(In questo post: Gnocchi di patate viola con topinambur e carote)
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17 anni.
17 anni.
Sono proprio 17 anni a maggio.
Proprio 17 anni fa ho scoperto di essere celiaca.
E da 17 anni prendo un assegno dall’ASP (prima ASL e prima ancora USL) per comprare il cibo dietoterapico in farmacia.
Mio figlio, invece, è stato diagnosticato un anno e mezzo fa.
E, proprio come me, ha fatto la gastroscopia e tutti gli esami di routine per scoprire di essere celiaco.
Ma solo il 19 aprile di quest’anno ho scoperto di avere diritto all’esenzione del ticket per patologia.
Questo significa che per 17 anni ho pagato tutti gli esami relativi alla mia malattia… Nessun medico, nessun ospedale, nessun ente mi ha mai detto che fossi esente…
Solo il 19 aprile, il gastrenterologo che vedevo per la prima volta in vita mia, mi ha detto che non avrei dovuto pagare la visita…
Così mi metto in moto per avere questa esenzione, visto che il gastroenterologo mi ha chiesto di fare un’infinità di esami, per capire perché io stia ancora così male.
E mi metto in moto per capire come fare.
Chiedo al mio medico, che mi dice che devo andare all’ASP con un suo certificato che attesta che sono celiaca, per averla.
Chiedo al mio medico, che mi dice che devo andare all’ASP con un suo certificato che attesta che sono celiaca, per averla.
L’ASP non riceve tutti i giorni e mi rimanda avanti e indietro perché c’è un turno per le esenzioni per reddito e un altro per le esenzioni per patologia e anche se io sono andata al turno esatto, mi hanno detto che ero quello sbagliato e quando sono andata al turno sbagliato, mi hanno detto che avevo sbagliato il turno. Poi le feste, che cadono sempre nel turno esatto, insomma solo il 30 aprile riesco ad “azzeccare” il momento astrale favorevole.
Aspetto ordinatamente in fila.
Arriva finalmente il mio momento.
Entro nella stanza dove un tizio scontroso e scorbutico, mi fa cenno di sedermi. Poi esce dalla stanza e aspetto ancora un po’.
Rientra e guarda le carte che gli mostro. Mi guarda e mi chiede: “e cosa vuole?”
“L’esenzione!” rispondo stupita. Non sta lì per quello?
Mi riguarda perplesso.
Mi metto in ansia…
“No, questi documenti non vanno bene”.
Sgrano gli occhi.
“Ci vuole il certificato dell’ospedale” mi risponde laconicamente.
“Ma sono passati 17 anni!” gli rispondo infervorata.
“E lei ora ci pensa all’esenzione?”
Ok, lo so la legge non ammette ignoranza, ma io sono stata ignorante per 17 anni e anche IGNORATA!
Be’, mi riprendo dallo choc e rispondo “c’è un limite per pensarci?”
“E che ha fatto per 17 anni?”
“Ho pagato!” rispondo seccata.
“E ora, perché non vuole pagare più?” e mi guarda con sospetto…
Mi sento trattata come una furfante e come si dice qui “curnuta e mazziata”!
“Da 17 anni mangio senza glutine, ricevo i buoni e ho anche l’invalidità civile del 40% (il massimo per questa patologia), che non mi è servita mai a niente, ma che mi avete rilasciato voi, e nessuno fino ad ora mi aveva informato. Adesso che sono stata informata, voglio vedere riconosciuto il mio diritto!” … e non aggiungo “e voglio pure tutti gli arretrati che ho pagato” perché spero che il mio discorso lo convinca a farmi questa benedetta esenzione!
Invece si alza ed esce di nuovo. Poi ritorna e mi dice: “vada dal dirigente”.
Vado dal dirigente.
E’ seduto su una poltrona bassa e alza gli occhi al di sopra degli occhialini e mi informa: “abbiamo assolutamente bisogno del certificato dell’ospedale. Gli ospedali che lo rilasciano sono solo tre in Sicilia: il Civico di Palermo, uno di Catania e uno di Enna. Può rivolgersi ad uno di questi.”
E’ seduto su una poltrona bassa e alza gli occhi al di sopra degli occhialini e mi informa: “abbiamo assolutamente bisogno del certificato dell’ospedale. Gli ospedali che lo rilasciano sono solo tre in Sicilia: il Civico di Palermo, uno di Catania e uno di Enna. Può rivolgersi ad uno di questi.”
