Se dico oca, si pensa solo ad una donna (ragazza, essere di genere femminile) superficiale, ma anche piuttosto belloccia.
Non essendo mai stata belloccia, ho sempre pensato che, quindi, avrei dovuto sopperire alla mancanza, essendo intelligente e spiritosa, anche se l’unica qualità di cui i maschi sembravano accorgersi era quella che appagava la vista…
Così ho cominciato a leggere, ad interessarmi di pittori e di mostre, in maniera tale da avere sempre una parola da dire sugli argomenti più disparati.
Insomma una fatica immane, molto di più che truccarsi ogni mattina… Ma con scarsi risultati.
Avendo tre pargoli maschi, ho cercato loro di insegnare ad apprezzare le qualità di certe ragazze, che non si limitasse a colpire gli occhi…
È ovvio, che essendo maschi, ed essendo io, loro madre, a dare loro certi insegnamenti, hanno fatto tutto il contrario…
Così, da qualche anno, sfilano veline a casa mia… (senza offesa per le veline vere, che possono anche essere delle brave ragazze profonde e con sani valori, ma ovviamente l’immagine che danno è quella di un’oca…)
L’altro giorno a pranzo il pargolo n. 3, ancora troppo piccolo per ribellarsi completamente ai miei insegnamenti, sospirava e si rammaricava perché la “ragazza” da lui prescelta, non ricambiava il suo amore.
Per consolarlo, allora, io cercavo di convincerlo che però lui piaceva ad una sua compagna carina, buona, sensibile e che a lui non piaceva.
Il pargolo n.1, rizza improvvisamente le orecchie e sentenzia:
“Ogni lasciata è persa, se piaci a quella, dalle un bacetto, così fai esperienza!”
Lo guardo disgustata e affermo: “ma no, se una persona non ti piace, non ti ci fidanzi, aspetti che tu piaccia e quella che ti piace…”
E lui, serafico come un quarto di pollo, risponde: “mamma, deve fare esperienza, altrimenti poi, quando trova quella giusta, è incapace”.
La cosa che mi disgusta ancora di più è vedere la faccia degli altri due “maschi” di casa, assolutamente accondiscendenti… Inorridisco a guardarli e rimango basita…
E il grande continua “anzi, oltre al bacetto, dalle anche una palpatina, la prima volta, magari ti darà uno schiaffo, ma poi, piacerà anche a lei!”
Non ho nemmeno aspettato che gli altri apprezzassero il discorso e li ho tacciati di maschilismo sciovinista e ho intimato loro il silenzio, sebbene abbiano continuato a sghignazzare senza ritegno.
E improvvisamente ho capito perché:
a. a casa mia passano solo veline;
b. ho fatto sicuramente un pessimo lavoro con loro (soprattutto col grande!)
c. voglio una figlia femmina e non sentire questi discorsi!!!
E comunque ho scoperto che cuoca… fa rima con oca!
Petto d’oca all’aceto balsamico e mostarda di Cremona
Ingredienti per 6 persone
800 g di petto d’oca
una piccola cipolla rossa
uno scalogno
40 g di olio evo
un cucchiaino di aceto di mele
un cucchiaino di aceto balsamico Petrosino Laudicina (CondiAroma 33)
1/2 bicchiere di vino rosso
3 bacche di ginepro
un anice stellato
5 g di pepe rosa in grani
sale.
Passate velocemente il petto d’oca sulla fiamma del gas, dalla parte della pelle, per bruciare eventuali piume, lavatelo e tamponatelo con carta da cucina.
Sbucciate la cipolla e lo scalogno, lavateli, asciugateli e tritateli finemente.
Aggiungete l’aceto di mele, il vino rosso, le bacche di ginepro e l’anice stellato. Insaporite con un po’ di sale.
Rosolate la carne 2 minuti circa.
Coprite con un coperchio e cuocete a fuoco basso per 10 minuti.
Voltatelo quindi e proseguite la cottura per altri 5 minuti.
Scolate il petto e avvolgetelo in un pezzo di carta d’alluminio e lasciatelo riposare almeno 10 minuti. Filtrate il fondo di cottura e rimettetelo nella casseruola.
Unite l’aceto balsamico e cuocete 2 minuti a fuoco medio, finché il sugo risultarà leggermente ristretto, quindi filtratelo.
Togliete il petto d’oca dalla carta d’alluminio e tagliatelo a fette di circa 1/2 cm con un coltello molto affilato.
Sistemate le fette di carne su un piatto da portata, irroratele con il fondo di cottura e pepate.
Servite subito, completando con mostarda di frutta.
Suggerimenti:
– pesate prima il petto d’oca e non fate come me… Anche se in foto non si vede, il petto d’oca era morbido e rosato, ma secondo me era troppo cotto, quindi proporrei qualche minuto in meno se il suo peso è inferiore a 800 g;
– purtroppo non ricordo più da dove ho preso la ricetta…
– gli ingredienti sono tutti senza glutine;
– io ho sostituito il burro con l’olio, forse con il burro viene un po’ più denso il sughero, ma a noi è piaciuto anche così;
– l’abbinamento con la mostarda di Cremona è la morte sua!
A presto
Stefania Oliveri
8 Comments
Ginestra e il mare
7 Marzo 2014 at 12:26Ma i tuoi figli potrebbero essere tranquillamente fratelli siamesi del mio! Cmq ho pure due figlie, piccole e delicate eppure certi discorsi si fanno pure a casa mia senza nessun ritegno! Per tutto il resto ..<3
Lo
6 Marzo 2014 at 20:07Ieri il figlio di un'amica mi ha regalato questa perla: "L'amore è cieco, per cui palpeggialo."
0__o
Ale
6 Marzo 2014 at 15:51che bella idea! mi piace molto il tuo blog e mi farebbe piacere se passassi dal mio: http://golosedelizie.blogspot.it/
ti aspetto ^_^
Audrey Borderline
6 Marzo 2014 at 15:21una ricetta gustosa 😉
poi il petto d'oca è davvero buono
buona serata ciao ciao
Meris Carpi
6 Marzo 2014 at 12:15Sai perchè non sei belloccia? Perchè sei un gran bel pezzo di …donna quindi belloccia sarebbe riduttivo.
Questo te lo dico proprio con il cuore.
Foto stupenda, ricetta divina. Cosa vuoi di più oggi?
Un abbraccioooooo
Stefania
5 Marzo 2014 at 10:39i miei bimbi sono troppo piccoli per affrontare discorsi di questo tipo, ma credo che romai, tra maschi e femmine, non ci siano più troppe differenze, almeno su questo argomento. le femminucce di oggi, non sono solo oche, ma anche un pò puttanelle. rassegnamoci!
annaferna
5 Marzo 2014 at 9:07ciao cara
ma dove lo hai trovato poi!!!
le foto sono stupende!!
ti abbraccio
Mirtilla
5 Marzo 2014 at 8:49un piatto delicato ma dal gusto corposo..bellissima la presentazione 🙂