(In questo post un antipasto natalizio: Polpette di patate e polpa di granchio con semi di sesamo)
Ormai, se mi conoscete un po’, sapete bene che io non sono proprio una sportiva, non amo fare attività fisica, men che mai andare in palestra e che l’unico movimento e sforzo che ammetto, è quello che porta il braccio fino alla bocca!
Forse anche perché io non faccio gli incontri della mia omonima araba (che anche per questo deve essere felice, non solo in cucina!), ma io in palestra mi stresso e, mi sento infelice. Ma da qui ad arrivare a provare un impulso omicida, prendendo a sprangate il bel visino di una giovane istruttrice, questo mai… Fino ad ora…
Da quando il dolce doppio mi ha fatto questo “gradito” regalo (che poi, mi chiedo, se un regalo non ti piace, lo si deve continuare a considerare sempre un regalo? E soprattutto, visto che, c’è una marea di gente
che cambia il regalo quando non gli piace, perché io non posso farlo?), io, due
volte a settimana (di più, gnà fo’!) mi sento davvero in balia dei sentimenti
più violenti e truci, degni di Dexter, la vendetta!
che cambia il regalo quando non gli piace, perché io non posso farlo?), io, due
volte a settimana (di più, gnà fo’!) mi sento davvero in balia dei sentimenti
più violenti e truci, degni di Dexter, la vendetta!
Gentilmente, ho anche avvertito (non delle sprangate) la “dolce” istruttrice. Ma non ci sente e con l’aria più saputella che abbia mai visto, mi ha risposto: “non riuscirai la prima, o la seconda, e nemmeno la terza volta, ma alla decima comincerai a capire!”
CAPIRE??? Ma mica sono scema, devo solo vedere il passo e poi rifarlo lentamente, la prima volta…
E siccome il mio viso è lo specchio dei miei pensieri e, grazie a Dio, non della mia anima, deve aver visto un’espressione mista di sbigottimento e risentimento, perché ha alzato il sopracciglio e, giuro, ho visto anche il suo canino, beffardo, luccicare!
Ora, lo so che io non sono proprio miss coordinazione, ma a non seguire la coreografia, che non spiega, non sono la sola… Eravamo un folto gruppetto, lì, frustrati a guardare le sue acrobazie e il vano tentativo degli altri…
Ho tentato, allora, l’arma della pietà. “Sono ‘anziana’, non ho mai fatto step, magari due o tre ripetizioni dei passi più difficili…”
Mi ha riguardata e mi ha risposto: “non è importante che tu non sappia fare i passi, l’importante è che non ti fermi, mettiti a fare la marcia, mentre aspetti!”
Anche qui la mia faccia è stata un misto fra sbigottimento e … furore, perché lei ha distolto lo sguardo.
Volevo gridarle: “signorina, ma lo sa chi ha davanti??? Almeno mi dia del lei, potrei avere il doppio dei suoi anni!” Almeno il rispetto dell’età lo pretendevo!
Ma io non mollo, il dolce doppio ha pagato fino ad aprile 2014, mica posso continuare a subire fino ad allora… Altrimenti, davvero ho bisogno dei Maja!
Ho continuato: “ok, farò la marcia, mentre qualcuno di voi farà la coreografia…”
E poi ho aggiunto: “per quanto riguarda gli addominali, volevo chiederti se c’è un’alternativa, visto che ho un’ernia (mica sono anziana per niente!)”
Lei mi ha guardata furente e ha risposto: “e me lo dici solo ora???? TU non li puoi fare!” Ha preso il suo telo e se ne è andata. Lasciandomi lì, tutta sola con la mia bocca aperta fino al suolo. Forse, ha capito, che una risposta del genere avrebbe potuto far realizzare il mio sogno violento e farmi usare in modo improprio (o forse, in questo caso, proprio) i pesetti che avevo in mano…
Ora mi chiedo, sono io particolarmente sfortunata, o in palestra si trovano solo psicopatici?
P.s. Mi sono anche interrogata, proprio mentre lei saltellava e io guardavo. Sarà l’insuccesso, la frustrazione di non riuscire, che porta i ragazzi ad abbandonare la scuola? La risposta è sì, naturalmente. Lo sapevo mentalmente, ma non l’avevo provato sulla mia pelle… E quindi, sono più che giustificata ad abbandonare la palestra?