Ribatto: “ma io sono stata diagnostica al Cervello (altro ospedale di Palermo) 17 anni fa, come fa il Civico a certificare che io sono celiaca?” e terrorizzata continuo “mi fanno un’altra gastroscopia?”
Lui, pacifico, tanto non è lui che la farebbe, fa spallucce. Poi riprende “per patologie rare e gravi si fa così!”
Che gran culo, penso, oltre ad essere celiaca, sono grave e rara… Penso proprio, e sempre di più, che devo giocare il SuperEnalotto!
Gli gnocchi di patate viola li avevo fatto tempo fa, ma li aveva appena pubblicata Teresa con un condimento strepitoso. Ho deciso di aspettare per far dimenticare quella bontà, ma non sono passati 17 anni… così, adesso, ho deciso di autodenunciarmi!
Gnocchi di patate viola con topinambur e carote
per gli gnocchi:
500 gr di patate viola
100 gr di fecola di patate (circa)
sale
per il condimento:
4 topinambur
2 carote
1 scalogno
125 gr di pancetta affumicata
olio evo
sale
prezzemolo
Armatevi di santa pazienza perché le patate viola sono più piccole delle patate che si usano normalmente.
In ogni caso dovete metterle in una pentola con acqua fredda e abbondante e fate bollire fino a quando non risulteranno cotte (fate la prova con una forchetta o uno stecchino, devono forare la patata facilmente).
A questo punto, quando sono ancora calde, dovete togliere la pelle (e qui la pazienza deve essere massima) e poi schiacciarle con uno schiaccia patate in una ciotola. Aggiungete del sale e la farina e cominciate a lavorare.
Quindi, su un piano di lavoro spolverizzato con la fecola, cominciate a fare dei salsicciotti, che taglierete ogni centimetro e mezzo. Passateli nei rebbi di una forchetta o nell’apposito attrezzino come quello che vedete in foto.
Mettete a bollire una pentola abbondante di acqua salata e tuffate gli gnocchi quando l’acqua bolle. Scolateli dopo 5 minuti al massimo. Condite.
Condimento:
Sbucciate e lavate i topinambur e tagliateli a cubetti. Fate lo stesso con le carote.
In un wok, mettete la pancetta, fatela rosolare e mettetela da parte.
Quindi tritate uno scalogno e mettetelo nello stesso wok, aggiungendo olio, per farle stufare, insieme al topinambur e alle carote. Fate saltare e se c’è bisogno aggiungete un po’ d’acqua per far cuocere le verdure. In ogni caso devono restare croccanti.
Salate e aggiungete del prezzemolo alla fine.
Quindi saltate gli gnocchi con il condimento, aggiungendo il bacon e dell’acqua di cottura della pasta.
Servite calda e, se volete, spolverizzate con parmigiano.
Vi ricordo che domani sarò a Trapani per presentare l’anteprima del mio libro Metti un celiaco a cena. Fantasie COOLinarie di una Forno Star, Navarra Editore. Mi trovate al Mercato del Pesce, alle 18,00 in seno al Festival del Vento.
Violet potato dumplings with Jerusalem artichokes and carrots
for the dumplings:
500 grams of purple potatoes
about 100 grams of potato starch
salt
for the sauce:
4 Jerusalem artichokes
2 carrots
1 shallot
125 grams of bacon
extra virgin olive oil
salt
parsley
Arm yourself with patience because the purple potatoes are smaller than you normally use. In any case, you have to put them in a pot with cold water and boil until they will be cooked (test with a fork or a toothpick, should pierce the potato easily). At this point, when they are still warm, you have to remove the skin and then mash with a potato masher in a bowl. Add the salt and flour and begin working. On surface dusted with starch, begin to make sausages, and cut each half inch. Boil a pot of salted water and dipped dumplings when the water boils. Drain after 5 minutes at most.
Sause:
Peel and wash the Jerusalem artichokes and cut into cubes. Do the same with the carrots.
In a wok, put the bacon, fry slightly and set aside. Then put a chopped shallot in the same wok, add oil, to let her stew, along with Jerusalem artichokes and carrots. If you need add a bit of water to cook the vegetables. However, they must remain crunchy. Add salt and parsley at the end. Then jump the dumplings and bacon with the sauce, adding water of the pasta, if you need.
Serve hot and sprinkle with Parmesan cheese if you like.
