Stavolta non sono depressa, stavolta sono incaz…volata nera! Sono furente, inviperita, furibonda, adirata, arrabbiata, incollerita, imbestialita, irritata, stizzita.
In questi giorni ho letto i post di tante blogger, mamme di bimbi che stanno lasciando le elementari, e ho visto poesia. L’emozione di un cambiamento, di un passaggio da una vita ovattata, fatta di maestre buone, brave e soprattutto materne, fatto da una rete di solidarietà nei confronti di questi cuccioli che si apprestano a fare un salto in una vita da grandi, di bambini amici che si aiutano l’uno con l’altro perché gli hanno insegnato il valore dell’amicizia. E io guardo allibita all’ennesima insensibilità nei confronti del mio pargolo, da parte di questa rete, che non l’ha contenuto e protetto, ma l’ha esposto e lasciato solo… Ancora una volta…
Stasera la cena di fine anno. Genitori, bambini, maestre. L’assicurazione che la PIZZA prevista, ci sarà anche senza glutine… Il sospetto che non essendo un locale del circuito AIC, non sia attrezzato, la certezza che la pizza senza glutine ci sarà solo se la porto io…
Quindi stasera arriverò, come sempre, con un sacchetto, due pizze surgelate, due teglie in alluminio per evitare contaminazioni nel forno (illusione, visto che il forno sarà lo stesso), e la certezza che il mio cucciolo verrà additato come sempre, subbissato di risposte (e non ho sbagliato!) sulla sua condizione, del tipo “le sue cose sono brutte e noi non le possiamo mangiare”, “che fortuna avere la pizza surgelata così mangia come gli altri”, “avere la celiachia è una gran fortuna, molto meglio che avere tanto altro”, “tu non puoi mangiare normale come noi”, ecc. ecc. E io mi chiedo, perché mi devo sentire fortunata di avere una malattia? Non sarebbe meglio essere sani come un pesce come tutti gli altri? Forse nel destino di ognuno c’è scritto “ti tocca una croce?” e anche se questo fosse scritto, non ce ne sono tante più leggere?
E invece, io dovrò anche fare finta che sia tutto normale, che è bello portarsi la pizza surgelata da casa, e che addirittura più buona di quella che mangeranno tutti gli altri. Dovrò fingere che va benissimo sentire il profumo delle pizze appena sfornate, mentre le nostre emanano profumo di cartone, dovrò sentire le lamentele degli altri che non apprezzano la loro pizza perché troppo cotta, poco cotta, troppo alta, troppo sottile, con poco condimento, con molto condimento, insipida, troppo salata e mille altre rimostraze, mentre io dovrò essere addirittura felice di mangiare la pizza surgelata e pazienza se è è dura, insipida, poco condita, e anzi dovrò anche affermare “che gran culo avere la celiachia e non altro”, per non far sentire il mio cucciolo diverso e sfortunato, ma quasi un privilegiato. E nel frattempo soffro, perché il cucciolo non è uno stupido e capirà che quello che dico è fasullo, ma credendo che lo pensi realmente, non sentirà la mia solidarietà nei suoi confronti…
Ecco perché sono furente! E sono felice che mio figlio stia lasciando questo periodo di m…, senza rimpianti.
Non era difficile scegliere un locale informato… non era difficile, visto che l’ho pure fatto presente… Ma che importanza ha? È il mio pargolo, mica il loro…Così vi lascio una ricetta per tutti, per celiaci e non, perché non è difficile fare un risotto che vada bene per tutti, celiaci e non…
Mi sono detta che se il pollo si sposa benissimo con le mele e il curry, anche il riso non ci doveva stare male. E così ho provato. È piaciuto a tutti e la linea non ne ha risentito più di tanto!
Ingredienti per 4 persone:
280 gr di riso (lo confesso ho usato ancora il parboiled, ma appena finiscono le scorte, giuro solennemente che per il risotto userò il carnaroli!)