CAPIRE??? Ma mica sono scema, devo solo vedere il passo e poi rifarlo lentamente, la prima volta…
E siccome il mio viso è lo specchio dei miei pensieri e, grazie a Dio, non della mia anima, deve aver visto un’espressione mista di sbigottimento e risentimento, perché ha alzato il sopracciglio e, giuro, ho visto anche il suo canino, beffardo, luccicare!
Ora, lo so che io non sono proprio miss coordinazione, ma a non seguire la coreografia, che non spiega, non sono la sola… Eravamo un folto gruppetto, lì, frustrati a guardare le sue acrobazie e il vano tentativo degli altri…
Ho tentato, allora, l’arma della pietà. “Sono ‘anziana’, non ho mai fatto step, magari due o tre ripetizioni dei passi più difficili…”
Mi ha riguardata e mi ha risposto: “non è importante che tu non sappia fare i passi, l’importante è che non ti fermi, mettiti a fare la marcia, mentre aspetti!”
Anche qui la mia faccia è stata un misto fra sbigottimento e … furore, perché lei ha distolto lo sguardo.
Volevo gridarle: “signorina, ma lo sa chi ha davanti??? Almeno mi dia del lei, potrei avere il doppio dei suoi anni!” Almeno il rispetto dell’età lo pretendevo!
Ma io non mollo, il dolce doppio ha pagato fino ad aprile 2014, mica posso continuare a subire fino ad allora… Altrimenti, davvero ho bisogno dei Maja!
Ho continuato: “ok, farò la marcia, mentre qualcuno di voi farà la coreografia…”
E poi ho aggiunto: “per quanto riguarda gli addominali, volevo chiederti se c’è un’alternativa, visto che ho un’ernia (mica sono anziana per niente!)”
Lei mi ha guardata furente e ha risposto: “e me lo dici solo ora???? TU non li puoi fare!” Ha preso il suo telo e se ne è andata. Lasciandomi lì, tutta sola con la mia bocca aperta fino al suolo. Forse, ha capito, che una risposta del genere avrebbe potuto far realizzare il mio sogno violento e farmi usare in modo improprio (o forse, in questo caso, proprio) i pesetti che avevo in mano…
Ora mi chiedo, sono io particolarmente sfortunata, o in palestra si trovano solo psicopatici?
P.s. Mi sono anche interrogata, proprio mentre lei saltellava e io guardavo. Sarà l’insuccesso, la frustrazione di non riuscire, che porta i ragazzi ad abbandonare la scuola? La risposta è sì, naturalmente. Lo sapevo mentalmente, ma non l’avevo provato sulla mia pelle… E quindi, sono più che giustificata ad abbandonare la palestra?
Queste quenelle, in realtà nascono dall’esigenza duplice di far ingoiare, mangiare il pesce ai miei pargoli almeno una volta a settimana, e di far fuori delle patate bollite, senza far usare la maionese ai suddetti.
Guardare le patate e la polpa di granchio mi ha fatto scattare l’idea e così ho proceduto e l’ho trovata perfetta anche per un antipasto chic!
Guardare le patate e la polpa di granchio mi ha fatto scattare l’idea e così ho proceduto e l’ho trovata perfetta anche per un antipasto chic!
Quenelle di patate e polpa di granchio con semi di sesamo
Ingredienti (per una trentina di quenelle):
3 patate bollite
Ingredienti (per una trentina di quenelle):
3 patate bollite
1 scatola d polpa di granchio
1 uovo codice 0 (bio) o 1 (di galline allevate all’aria aperta)
qualche goccio di tabasco
semi di sesamo Sarchio
sale
Per la salsa:
un vasetto di yogurt greco
curry
olio evo (buono!!!)
2 o 3 gocce di tabasco
sale
Bollite le patate con la buccia, in acqua salata. Fatele raffreddare e poi pelatele. Schiacciatele con una forchetta (se avete il pestello quello che usano gli americani è una figata pazzesca e ancora più semplice).
Aggiungete quindi la polpa di granchio sgocciolata, e amalgamate. Unite anche un uovo leggermente sbattuto con un po’ di sale e amalgamate ancora, insieme al tabasco. Quindi fate delle quenelle o aiutandovi con due cucchiai, o con le mani. Quindi, per il tocco chic, panate le quenelle nei semi di sesamo. Mettete in forno a 180°C per una ventina di minuti.