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A presto
Stefania Oliveri
19 Comments
Dieta e dintorni
7 Maggio 2013 at 21:36Questi gnocchi viola sono strepitosi, e alcuni medici sarebbero da denunciare. Viene da chiedersi perché abbiano scelto questa strada, quando è chiaro che del prossimo gliene importa meno di niente. Storie simili, purtroppo, sono capitate a tutti noi. E non è davvero il caso di dire "Mal comune, mezzo gaudio". Anche perché, come dice Striscia, IO PAGO. NOI PAGHIAMO. Spesso, per essere trattati come pezze da piedi.
Giuliana
Anna Lisa
4 Maggio 2013 at 21:23Stefania: visto che ormai la celebrità non ti fa paura ti consiglio Striscia o meglio ancora L' indignato speciale. Con tanto di nomi e cognomi 😉
giovanna
3 Maggio 2013 at 18:53carissima,
parlo dal "profondo" nord, io ho saputo subito, dopo l'esito della gastro che potevo avere l'esenzione, però mi sono rifatta, privatamente, la visita dal gastroenterogo che mi ha detto " ops! avrei dovuto allegarle tutti documenti insieme al referto" altri 130€, poi vado all'Asl, grazie a Dio o a chi per esso, mi hanno ricevuto ma il commento è stato "ora è di moda avere la celiachia" per cui mi sono sentita una frodatrice del sistema sanitario regionale, ho ribattuto che il referto non me l'ero fatto in casa ma dopo una gastro ecc. comunque da 2 anni ce l'ho, però ogni volta che vado dal mio medico di base per farmi fare richiesta esami inerenti alla celiachia devo lottare perchè mi metta il codice dell'esenzione, certo che quando ho fatto la mammografia+ago aspirato mica l'ho preteso, però esami relativi alla patologia lo Voglio, ma non sempre ci riesco perchè sostiene che alcuni esami possono servire anche per altro.
Quanto è assurda la sanità poi nel tuo caso è davvero vergnognoso.
annaferna
3 Maggio 2013 at 16:40ciao Stefania
prima di ogni altra considerazione sulle e persone scellerate che si occupano della burocrazia in questo Bel Paese voglio farti assolutamente i complimenti ed un in bocca al lupo e in c… alla balena per la tua nuova esperienza avventura letteraria!!
e poi soprassediamo sulla stupidità , arroganza e quant'altro vuoi che è meglio…poi dicono che non bisogna maleaugurare a gli altri…vabbè :/
bacio grande
Anonimo
3 Maggio 2013 at 12:00Devo ,purtroppo ancora una volta,dare ragione a mio marito il quale sostiene che dall'Italia bisogna andarsene,si ma per dove dico io? Da un'altra parte dice lui,che qui ormai siamo "DEL C..O".Continua così che la tua forza riuscirà ad abbattere queste OTTUSE MENTI BUROCRATE.A presto con buone novelle….
Il Mondo di Milla
3 Maggio 2013 at 11:11La burocrazia in Italia è vergognosa soprattutto in campo sanitario dove i problemi andrebbero risolti ancor prima di nascere, visto che chi chiede un diritto lo fa perchè malato e non per schiribizzo!!
la cucina di qb
3 Maggio 2013 at 7:31Una rivoluzione culturale è quello che ci vuole, purtroppo. L'ignavia delle persone con le quali ti sei scontrata sono quanto di peggio possa aver partorito il nostro paese. Pensa solo che tu sei una vera forza della natura e tu si, con la tua quotidianità vera ed onesta, stai rendendo migliore questo paese.
Un abbraccio fortissimo.
Gio
3 Maggio 2013 at 6:10esenzione??? per averne una in Italia devi chiedere una grazie!
cmq meglio mangiarsi un bel piatto dei tuoi gnocchi 🙂
Isix
3 Maggio 2013 at 2:41Che vergogna. In bocca al lupo. Spero che tu riesca trovare una soluzione. Ciò che più mi indigna é l´indifferenza e il cinismo di certi impiegati. Ma perché per una volta non provano a mettersi nei panni degli altri e abbandonare la loro presunzione?
Sarah
2 Maggio 2013 at 23:31Che amarezza!
Vorrei dire di più ma proprio non ci riesco questi episodi, purtroppo, si commentano da soli…
Gli gnocchi, invece, mi piacciono molto e appena avrò la fortuna di trovare delle patate viola li rifarò sicuramente! Tanto tu sei una garanzia! 😉 Un abbraccio, Sarah
Loredana
2 Maggio 2013 at 19:57Non ci sono parole…e adesso com'è che non vuol pagare più?E' veramente da teatro dell'assurdo.
Ha ragione ginestra: tieni botta!