2 mele Granny Smith (almeno nelle intenzioni, poi avevo quelle che vedete nella foto e ho messo quelle lì)
1 scalogno (quello vero e non quello palermitano!)
olio q.b.
vino bianco
1 litro di buon brodo vegetale (home made o Knorr, che è senza glutine)
3 cucchiai di Calvados
sale
curry
Mondate lo scalogno e tritatelo. Mettetelo in una casseruola con l’olio e un poco d’acqua per farlo stufare e non soffrigere (per essere più dietetico, altrimenti fatelo soffriggere). Aggiungete le mele sbucciate e talgiate a cubetti e fatele insapore insieme al curry. Unite quindi il riso e fatelo tostare. Aggiungete il vino e fatelo evaporare. A questopunto potete aggiungere il brodo a poco a poco mescolando. A cottura ultimata, poco prima di spegnere aggiungere il Calvados, quindi spegnere il fuoco e aggiungete un noce di burro (solo se non siete a dieta o non siete vegani!). Spolverizzare con altro curry.
Suggerimenti:
– ricetta naturalmente senza glutine;
– i miei figli hanno aggiunto anche il parmigiano, perché se vedono risotto, sostengono che ci vada, io invece l’ho mangiato così in purezza e per me era buonissimo, ma fate vobis.
A presto
Stefania Oliveri
37 Comments
Tartufi vegan al cacao e mandorle | Cardamomo & Co.
18 Dicembre 2015 at 13:30[…] All’età di 9 anni, quando è diventato celiaco. E ogni volta che c’è stata una festa organizzata pensando a tutto, tranne che a lui… E così anche stavolta una grande occasione […]
Anonimo
29 Giugno 2012 at 21:14giuro che ci resto malissimo..io sono una maestra ed ho appena lasciato due quinte..ma tra diabetici , celiaci, allergici e mussulmani fare lo slalom fra le varie esigenze e festeggiare TUTTI assieme è stato possibile, magari non immediato come dire " andiamo a mangiare una pizza", però possibile.Mi dispiace che il tuo bimbo abbia già a che fare con l'ignoranza e il male che può fare.Un bacione. Zia Nennì (daniela)
Ale
22 Giugno 2012 at 21:10ciao, che bellissimo blog…mi unisco ai tuoi lettori! passa a trovarmi quando vuoi.
dolcementeinventando.blogspot.it
Sara
19 Giugno 2012 at 21:22Ciao, ho appena scoperto il tuo blog e ammiro moltissimo l'impegno che metti nel cercare di far capire a chi non deve convivere con la celiachia cosa significa avere a che fare tutti i giorni con questo problema…
Mio marito è appena stato diagnosticato celiaco, e solo perché io ho insistito col fargli fare il test visto che il suo medico lo escludeva a priori, diceva che ormai la celiachia è una moda e non è che ad ogni minimo disturbo dobbiamo pensare a che sia quello…
Adesso dobbiamo fare gli esami anche ai nostri cuccioli di 2 e 5 anni…teniamo le dita incrociate…
E comunque hanno ragione le maestre e le mamme dei compagni di tuo figlio, c'è di peggio che la celiachia…la loro ignoranza!!!
Loredana
14 Giugno 2012 at 18:39:(((((
Fujiko
13 Giugno 2012 at 18:18Che dire? Hai detto tutto tu… Finchè lo dicono a me, a te, li mandi a quel paese tra i denti… ma davanti a un bimbo proprio non lo sopporto! Ma lo sai che una una volta mi ha detto persino che ero fortunata perchè risparmiavo sulla spesa con quei merdosi 98,00 euro (ehm…scusami il francesismo…)al mese di alimenti che ci passano! La miseria umana non finisce mai di stupirmi…non quella economica…la miseria dello spirito. Un abbraccio forte a te e al piccoletto.
ღ Djallen ღ
11 Giugno 2012 at 19:10Non posso che unirmi alla tua incazzatura ^^, una storia che conosco benissimo, anche se dall'altra parte di Italia, sempre, tristemente uguale..e ai nostri pargoli come sempre il nulla dei pensieri di quei genitori che si considerano spesso i più attenti di tutti.
Stefania, non posso che abbracciarti virtualmente, mò si cambia vita..anche noi finalmente, fuori dalle materne della mia città che tra genitori ed educatori ci han dato solo enormi delusioni. Arrivo alle elementari con le armi in pugno (le avessi mai smesse).