“Pucciate” le quenelle nella salsa di yogurt, preparata mescolando tutti gli ingredienti con una forchetta.Suggerimenti:
– sono venute buone, ma la polpa di granchio è risultata un po’ assente. Quindi o si aumenta la dose della polpa di granchio o si diminuiscono le patate (va da sé che, per i mie pargoli, erano ottimi così, ma loro non amano il sapore del pesce…);
– i semi di sesamo sono un’ottima alternativa alla classica panatura con il pangrattato ed è naturalmente senza glutine;
– sono perfette per un buffet, perché si possono comodamente mangiare con le mani;
– infine, non le vedete perfette come antipasto della vigilia di Natale, quando si dovrebbe mangiare di magro?Con questa ricetta partecipo a due contest, quello della Sarchio, dove dovrete votarmi sulla pagina di Facebook, se vi piace la mia ricetta, e quello di Francesca di Scorribande in cucina “Un natale da leccarsi le dita” sui finger food.
sale
Per la salsa:
un vasetto di yogurt greco
curry
olio evo (buono!!!)
2 o 3 gocce di tabasco
sale
Bollite le patate con la buccia, in acqua salata. Fatele raffreddare e poi pelatele. Schiacciatele con una forchetta (se avete il pestello quello che usano gli americani è una figata pazzesca e ancora più semplice).
Aggiungete quindi la polpa di granchio sgocciolata, e amalgamate. Unite anche un uovo leggermente sbattuto con un po’ di sale e amalgamate ancora, insieme al tabasco. Quindi fate delle quenelle o aiutandovi con due cucchiai, o con le mani. Quindi, per il tocco chic, panate le quenelle nei semi di sesamo. Mettete in forno a 180°C per una ventina di minuti.
“Pucciate” le quenelle nella salsa di yogurt, preparata mescolando tutti gli ingredienti con una forchetta.Suggerimenti:
– sono venute buone, ma la polpa di granchio è risultata un po’ assente. Quindi o si aumenta la dose della polpa di granchio o si diminuiscono le patate (va da sé che, per i mie pargoli, erano ottimi così, ma loro non amano il sapore del pesce…);
– i semi di sesamo sono un’ottima alternativa alla classica panatura con il pangrattato ed è naturalmente senza glutine;
– sono perfette per un buffet, perché si possono comodamente mangiare con le mani;
– infine, non le vedete perfette come antipasto della vigilia di Natale, quando si dovrebbe mangiare di magro?Con questa ricetta partecipo a due contest, quello della Sarchio, dove dovrete votarmi sulla pagina di Facebook, se vi piace la mia ricetta, e quello di Francesca di Scorribande in cucina “Un natale da leccarsi le dita” sui finger food.
Se volete restare in contatto con le mie ricette non dimenticate di cliccare MI PIACE sulla mia pagina
Cardamomo & co. della FornoStar
A presto
Stefania Oliveri
27 Comments
Biscotti facilissimi… mi sento tanto araba, ops sicula felice! | Cardamomo & Co.
28 Novembre 2015 at 18:05[…] Neanche quella delle ricette più facili e goduriose allo stesso tempo. E nemmeno quella più fortunata in palestra… Però stavolta ho una ricetta degna di lei, veloce, furba, pochi ingredienti e assolutamente […]
Ilaria
7 Dicembre 2012 at 20:14Io ci vado in palestra ma non faccio lo step perché dire che sono scoordinata e' dir poco perché non ti butti su un bel corso di danza del ventre 😉
Le quenelles sono molto invitanti mi fanno venire in mente i pintxos nostrani………
mammadeglialieni
6 Dicembre 2012 at 22:47Odio lo step.
Autorizzata a lasciare la palestra e' poco! Mi meraviglia che tu nn l'abbia fatto prima!
Devono essere buone le quenelle, me le segno!
Buon w.e.!
Fabiana
6 Dicembre 2012 at 22:39Certo che sei autorizzata a mollare la palestra, direi il più in fretta possibile…..hai resistito decisamente troppo!
