In questo post: Taralli siciliani, anzi palermitani, con glassa di zucchero
Taralli siciliani – Cardamomo & co
Questa è una ricetta che ho scoperto essere solo palermitana. Effettivamente mia mamma me la dava come merenda per scuola da quando sono arrivata a Palermo. Quando invece ero a Trapani, forse il ricordo non è del tutto veritiero, ma credo che ci portassero i timballetti di pasta al forno come
questi…
In ogni caso, l’arrivo in questa splendida città, mi ha fatto scoprire sapori nuovi, che per me sono diventati simboli di sicilianità, ma che in realtà spesso, si trovano solo a Palermo. Come questi biscotti.
Il loro sapore l’avevo perso da quando ho scoperto di essere celiaca. Anche perché non sono dei biscotti come tutti gli altri.
Sono morbidi, ma croccanti contemporaneamente e la glassa li avvolge dando loro un sapore celestiale.
Potevo privare di un sapore e una consistenza tanto buona il mio pargolo n. 3? E così mi sono lanciata…
Taralli siciliani – Cardamomo & co
Ora, come posso pubblicare una ricetta del genere, dopo aver postato da poco una quiche ultra light? Dico subito che NON sono a dieta! Sono solo schizofrenica! E cerco di alternare cibi light a cibi ipercalorici per non strafare con le calorie… Lo so, così non si dimagrisce… Però quanto gode il palato!Ora devo fare una doverosa premessa. I biscotti sono stati fatti con una nuova farina mandatami da Massimiliano Barnaba di I buoni senza glutine a marchio L’Altro gusto il preparato per pane e focaccia così come suggeritomi da Olga di Un cuore di Farina senza glutine, la mia guru personale!Infine, la ricetta è stata copiata così come era dal Libro di Ricette Siciliane di Alba Allotta (che è una garanzia), io ho modificato solo la farina, rendendoli senza glutine e ho omesso i semi di anice. La ricetta, al contrario di quanto pensassi, è davvero semplice.
Taralli con glassa di zucchero
Ingredienti
per i biscotti:
100 grammi di strutto (io ne ho usato uno ottimo della mia amica EliFla)
2 uova
1/2 bustina di lievito per dolci
!50 grammi zucchero semolato
2 limoni (due cucchiai di succo e la buccia grattugiata per l’impasto, il resto del succo servirà per la glassa)
5 grammi di ammoniaca per dolci
15 grammi di semi di anice (io li ho omesse)
sale
latte q.b.
farina di riso impalpabile per il piano di lavoro
Ingredienti per la glassa
250 grammi zucchero a velo (ma 200 gr sono già
bastevoli)
Latte 2 cucchiai
Succo di limone (residuo de limoni)
Io ho impastato tutto insieme nel Bimby, ma va bene qualsiasi robot abbiate. Basta mettere la farina, il lievito, e tutti gli altri ingredienti ad esclusione del latte. Lavorare bene gli ingredienti, quando saranno ben amalgamati aggiungere il latte indispensabile, per ottenere un composto abbastanza morbido. Ovviamente deve essere lavorabile, ma avendo le farine senza glutine un problema di assorbimento di liquidi maggiori, ho abbondato un pochino. Questo non vi deve scoraggiare, perché sulla spianatoia vi aiuterete con un po’ di farina di riso, per formare i salsicciotti. Quindi su una spianatoia dove ho spolverizzato la farina di riso , ho versato l’impasto e ho ricavato dei bastoncini, che ho ripiegato in due e poi attorcigliato. Quindi le ho girate per formare una ciambella e ho unito le estremità.
Quindi adagiare i biscotti su una teglia rivestita di carta-forno e infornare in forno caldo a 180°, se statico, 170° se
ventilato, per circa 20 minuti. Controllate però la cottura, perché per il vostro forno.
Nel frattempo preparare la glassa.
Ho mescolato lo zucchero a velo, il latte e il succo del limone, con una forchetta, o un frustino, e cominciare ad amalgamare.
Continuare a sbattere in modo da non formare grumi e alla fine dovrete ottenere un composto scorrevole e liscio.
Quando i biscotti sono ancora caldi, io l’ho fatto appena tirati fuori dal forno, spennellare i “taralli”. In realtà si dovrebbero rimettere in forno a 160°, per circa cinque minuti, ma siccome i miei biscottierano ben dorati e la glassa si è
rappresa quasi subito al contatto con il biscotto caldo, ho evitato questo passaggio.
Esiste una versione con dosi diverse (200 grammi di zucchero semolato, semi di anice, otto uova e 20 grammi di strutto) che prevede una prima cottura in forno e poi una breve lessatura in acqua bollente con un pizzico di sale e, poi di nuovo in forno per poi glassarli. Ma il procedimento è troppo lungo per i miei gusti e non ci proverò nemmeno.