Spero vivamente che il tuo pargolo e tu troviate un gruppo di amici e compagni veramente da considerarsi tali. Abbracci sglutinati 😉 Jé
Sonia
10 Giugno 2012 at 13:24quando la celiachia riguarda i bambini è davvero pesante da gestire per colpa degli altri! che schifo! Ma perchè tu non fai come mia sorella quando mangia fuori ( e succede spesso)? Lei fa la sua pizza, la metta nella teglia d'alluminio, la condisce e la porta in pizzeria per farla cuocere, almeno mangia una pizza ottima e non surgelata (lei fa sempre quella di Olga)..pensa che appena crescerà un pò ste cose se le gestirà meglio
Maria Luisa
9 Giugno 2012 at 14:19non ci sono zone in cui le persone sono più sensibili di altre… ci sono solo persone e persone! Quando non ci tocca preferiamo non prenderci i problemi degli altri… ma per fortuna non siamo tutti così! Sempre per la fine dell'anno scolastico ti racconto il mio aneddoto. Le rappresentanti di 3 prime decidono che andiamo a pranzo tutti insieme – fossimo stati tutti (solo mamme e bambini + maestri) circa 150 persone; ma saremo stati almeno 120, mancava giusto qualcuno! Si decide quindi per forza in un posto dove arrivano col catering, con spazio all'aperto sia per mangiare che per far giocare i bambini. 15€ gli adulti, 10 i bambini. Pasta all'amatriciana, vitella al forno con patate al forno, pane, caffè, bombette per dolce; pasta al sugo, cotoletta e patatine fritte per i bambini.
Casino per sederci, non c'erano posti per tutti – l'organizzazione è un'opinione (parlo per i gestori) – tovaglie di carta, bicchieri di carta che se non ci lasciavi l'acqua dentro volavano via, piatti di carta. La pasta finta – mio figlio è venuto subito a lamentarsi dicendo che quella pasta doveva sicuramente essere stata condita con Ketchup, il formaggio 1 formaggiera per 30 persone, l'arrosto con salsetta che si era bruciata, cotoletta appena ripassata in forno in compenso maionese e ketchup a gogo, il pane affettato almeno la sera prima e lasciato all'aria. E poi ti pare che a fine pasto non gradisci una bomba fritta???? Questa è la sensibilità rispetto a cosa mangiamo e a quanto paghiamo quello che mangiamo! Considerando il menù avevo proposto di portare un dolce e personalmente mi sono preoccupata di preparare un dolce senza lattosio visto che il maestro è intollerante, perchè mi sembrava carino che almeno un dolce lo potesse mangiare anche lui, anche se sapevo di rischiare visto che non avevo mai provato quel dolce. Ho voluto provare e, con mia grande soddisfazione, è stato un successone. Che dirti… la gente divora, non mangia. Non sta attenta a quello che mangia, non si nutre. E quindi perchè preoccuparsi di qualcuno che ha qualche problema? Lo so', non è piacevole! Ma ho imparato ad ignorare certa gente e procedere per la mia strada. Per un pò mi lecco le ferite, poi mi rendo conto che anche se qualche segno resta, sto bene uguale….
Alessandra Gennaro
9 Giugno 2012 at 8:56Carola ha avuto un compagno di sucola celiaco alle elementari. Quando si prenotava la pizza, la mamma telefonava a chi doveva organizzare e diceva: andiamo in quel locale lì, perchè fanno la pizza anche per mio figlio.
Lo faceva con una tale naturalezza che nessuno e mai stato sfiorato dall'idea di proporre un altro locale: anche perchè una pizza è una pizza e una cena di classe è una cena di classe. Ossia, quel che mangi è relativo e l'impportante è stare tutti assieme.