Aprile 2014……non puoi aver meritato un simile castigo, nessuno può!:(
Un abbraccio ligure
Fabi
La Gaia Celiaca
6 Dicembre 2012 at 21:45in palestra bisogna semplicemente evitare di andarci. così. a priori 🙂
per le quenelle dici che renderebbero possibile far mangiare pesce anche alle mie belvette, che invece adorano le patate?
veronica
6 Dicembre 2012 at 21:12mi hai fatto morir dal ridere ti scrve una che ha insegnato ginnaatica e danza fino a 10 anni fa poi ora si ritrova solo tra le mure della pizzeria e della cucina di casa con marito calciatore figlio di seguito e le piccole gemelle super ginnaste @.@….io….ahahhaha la mia ginnastica come la tua adesso …braccia bocca 🙂
ma dai stefy prendila come una cosa sana e salutare ^.^ fino ad aprile 2014 ihihihhihih che darei per stare io al posto dell'araba tra fornelli e palestra 🙂
dobbiamo chiedere al gruppo mtc un video fitness tutte insieme con l'araba prima di natale….:)
scherzo
per la ricetta una bella idea che posso mangiare ^.^
Monica Chiocca
6 Dicembre 2012 at 20:30Uuuuh anche io odio la palestra !!! mi sento proprio a disagio..
Comunque parliamo di cucina,che la palestra mi fa già sentire male!!!
Le quenelle che belle che sono! mi sembrano anche un giusto antipasto per Natale!!
A presto,Monica
faustidda
6 Dicembre 2012 at 19:43ciao Stefania, io ho provato ad andare in palestra, molti anni fa. Ho resistito… due mesi, non di più! E non avevo neanche una ragazzina indisponente come la tua, in qualità di istruttrice!
Ecco… per dirti… i regali possono, devono poter essere cambiati se la "misura" non va bene :))
Quanto alle tue crocchette, che dire? un'idea davvero carina per tutti e "magistrale" per i tuoi ragazzi.
Satsuki
6 Dicembre 2012 at 18:58Posso dirlo, posso dirlo? Che grandissima stronza!!!
Io un istruttore così l'ho beccato in una palestra vicino casa a Genova. Una palestra che si è rivelata un posto per fighetti con la puzza sotto al naso e cara da far spavento. Dopo i modi poco gentili di un istruttore durante una lezione di prova, sono tornata a casa incazzatissima, pensando che non avrebbero mai visto i miei soldi.
Alla Polisportiva (io sono andata in quella di viale Strasburgo, ma a quanto pare sono carini pure in via Belgio), invece, ho trovato un bell'ambiente, soprattutto per gli istruttori, gentili e disponibili. E' vero che io facevo sala fitness e piscina, più un corso di ginnastica posturale (quest'ultimo di stretching e rilassamento a gogò, in soldoni) perchè volevo sentirmi libera per gli orari.
Io continuo a preferire la piscina e quest'anno appena posso rientro alla Comunale. Però consiglio a tutti la Polisportiva ;)!
Me la offri una di queste deliziose quenelle, così faccio uno strappo alla regola della dieta?
Un bacione :*
p.s.: fossi in te, mi andrei a lamentare in direzione, in fondo sei tu quella che paga…sempre se non son cafoni pure lì
Ginestra e il mare
6 Dicembre 2012 at 18:45L'unica volta che ho messo piede in palestra era di moda l'aerobica e Jane Fonda, ho vissuto un'esperienza frustrante simile alla tua, la differenza stava solo nel fattoi che ad avventurarci in palestra eravamo in 2, la sottoscritta ed un'amica carissima, entrambe ci siamo distinte per le movenze assolutamente scoordinate, per la totale assenza di armonia, ritmo e senso dell'equilibrio.. sbellicandoci dalle risate ad ogni lezione abbiamo abbandonato dopo la seconda settimana, nessuna delle due ha più messo piede in palestra! N.B. l'istruttrice era meno odiosa della tua e solo per questo motivo le ho concesso una settimana in più di quanto avevo previsto prima di mollare per sempre!!
