che con quello secco potrei avere speranze? Baci grandi
Alessia Mirabella
30 Ottobre 2014 at 22:24Direi assolutamente rustica! Deve essere buonissima….mmmm con una bella fetta di prosciutto di parma!!!! Ti abbraccio, Ale
Chiara Inversi
30 Ottobre 2014 at 18:57Cara Stefania, al Salone del Gusto a Torino ho provato un tipo di pane ai 5 cereali che mi ricorda molto la tua versione, ed era buonissimo. Immagino che anche il tuo sia ottimo, e fortuna che hai postato la ricetta così potrò replicare a casa!
:*
Itinera De Gustibus
30 Ottobre 2014 at 18:06Ma quanto vi ammiro, voi che riuscite ad addomesticare queste difficili farine!
Il pane ha un ottimo aspetto, bravissima. E grazie per aver contribuito alla raccolta.
P.S. se ti può consolare ho il tuo stesso problema, con un figlio fuori casa, che lavora fino a sera e, dopo una vita a mangiare cibi buoni e salutari, adesso si è ridotto pure lui alle scatolette!
Un caro saluto
Maria Teresa
La Cassata Celiaca
28 Ottobre 2014 at 15:50uau! ma è bellissimo! è un piacere veder come le ricette varino, crescano, si trasformino di casa in casa, non si smette mai di provare ed imparare! Grazie a te!
Batù Simo
28 Ottobre 2014 at 14:55ammappete che spessore! proprio come piace a me, il pane deve avere "sostanza" visto che ingrassa almeno che ne valga la pena! 🙂 ciao
paneamoreceliachia
28 Ottobre 2014 at 13:45Stefania sei peggio di mia madre quando ero all'università!!! 😀
Però penso che io con i miei figli sarei ancora peggio di te e lei messe insieme! 😀
Mi sembra che comunque nonostante i liquidi il tuo pane sia venuto bello appetitoso! Io ultimamente uso l'acqua con il contagocce, basta cambiare una farina per avere risultati davvero sballati, quindi impasto "a tentativi". Bravissima come sempre.
Un abbraccio
alice
sandra pilacchi
28 Ottobre 2014 at 11:34ti toccherà aprire una panetteria Stefania!
grazie per questi esperimenti, ben riusciti mi sembra dalle foto che sono stupende.
un abbraccio grosso
Sandra
Michela Sassi
28 Ottobre 2014 at 8:10Divina questa ciabatta, peccato che il mio LM mi ha abbandonata…. 🙁
Un abbraccio