Mi è venuto in mente questo flash e te lo scrivo qui, perchè l'atteggiamento di questa mamma potrebbe essere un buon suggerimento, per i prossimi anni. Telefona tu e scegli tu il locale. Senza spazio alle concessioni e ad organizzazioni diverse. E poi voglio vedere chi ti dice di no…
Chiara -Cucinando con mia Sorella-
8 Giugno 2012 at 21:48la stupidità non ha mai fine!
un abbraccio a te ed al tuo cucciolo
baci, Chiara
simo
8 Giugno 2012 at 21:37magari l'altra pizzeria non faceva una buona pizza…sai per questo tipo di "persone" è importante. che dire Stefania…non ci sono parole. scusami se te lo dico…tu non puoi permetterti di rimanere senza parole (e a quanto vedo non lo fai. la scuola purtroppo o per fortuna è finita ma una lettera io la scriverei alla dirigente e anche da mettere in bacheca. il tuo pargolo non la frequenterà più quindi non può essere additato anche questa volta ma bisogna condannare questi atteggiamenti. immagino la tua rabbia. leggendo questo racconto viene una rabbia nera anche a me e conosco solo superficialmente la celiachia. un abbraccio.
luna nerazzurra
8 Giugno 2012 at 17:39Ste… lo sai come la penso.. :'( purtroppo chi non c'è dentro o chi non ha mai avuto approcci con le diete, alla fine risultano poco sensibili, a volte è l'ignoranza, altre volte è l'imbarazzo e la voglia di incoraggiarvi ("che fortuna avere la pizza surgelata così mangia come gli altri"), mentre altre è la maleducazione (delle organizzatrici della serata). Sei stata una Signora a partecipare perchè un conto è che non avessi detto niente, mentre un altro conto è farlo presente e notare che se ne sono fregati! Hai ragione, il forno è uguale e le particelle di farina svolazzano qui e lì… la scelta del locale è stata proprio maleducata e io lo farei presente, se non altro per sbattergli in faccia il fatto che la celiachia potrebbe venire a tutti e non occorre avere sensibilità solo quando ci capiti!
Quanto al risotto.. lo faccio anch'io e lo adorano! Però io ci metto la salsiccia 🙂
Un bacione grosso grosso!
cosebuonediale
8 Giugno 2012 at 16:07Ho le lacrime aglio occhi. Un po' perchè queste cose in genere mi fanno incavolare e un po' perchè aspetto il risultato delle analisi del mio cucciolo e sono certa che non la prenderà bene proprio perchè in giro c'è tanta ignoranza e mancanza di sensibilità. Meno male che ci sono quelli come te! Ti bacio. Ale
roberta
8 Giugno 2012 at 14:57gioia, non sai quanto ti capisco. Anche noi viviamo questo sulla nostra pelle ogni fine anno. Lo vivo io come mamma quando fanno le pizzate per salutarsi e mai che scelgano la pizzeria dove potrei mangiare anch'io normalmente. Lo vivono i miei bambini a qualsiasi festa dove devo sempre mandarli con lo "scartocello" e sperare che nessun compagno ci metta le mani "sporche di glutine". Ma la batosta più grande l'ha presa Chiara, dopo pochi mesi dalla diagnosi, ad una festa in classe una sua compagna le ha passato la slurpissima fetta di torta sotto il naso e poi le ha detto: "ah già tu non puoi mangiarla!"
La realtà purtroppo è sempre che se non ci sei dentro non capisci fino in fondo quello che si prova.
E tu sei meravigliosa sempre …..
Anna Lisa
8 Giugno 2012 at 14:25Stefania…mal comune mezzo gaudio!
Ieri alla merenda di fine anno in classe i miei donuts senza glutine si sono volatilizzati e gli altri dolci erano ancora lì …fanc… a chi li ha fatti! In compenso c'era un'altra ciambella fatta "per noi" senza glutine ed è piaciuta a tutti anche quella. Sono piccole soddisfazioni no?
Domani sera c'è la cena e fra i 6 ristoranti AIC da me suggeriti nessuno aveva lo spazio adeguato per i bambini!!! Così hanno scelto un ristorante in campagna e per fortuna (devo dire che la rappresentante in questo è molto attenta) si sono informati per Diletta e pare che il ristorante garantisca pasti GF. Ovviamente mamma Rottenmeier ha appena chiamato e …indovina un po'? Tutti avranno pizza e mia figlia un BEL PIATTO DI PASTA. Grazie mille signori, le faccio la pizza a casa e gliela impacchetto per bene così sarà "uguale" agli altri. Ti senti in compagnia ora?