Un bacio
Simona Mastantuono
6 Dicembre 2012 at 17:26ho trascorso lo scorso anno a rendermi ridicola in un corso di step coreografico..dopo tanti sudori mi sono dedicata al nuoto… ti ho nel cuore ho riso un sacco immedesimandomi in ciò che scrivevi.. a presto.. già che ci sono allungami una delle tue meravigliose polpettine tanto poi vado in palestra hahahha
TataNora
6 Dicembre 2012 at 15:06Ok Stefi, vai e uccidi!!!!
Ti sta rispondendo quella che, alla richiesta di presentarmi in spiaggia per il risveglio muscolare, risposi di andare pure avanti senza di me e di farmi sapere a che ora avrebbero fatto la… resurrezione muscolare. ù_ù
Il tuo antipasto è una bella scoperta… mi sa che entra anche lui in lizza per il cenone!
Baci bella signora e …. spaccale le gambette alla ragazzina insolente!
Gand…. opps …. Nora
Glu.fri
6 Dicembre 2012 at 15:02Bellissime le crocchette per far ingurgitare ehm..mangiare il pesce ai pargoli..adesso le do alla mia di pargola..
Firmato: culo di pietra e non perché é tonico e lavorato…..
Baci
Anna--USA
6 Dicembre 2012 at 14:49Stefania, hai uno humor splendido nel racconatre tutte le tue (dis)avventure in palestra.
Comunque, subire fino al 2014 non e' un'opzione accettabile, mi sembra di capire. Continuare a cercare di far ragionare l'istruttrice apparentemente e' inutile. Tertium non datur?
ma non c'e' un come si dice supervisor della suddetta istruttrice a cui far presente che la signorina oltre ad essere maleducata e' anche priva di qualunque capacita' di insegnare?
Comunque ti ammiro per il fatto di andare in palestra,io sono priva di senso del ritmo, zero coordinazione, mi vengono i crampi allo stomaco solo a passare davanti alla sede della palestra–che non frequento ne' frequentero' mai. Da ragazzina ero l'ultima a essere scelta quando a scuola si formavano le squadre per giocare a volley o cose del genere e (trenta anni dopo) non mi sono ancora ripresa dai traumi associati a quell'esperienza.
UnalunaPer
6 Dicembre 2012 at 14:04ciao passa da me c'è un premio per te!
Mela
6 Dicembre 2012 at 13:45Stefania, no!
Anche se la mia s-forma fisica non lo fa pensare, ho un pò di esperienza con le palestre, e ti assicuro che ne ho viste di tutti i colori.
Questo gengere di istruttrici le conosco bene, di solito si trovano nei posti più fighi e sono convinte che "chi non mi segue non mi merita".
Ho avuto la fortuna di trovare istruttrici belle, preparate, brave, ma anche molto umili e con grandi doti di insegnamento.
Perché sapersi muovere è una cosa, ma come tu saprai benissimo, non avere capacità di insegnamento è un'altra.
Cambia il tuo regalo, e trovati un posto dove essere più felice, ché la vita è già abbastanza dura, non vedo perché regalarci frustrazioni in più.
(Più semplicemente potresti provare a cambiare corso, e vedere se nello stesso postoc'è un'altra istruttrice un pò meno peggio)
Abbracci, baci e… forza e coraggio!
PS NOn ci credo che sei scoordinata, hai solo bisogno di quello di cui tu stessa parli: pazienza, istruzioni chiare, e un pò di pratica. Spiegaglielo alla ragazzina!
giuli
6 Dicembre 2012 at 13:02Ciao Stefania! Allora: in merito alla palestra ti diró, io l'ho frequentata per tre anni tempo fa. In effetti la maggior parte degli assidui passa il tempo a specchiarsi, ad ammirare rigonfiamenti e tonicitá vari di bicipiti & co. e altre cose di questo genere. Del tipo "quanto so' fico, quanto so' boono". Io in realtá andavo proprio per migliorare fisicamente, ma non in termini puramente estetici (…cioé, anche…..vuoi mettere che fisico con tre volte a settimana di frequenza??????), soprattutto per ovviare ai danni del lavoro sedentario, sedentarissimo……Poi mi sono proprio stufata dei vetri delle finestre appannati, dei muri dei bagni con la muffa e delle persone pseudo-snob-fissate che passavano il tempo a spettegolare di tutti, occupando tutti gli attrezzi e costringendoti ad estenuanti tempi di attesa….Ora non ne ho proprio piú né voglia, né tempo….ho la mia bella cyclette, che mi attende nei tempi morti della mia quotidianitá. "Tempi morti?" dirai tu. Giá: noi donne-mamme-che lavorano non solo in casa siamo alla perenne ricerca di ore supplementari per rispettare le nostre tabelle di marcia. Ma niente da fare. Dobbiamo inventarci di tutto per starci dentro. Basta, non voglio tediarti ancora……..nel senso che: caspita, tuo marito ti ha fatto un REGALONE!!!!!! Magari lo puoi barattare con qualche amica?