Taralli siciliani – Cardamomo & co
Suggerimenti:
– ho provato anche a rifarli con le farine naturalmente senza glutine, ma il risultato non è stato lo stesso. Il sapore era buono, ma la consistenza piuttosto “panosa”. Adesso voglio riprovare a replicare con un altro mix di farine naturalmente senza glutine per raggiungere lo stesso risultato che ho raggiunto con questa farina dietoterapica.
– se non siete celiaci, sostituite la farina dietoterapica con normale farina 00, e usate un po’ meno latte.
Vi assicuro non ve ne pentirete!
Questa mia ricetta si trova anche qui, dove si parla di tanti tipi di taralli diversi.
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A presto
Stefania Oliveri
32 Comments
mimma
2 Dicembre 2012 at 17:07questi te li copio immediatamente!!!!
Ely Valsecchi
1 Dicembre 2012 at 19:58Io li ho provati sono comperati ma mi piacerebbe imparare a farli, i tuoi poi sono più veloci delle preparazioni che ho trovato! Baci
colombina
30 Novembre 2012 at 10:58Buonissimi, io che non sono tanto da dolci, questi mi sembrano deliziosi. Un bacione
Anna Lisa
30 Novembre 2012 at 9:58Finalmente riesco a fermarmi da te per guardare questa ricetta. Ti avevo letta anche nel gruppo ed ero curiosa di vedere il risultato. Mi ricordano i nostri (pugliesi) taralli di Pasqua con la gileppa ma guardandoli da vicino mi sembrano diversi, più morbidi rispetto a quelli. Visto che sembrano facili li devo assolutamente provare, tanto pure io sono schizofrenica! un baciottone 😉
Andrea
30 Novembre 2012 at 5:45Essendo di Palermo anch'io questi deliziosi biscotti non mancano mai a cas mia per tutto il periodo dei morti..(facciamo un po' di più 🙂 ) non avevo mai pensato di farli io..ma grazie alla tua ricetta proverò sicuramente!! Il tuo blog è fantastico!
fantasie
29 Novembre 2012 at 16:07Milla:Non si sente affatto. Provali non te ne pentirai!
Stefania Orlando: 🙂
Maia Bianca: Rifalli presto, allora! 🙂
Federica: ma la glassa è semplicissima. SOno sicura che ti riuscirà benissimo!
Elisabetta: grazie 🙂
Giovanna: Grazie 🙂
Dory Mary: eh già!
Patty: sono felice che si veda anche dalla foto quanto fossero morbidi 🙂
P.s. Allora il calore? 😉
Sonia: grazie ciccina! :*
Dolci a go go: ma a Napoli non si chiamano taralli anche quelli salati?
Roberta: 😀
Elisa: eh sì, i bambini ne vanno pazzi!
ann@: tuo marito mi ringrazierà! 😀
Fujiko: adesso voglio provare con le altre farine dietoterapie e poi con dei mix naturali… speriamo bene…
Saretta: e tu persona più adorabile ancora sei! Ed è il tuo affetto che mi vede perfetta! :*
Luca e Sabrina: da noi ci sono dei biscotti simili che si chiamano Tetù. Sapore simile, ricetta diversa. Adesso voglio conoscere anche la vostra! 🙂
Cosebuonediale: spero che questa ti soddisfi 🙂
Maria Luisa: grazie 🙂
Antonella: e tu vieni, che io te li faccio trovare! 🙂
Elena: non te ne pentirai!
Giulietta: voglio sapere se sono gli stessi! :)))
Letiziando: non sono difficili, ce la fai anche in poco tempo! 🙂
ALessandra: credo che si possa sostituire con il burro, ma con una minore quantità…
Edith Pilaf: il libro, sebbene senza foto, è una garanzia!
Muscaria: a chi lo dici!
TataNora: e quando vieni a consumarli in loco? 🙂
TataNora
29 Novembre 2012 at 15:32Ciaooooo!!!me li portò una volta un collega palermitano, erano buonissimi (anche perchè l'anice si sentiva ed a me piace molto!)
Mi sa che mi segno la ricetta.
Buona giornata
Nora
Muscaria
29 Novembre 2012 at 11:02Io a queste cose ricoperte di glassa non resisto!!!
Edith Pilaff
29 Novembre 2012 at 9:18Grazie per questa ricetta e per la dritta sul libro.Conosco questi biscotti ma non ho mai provato a farli..Ho anche l'ammoniaca a casa che dalle mie parti e' una vera rarita'!
Un bacio
Alessandra
29 Novembre 2012 at 3:38Sembrano proprio come gli zuccherini che fanno nel modenese pre i matrimoni, semi di anice, glassa e tutto!
Pensi che si possano fare senza strutto? E cosa si potrebbe usare?