Un abbraccio a te e al pargolo 🙂
Elena
8 Giugno 2012 at 14:00Sembra di rivedermi quando mi invitano a cena fuori…ecco perchè ci rinuncio 🙁
Buono il risottino!!!!
Luisa
8 Giugno 2012 at 12:50La tua rabbia è più che comprensibile.. anzi, ovvia direi!! sfoga pure la tua tensione.. perchè purtroppo con queste persone che non sono altro che ignoranti e con poco buon senso, le troverai..le troveremo ovunque.. in questa situazione, come in altre! in fondo, alla fine, basterebbe così poco.. un pizzico di sensibilità, di intelligenza e buon senso.. ed invece! coraggio cara.. su le maniche e combattiva.. in fondo a noi tocca sempre così! baciotti
ele
8 Giugno 2012 at 12:39ma perchè la cattiveria tocca sempre a chi non la merita? non portare le pizze. vai, presenzia per un semplice saluto e fai presente con toni chiari e diretti a chi ha organizzato che ha mancato di sembilità poi "cordialmente" saluti e te ne vai. ps: appena puoi passa da pisa che la pizza te la faccio io. bacioni
Patapata
8 Giugno 2012 at 11:57incredibile che si sentano ancora commenti di questo tipo…. per di più in un ambito (quello scolastico) che dovrebbe essere il trampolino verso l'autonomia nel pensiero e la coscienza critica!! ..io ho la fortuna di non avere intolleranze né malattie gravi in famiglia, ma vivendo su questo pianeta all'anno 2012 sono perfettamente cosciente e informata su quanto accade attorno a me, non si può rimanere insensibili! ..detto questo, buonissimo questo abbinamento, mela e curry!!!!
Marilena
8 Giugno 2012 at 11:57Stefi che dire, se locali non ce ne fossero…potrei forse capire! Anzi forse non capirei lo stesso! È stressante, e non ê completamente un comportamento umano quello non solo di certe mamma……ma di tutti i gran strafottenti che esistono sul pianeta! Si non èvun problema che esiste sl qui a Palermo, io proverò oltre a convincermi a sensibilizzare e far finta di essere normale! Mi ha gia fatto troppo male il mio considerarmi diversa?
Una cucina tutta per sé
8 Giugno 2012 at 10:36Coraggio! Purtroppo di persone menefreghiste e insensibili c'è pieno il mondo 🙁
Un abbraccio e buon fine settimana!
EliFla
8 Giugno 2012 at 10:34Stefania….. ma sai che secondo me …visto che la scuola è finita..potevi fare anche nome della scuola e della sezione, perchè non ci sta che le altre mamme siano così insensibili, ma soprattutto non ci sta che lo siano le maestre…che avrebbero potuto prenotare un locale riconosciuto , avendo la fortuna di avere una persona che avrebbe potuto consigliare quello giusto e perfetto per utti…che schifo la gente e spero quelle mamme leggano il tuo post e il mio commento . Un bacio
Barbara
8 Giugno 2012 at 10:07L'indifferenza verso certi problemi alimentari (in questo caso) e scelte etiche (in altri casi) non mi stupisce, mi fa solo incavolare. Sarà che io mi sbatto in quattro se so che tra i miei ospiti a cena ce n'è anche solo uno che ha una particolare esigenza. Poi quando vengo invitata a cena io, spesso mi capita di trovarmi davanti carne nonostante si sappia benissimo che non la mangio (se non in rarissime occasioni, quando mi vien voglia). Per la serie "hai un problema? A me che non ce l'ho non importa un fico secco, gestiscilo da te e non dare fastidio agli altri". Sei intollerante al lattosio e ti preparano una cena con lattosio a fiumi: "Ma non puoi prendere una pastiglia?!". Ma grazie! Indifferenza totale. Mi dispiace un sacco Stefania.