Le tue quenelle sono superbe, sicuramente buonissime, alla facciaccia dell'istruttrice saputella!!!
Bacioni….e aspetto di conoscere gli sviluppi!
stella
6 Dicembre 2012 at 13:00ah ah mi fai morire! Io invece se non vado in palestra sto male, perchè li mi sfogo per bene! Ma nella tua fanno solo step? Non puoi fare un altro corso? Che so pilates! Baci baci queste qnelle très chic!
Lara Bianchini
6 Dicembre 2012 at 12:46ooooops! dimenticavo! Queste le rifaccio èh??? pensavo a Capodanno!
Lara Bianchini
6 Dicembre 2012 at 12:46No cara mia (un giorno ti farò l'elenco dei "meravigliosi regali" che ho ricevuto negli anni da mio marito" così ti viene un'altra ernia dal ridere)non puoi abbandonare, la scuola la abbandoni quando ti frustra a 18 anni e poi a 30 torni a fare le serali, qui abbiamo passato anche i 30 quindi??? Li resti, fai lo step e poi vai alla reception e ti lamenti di quella stronza dell'insegnante e che rivuoi indietro tutta la quota, che almeno dove si paga profumatamente la soddisfazione del cliente è fondamentale…
Emanuela
6 Dicembre 2012 at 12:09Sei fantastica! Avrei voluto vederti in palestra :-))
Bellissime pure le quenelle ^_^
Loredana
6 Dicembre 2012 at 12:08Trovo queste polpttine sfiziose , veloci e facili da fare, perfette per la mia tavola e i miei pargoli ( che non amano il pesce almeno come i tuoi!).
Per la palestra io ho risolto andando in una palestra frequentata da anziani!!! Niente stress, nè coreografie, solo esercizi, ripetitivi, ma rassicuranti, tanto che è il terzo anno che la frequento due-tre volte alla settimana e poi fa sempre piacere sentirsi pimpante in mezzo ad ultrasettantenni!! 😉
lalexa
6 Dicembre 2012 at 11:43Che buone e che gusto!!!
Saretta
6 Dicembre 2012 at 11:01Queste quenelle le farò a Natale!
per la palestra…sai che io ODIO lo step?!Ste, dai retta a me, dedicati al Pilates o yoga o a qualcosa di dolce( e magari insegnato da gente meno stronza..scusa il termine).L'attiità fisica dev'essere un piacere mica una tortura!E ti assicuto che ci sono attività che fanno stare bene senza stress!capisciamme!
E vedrai che concilierai benessere e relax!Bacione
Serena Mazzieri
6 Dicembre 2012 at 10:18All'università mi capitò un'istruttrice che sembrava barbie, faceva le coreografie solo per lei ed era un continuo rimirarsi…durai una settimana…poi per fortuna da allora, anche se ho disertato per parecchio, ho trovato sempre bravi istruttori…
A gennaio dovrò riniziare anche io, ma al momento non ho proprio voglia anche se riconosco che ogni volta che poi sono ripartita sono stata decisamente meglio, è un sacrificio che va fatto…vedrai poi capirai :-))))) ( non mi strozzare)….
Ottime queste "polpettine"…le segno 🙂
Anna Lisa
6 Dicembre 2012 at 10:05Io li addominali li faccio grazie a te e alle risate che mi fai fare 😀
Anch'io ho dato forfait alla piscina per questo mese ma ricomincerò a gennaio…per cucinare, mangiare e pubblicare senza troppi sensi di colpa 🙂
Bellissime queste quenelle e da memorizzare la panatura con il sesamo
Baci
Stefania
6 Dicembre 2012 at 9:57Io ti faccio compagnia: non solo sono scoordinata, ma non mi sfiora nemmeno l'anticamera del cervello l'idea di andare a faticare in palestra.