E in bocca al lupo per domani!
Silvia- Perle ai Porchy
2 Maggio 2013 at 17:42Maledetti…. Guarda questo! http://m.youtube.com/watch?v=yL8Bb6Pg6wo
Glu.fri cosas varias sin gluten
2 Maggio 2013 at 16:08Stefania se ti puó consolare pensa che ci sono paesi che non hanno nessun tipo di copertura sanitaria e secondo e i poveri secondo me neanche gli diagnosticano, tanto come cavalo fanno a spendere io 40% in piú per la spesa….So che é dura ma il problema sono sempre le persone che non fanno quello che il sistema e le normative dicono. Ma c´é come una connivenza, meno pubblico e piú privato perché questo é quello che si vuole..
enza accardi
2 Maggio 2013 at 7:54non si può commentare una storia così ….. ma si possono immaginare i pensieri e le parole che passano per la testa e ciò che si vorrebbe dire e fare ma che non si può nè dire e nè fare perchè piove sempre sul bagnato……purtroppo queste storie si ripetono sempre. A mia madre è stata diagnosticata un'atrofia cerebellare dopo più di 20 anni che era in cura con un neurologo e a lei spettava il 100% di invalidità oltre che l'esenzione da tutto….. ecco perchè sono veramente incommentabili queste storie. Bisognerebbe capire chi aiuta la gente che veramente ha bisogno se i diritti ce li ha chi invece non ha diritto. Se ne fregano tutti e questa è la dimostrazione…… complimenti x la ricetta. Ma le patate viola, dove si trovano????? 🙂
fantasie
2 Maggio 2013 at 7:50Ginestra: continuamo a stupirci perché siamo puri di cuore…
Gambetto: come giustiziere sicuramente sei più credibile di me… Il dolce doppio dice che io sono un micetto che si crede un leone… e purtroppo gli altri vedono solo il micetto! 😀
Teresa: no, la gastroscopia, caso mai la faccio fare a loro! Proprio non ho intenzione!
Luca e Sabrina: il bello è che ho parlato con altri celiaci e lo sapevano tutti… ma solo io capito sempre i medici sbagliati????
Luca and Sabrina
2 Maggio 2013 at 7:34Stefania, siamo rimasti di sasso leggendo quanto hai scritto, roba da matti, roba all'italiana, come sempre qui le cose funzionano sempre al peggio. Ma non darti per vinta, a costo di fare un'altra gastroscopia non devi mollare, devi farti rilasciare quello che ti spetta ovvero l'esenzione e poi fossimo in te, faremmo anche domanda per riavere indietro parte di quello che hai pagato in questi anni. Fossi stata parente di tizio o di caio, di sicuro questa trafila ti sarebbe stata risparmiata e questo fa indignare.
Complimenti invece per i gnocchi che hanno un aspetto magnifico e in questa variante ci intrigano molto.
Bacioni da Sabrina&Luca
Teresa De Masi
2 Maggio 2013 at 7:15Cose da pazzi, uno legge e non ci crede… :((( Spero trovi una via per risolvere, senza stare a fare di nuovo quegli esami invasivi che solo l'idea mi fa stare male… :((
(mi spiace avere pubblcato quando li avevi fatti pure tu, ma come vedi tornano utili e sempre buoni ie belli sono… :)))
Gambetto
2 Maggio 2013 at 7:14Poi si stupiscono quando qualcuo gli mette le mani in faccia e li rende "raramente" riconoscibili…
Sono fresco-fresco reduce da un episodio similare, che non sintetizzo nemmeno per non deviare l'attenzione dal tuo caso…sappi però che a me è finita male…e molto probabilmente davanti ad un giudice. So che certi modi non sono una soluzione…eppure quanto te le tirano dalle mani certe mazzate!
PS
Se vuoi vengo a trovarti…non è che sia l'ideale nei panni del giustiziere…ma per le motivazioni giuste ci provo anche! 😉
Ginestra e il mare
2 Maggio 2013 at 6:48Sono senza parole…e mi stupisco pure di essere senza parole, dovrei essere abituata a questo stato di cose quando si parla di sanità..e invece, è evidente che non riesco a farci l'abitudine e forse è giusto che sia così! Tieni botta, trovati qualcuno che conosce qualcun altro per farti rilasciare questo benedetto certificato.. la ricetta non ha niente da invidiare a quella di Teresa..me ne "pappelei" (come direbbe mia figlia) un piatto pure adesso 🙂 Un baciuzzo e in bocca al lupo per domani!