La Gaia Celiaca
8 Giugno 2012 at 9:43non so se ti avevo già scritto, ma semmai mi ripeto.
non sei sola, come dice vale.
i problemi ci sono anche qui. ai compleanni, che oramai si festeggiano sempre più spesso in pizzeria, lei mangia sempre diverso dagli altri, e spesso quando torna a casa è triste perché non solo ha mangiato diverso ma spesso è stata oggetto o di prese in giro o compatimenti, e non saprei cosa è peggio.
per tre mamme che ci pensano, e così alla festa di classe qualcosa per lei non fatto da me c'era, ce ne sono altre venti che non ci pensano per niente. da noi le maestre sono state molto sciolte sulla questione dei cibi confezionati a scuola, e io spesso ho portato dolci (anche oggi ad esempio) fatti da me. ma altrettanto spesso li hanno portati altre mamme, e mica tutte erano attente.
insomma per dire che siamo tutti nella stessa barca, e questi piccoli grandi uomini e donne sono costretti a sviluppare una certa corazza fin da piccoli, cosa di cui tutte noi mamme avremmo volentieri fatto a meno.
solidarietà, baci e coraggio.
questo risottino è delizioso, per inciso.
๓คקเ ☆
8 Giugno 2012 at 9:30Leggendo il tuo post ho pensato le stesse identiche cose scritte da Giusy: il problema qui non è la celiachia tua e del cucciolo, ma la cinica indifferenza delle altre mamme e pure degli insegnanti.
Bastava davvero poco per scegliere una pizzeria attrezzata, ma era scomodo perché costringeva a pensare. Molto meglio scegliere ciò che fa comodo e lasciare che chi ha problemi si arrangi… salvo levare alti lai quando a LORO arriva qualche problema, piccolo o grande, e allora ESIGONO solidarietà ed attenzione.
Tu sei invece discreta, abbozzi e porti le pizze surgelate da casa; siccome non alzi la voce, non ti danno retta. E poi c'è la rabbia dell'ignoranza, delle domande stupide di cui non si ascoltano nemmeno le risposte perché fondamentalmente non interessano, visto che non li toccano.
Il problema quindi sono le persone, genitori e insegnanti.
Ora che il Cucciolo andrà alle Medie però, impara da questa lezione: fatti valere, batti i pugni e diserta con clamore tutte le cene dove le sue esigenze (che non sono capricci) non vengono rispettate. So che non è nel tuo carattere, ma purtroppo bisogna lottare per vedere riconosciuti i propri diritti e per non essere schiacciati dall'egoismo altrui.
Un abbraccio.
Cleare TheRedTomato
8 Giugno 2012 at 9:19il risotto è buono, invitante e lo mnagerei senza parmigiano (ma ai bimbi tutto è permesso). Le persone che dicono quelle cose forse nn lo fanno con cattiveria, forse nn conoscono la celiachia, quella vera, quella che ti fa diventare un problema fare la spesa, andare al bar, al ristorante, viaggiare..
Dovrebbero mettersi nei panni tutoi e di tuo figlio e la prossima volta organizzare in un posto che vada bene anche per voi..che poi una cena senza glutine ogni tanto farebbe bene anche a loro!
Giulia
8 Giugno 2012 at 9:07Ciao Stefania! quello che mi lascia senza parole è la strafottenza delle persone, anche e soprattutto, quando si può venire incontro a tutti con poco sforzo, io non so se avrei retto ad una serata così, forse me la sarei svignata ad un "impegno improvviso" ;P ha ragione gloria qui su fatti bella, e preparati le rispostacce da da dare a chi fintamente ti dirà "ma come…non sapevamo del problema…non sapevamo della pizzeria gluten free"
Tortino al Cioccolato
8 Giugno 2012 at 9:04mi ha fatto tanta tristezza leggere il tuo post! ma è possibile tanta insensibilità e soprattutto stupidità????chi non ha problemi alimentari proprio non capisce cosa si prova…un bacio al tuo cucciolo…e ti rubo la ricetta di questo super risotto!
Bianca Neve
8 Giugno 2012 at 8:44Mi piace un sacco il tuo piatto sul viola, la foto è bellissima. La ricetta me la salvo perchè è una bella idea! Buona giornata.