Ciao
Alessandra
Letiziando
29 Novembre 2012 at 1:49Non si può tirarsi indietro di fronte a cotanta bontà 😉 Tento appena dorme il pupo….
baci
Giulietta
28 Novembre 2012 at 23:24Sai che potrebbe essere che io questi biscotti li abbia mangiati nel paese dei miei bisnonni in Maremma? Li devo provare….potrei avere una gradita sorpresa…
Elena
28 Novembre 2012 at 21:23Hanno un aspetto invitante. Mi hai convinta: questo Natale ci provo a farli. Brava!
Antonella
28 Novembre 2012 at 17:29guarda che se vengo a trovarti li voglio…oppsss….vorrei assaggiare!!!! mi ispirano un sacco!!!! ciaoooooo
Maria Luisa
28 Novembre 2012 at 15:40ottimi questi taralli, hai fatto bene a buttarti nella preparazione! Ci sono cose che in effetti mangiamo solo se li acquistiamo al forno e poi a riprodurli abbiamo delle titubanze…ma sbagliando si impara! buona giornata!
cosebuonediale
28 Novembre 2012 at 15:27Da un paio di anni raccolgo ricette di taralli nella speranza di potere replicare quelli che mi faceva trovare mia nonna quando andavo a trovarla. Proverò anche la tua! =)
Luca and Sabrina
28 Novembre 2012 at 15:10Noi Stefania, non li abbiamo mai assaggiati, come aspetto ricordano molto gli zuccherini, biscotti tipici delle nostre zone, anch'essi morbidi e insieme croccanti, ma la ricetta è diversa. Terremo cara la tua e poi appena riusciamo ce li prepariamo.
Un bacione da Sabrina&Luca
Saretta
28 Novembre 2012 at 14:54POssibile che li abbia comprati in qualche forno in uno dei miei viaggi siculi?!So già cosa vuol dire quel biscotto superbuono!!!!Mamma adorabile che sei..e basta, la dieta a te non serve perfetta sei!
Smackkkk
Fujiko
28 Novembre 2012 at 14:11E se non avessi questa fantastica farina??? Mi consigli un'alternativa?
Le foto sono molto belle…In particolare l'ultima …nitidezza notevole!
ann@...
28 Novembre 2012 at 13:54grazie per questa splendida ricetta… la proverò.. sono i preferiti di mio marito ^.^
Elisa
28 Novembre 2012 at 13:48Uh che bbbboniiiii!! Ne fanno di simili anche in Molise e quando ero piccina, che passavo estati intere là, erano la mia colazione preferita 😀
Roberta - Pupaccena
28 Novembre 2012 at 12:39matrimia che bontà!
:*
roberta
Dolci a gogo
28 Novembre 2012 at 12:32Queste ciambelle/tarallo tesoro sono fantastiche e dei biscotti simili venono fatti anche a Castellamare in provincia di Napoli e anche quelli vengono chiamati taralli..vedi il mondo come è piccolo??Comunque mi hai troppo incuriosita e quindi mani in pasta subito!!bacioni,Imma
Sonia
28 Novembre 2012 at 11:52a vederli sono magnifici! e credo che ti siano venuti anche molto molto buoni! bellerrima la fotina 😉
Patty
28 Novembre 2012 at 11:38Quando ho guardato il primo piano della struttura del tarallo, ho pensato "qui c'è l'ammoniaca". Sono con lei possono venire delle consistenze porose e aerate come si nota nella tua foto. Io amo questo genere di dolce, lo adoro e soprattutto mi piace la glassa, che deve esserci perché se ce l'hanno messa dalla notte dei tempi, una ragione ci sarà! Ti ringrazio perché volevo fare un "biscotto" del genere per Natale e questo sarà mio presto.
PS – Purtroppo l'aceto nelle mele l'ho messo alla fine ma loro era già diventate gialle. Sob! Quindi la ragione è un'altra.
Bacio amica mia. Pat
Dory_Mary
28 Novembre 2012 at 11:24son deliziosi,mmmmmm fanno l'uno tira l'altro…complimenti
giovanna pisano
28 Novembre 2012 at 11:20Buonissimi,provero' a farli sicuramente 🙂
elisabetta pendola
28 Novembre 2012 at 11:15complimenti sembrano deliziosi, sono appena arrivata sul tuo blog e mi piace tantissimo!
Federica
28 Novembre 2012 at 11:10le ho fatte un po' di tempo fa usando solo l'ammoniaca, senza altro lievito. Mi sono rimaste nel cuore. Se imparo anche a fare una glassa così bella sono a cavallo 🙂
Mariabianca
28 Novembre 2012 at 10:59Che buoni,anch'io li ho postati tempo fa ed è da allora che non li faccio.Complimenti per i tuoi taralli.
Stefania Orlando
28 Novembre 2012 at 10:38Li ho mangiati proprio in Sicilia, e se ancora me li ricordo ci sara' un motivo…;-)
Milla
28 Novembre 2012 at 10:31Che spettacolo i timballini di pasta come colazione..che bei tempi altro che merendine confezionate!! Ho il mio ometto a casa e quindi lìho chiamato per fargli vedere questi tarallini…piaciuti a prima vista, ha detto che li porterà a scuola..domani si impasta…una domanda però: lo strutto si sente molto? con il burro hai provato? grazie, a presto