Giulietta
8 Giugno 2012 at 8:01queste storie mi lasciano senza parole; non riesco proprio a comprendere. Porca puzzola….ma se ti dicono che c'è un bambino con un problema e ti mettono in mano anche la soluzione….per quale motivo non puoi scegliere la pizzeria giusta? Fallo, anche dispiaciuta e scocciata di dover andare altrove rispetto a quanto pensato ma…. fallo!!! E mi stupisco perchè non mi aspetterei queste cose da parte di siciliani. Mi cade un mito: la proverbiale accoglienza da me tanto decantata, amata e sognata che, invero, mostra limiti. Stefi, con questa ricetta mi hai preceduta perchè era nelle mie "congetture". Bacio
Eleonora Colagrosso
8 Giugno 2012 at 7:50ho le lacrime agli occhi leggendo il tuo racconto. e capisco quanto incavolata tu possa essere.
Non so che dire, non riesco a capire.
come dici tu, non ci vuole nulla a cambiare locale…
ti abbraccio forte, e anche al pargolo
Anastasia
8 Giugno 2012 at 7:46Stefania caspita quanto mi dispiace.. è davvero brutto sentire queste cose! eppure so per certo che non sei l'unica mamma che convive con questi problemi!
Le principali difficoltà ahimè purtroppo non nascono tanto dalla disinformazione sul problema, quanto dall'indifferenza ed è questa a mio avviso la cosa che fa più male in assoluto al cuore di una mamma!
Ti auguro di trovare maggior umanità nel vostro prossimo percorso e volendo essere ottimisti, vedila così: il tuo bimbo è fortunato ad avere una mamma attenta e premurosa ed appassionata in cucina, almeno rimedia ai disastri altrui… pensa se così non fosse…
Un abbraccio! Any
gloria cuce'
8 Giugno 2012 at 7:30Tesoro mi dispiace che tu debba sopportare queste cose e queste frasi ogni giorno. Se ti può consolare sappi che non è ovunque così, pensa che nell'asilo dei miei figli qui al nord è vietato portarsi dietro qualsiasi forma di cibo. Pensano loro a tutto dalla merenda (solo frutta) al pranzo.
Avendo bambini celiaci a scuola non vogliono nemmeno che gli altri mangino in presenza loro pane merendine etc..
Mio figlio è fabico e mentre giù gli davano la pasta col sugo o in bianco con poco olio qui fanno apposta il minestrone per lui senza piselli o fave. Non l'hanno mai fatto sentire diverso perchè il menù è pensato per tutti e la cuoca è grandiosa perchè si ricorda di tutto e qui con tante nazionalità e religioni non c'è solo il problema delle intolleranze alimentari. Spero vivamente che anche alle elementari sarà così anche se ne sono sicura perchè la gestione della mensa è la stessa.
Scusa il lungo commento.
Devo provare questo risotto perchè gli ingredienti mi piacciono tutti e tanto!
Baci e fatti bella per stasera anzi bellissima perchè devono invidiarti! 🙂
Giusy
8 Giugno 2012 at 7:25Sai cosa mi ha dato più fastidio nel tuo racconto?l'insensibilità e l'ignoranza della gente. quante domande stupide, quanti commenti inutili e dolorosi dobbiamo ascoltare. La celiachia in sè non c'entra, qui quello che manca davvero è sensibilità, empatia, rispetto. E se non lo insegnano a scuola e non lo insegnano a casa mi sembra davvero difficile che la nostra società possa davvero evolversi, maturare, crescere.
Che peccato! però io nel mio piccolo ci provo, non voglio arrendermi a tanta superficialità.
Teniamo duro. Un abbraccio!
Stefania Orlando
8 Giugno 2012 at 7:18L'indifferenza mi lascia sempre senza parole, com'e' che nessuno riesca mai a guardare oltre 5 cm dal proprio naso?
Sulle frasi che ti/vi vengono rivolte no comment…
Vale
8 Giugno 2012 at 7:14ah! come ti capisco…
oggi ultimo giorno di 5 per il mio celiaco di casa
mi son offerta di preparare una crostata io per tutti
sai come l'ho dovuta far entrare a scuola, su consiglio di un'insegnante? ieri ho comperato una crostata già pronta al super, l'ho svuotata del suo prodotto e stamattina ho infilato dentro la mia e richiuso con un pezzettino di nastro adesivo
in gran segreto… che a scuola si possono portare solo prodotti confezionati 😉
non sei sola ciccia ♥