(In questo post: Meringa con crema di marroni e panna, il dolce di Careme)
Cosa c’entra il dolce di cui vi parlerò oggi e cioè la Meringa con crema di marroni e panna con la donna di cui vi racconterò fra breve?
Venite a scoprirlo con me.
La donna di cui vi parlerò oggi, per le nostre (st)Renne sulle donne (st)raordinarie, è una parente di Sissi, ed esattamente una zia acquisita di Sissi. Zia acquisita per matrimonio, in quanto figlia del fratello del padre di Francesco Giuseppe… Troppo complicato? Meno di quello che si creda.
Maria Luisa d’Austria era figlia dell’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe II e della seconda moglie (sua cugina) Maria Teresa di Borbone, meglio conosciuta in quanto ultima moglie di Napoleone Bonaparte. Ma perché voglio parlarvi di lei? Perché scrivendo la scorsa settimana la storia di Sissi, e di quanto viene ancora odiata agli austriaci e di come l’accolsero male anche allora, mi è venuta in mente la storia di questa donna e di come invece fu amata e il paragone è nato spontaneo.
Innanzitutto fu tanto amata dal padre che le dedicò molto tempo, meno della madre, troppo fatua, ma che ben presto morì e fu rimpiazzata da una matrigna (una cugina del padre) di soli 4 anni più grande di lei, che l’amò a sua volta, forse per la vicinanza di età, forse per il fatto che non poteva avere figli suoi. Fu amata per il suo carattere docile e amabile, sempre disponibile al volere altrui, prima quello del padre, che all’età di 18 anni la diede in sposa a Napoleone, per assicurargli una discendenza e poi a quello di Napoleone stesso, che sebbene l’avesse sposata per mero interesse politico, pur essendo così diversa da Giuseppina (donna che lui amò follemente), meno bella, meno di classe, meno donna di corte, ma che trattò sempre bene e essendo molto gentile con lei (per stessa ammissione di Maria Luisa), perché appunto così dolce e arrendevole. Gli diede il tanto agognato erede, ma non servì a niente, non ereditò mai il titolo e comunque all’età di 20 anni morì. In ogni caso (ve la faccio breve), quando Napoleone fu mandato in esilio, Maria Luisa preferì tornare in Austria dal padre che l’affidò ad un suo generale di fiducia Adam Albert von Neipperg… Fiducia assolutamente mal riposta, visto che lei ne diventò dapprima l’amante e poi, quando napoleone morì, la moglie, congiungendosi in nozze morganatiche. Ovviamente dovette lasciare il primo figlio alle cure del padre e non poté riconoscere nemmeno i due figli che ebbe da Neipperg, nemmeno dopo la morte di lui. In ogni caso, rimasta vedova per la seconda volta, prima ebbe diversi amanti per consolarsi della perdita e poi sposò, sempre con nozze morganatiche, il conte francese Charles-René de Bombelles, per convenienza di avere un marito accanto, che fosse anche il primo uomo del ducato di Parma. Morì comunque abbastanza giovane all’età di 56 anni.
Ma ancora il nesso fra le due donne non si vede ed effettivamente l’unico nesso, forse, lo vedo solo io. In ogni caso mi ha fatto tanto riflettere il fatto che queste due donne si sono conquistate l’amore/odio del loro popolo e non solo, non per le loro azioni, quanto per la loro indole. L’indole ribelle dell’una la portarono ad essere contornata da un sentimento negativo pur non agendo di per sé mai male (ebbe un solo marito, non si sa di amanti, non abbandonò i figli per altri uomini). L’indole remissiva dell’altra, invece, la fecero molto amare da tutti, mariti, sudditi e figli (perfino il primo), pur agendo molto male (abbandonò il primo marito Napoleone, prima della sua fine, lasciò il figlio pur di sposare il secondo marito, non allevò nemmeno gli altri due figli perché il matrimonio era morganatico e non li poté mai riconoscere, ed ebbe numerosi amanti…).
Ecco spiegato il detto “ci vuole fortuna pure a cuocere un uovo…”
Stabilito il rapporto fra le due donne, adesso passiamo a stabilire un rapporto con una ricetta. Ma qui la cosa è molto più semplice. A parte il fatto che, al contrario di Sissi, amava e apprezzava la buona cucina, specialmente i dolci, tanto da cominciare ad ingrassare proprio al suo arrivo a Parigi, l’incontro fatale, forse fu proprio con il famoso pasticcere di corte Marie-Antoin Careme, forse il primo pasticcere di torte monumentali. E proprio a lui fu affidato il compito di preparare i dolci per il battesimo del figlio di Maria Luisa e Napoleone e per loro ideò un dolce a grandezza uomo, composto da meringa, crema di marroni, panna e due cigni giganteschi ai lati… Io, per ovvi motivi di spazio, ve li propongo in versione finger food.
Dolce del battesimo
Base meringa:
100 gr. di albumi
200 gr. di zucchero (di cui 100 semolato e 100 a velo)
Se per caso avete degli albumi che vi avanzano, la cosa più semplice da fare è congelarli e usarli quando vi servono. Si scongelano e si lasciano a temperatura ambiente e solo quando raggiungono questa temperatura si possono cominciare a montare. Mettere quindi gli albumi in un robot da cucina e cominciate a montare. Appena cominciano a diventare schiumose, aggiungete lo zucchero a poco a poco. Io consiglio prima quello semolato e poi quello a velo. Se usate quello comprato non avete bisogno di altro, se invece lo fate voi tritandolo con il Bimby allora è il caso di aggiungere un po’ di cremor tartaro… Continuate a montare bene, fino a quando non si formi una bella crema lucida e densa. A questo punto se siete pratici con la sac a poche, inserite la crema nella sac a poche e fate tanti ciuffetti distanziati fra di loro di circa 3 cm, Se invece non lo siete, potete fare i ciuffetti con due cucchiaini. Mettetele in forno ventilato a 90 ° per circa 2 ore 2 ore e mezza. Più mettete basso il forno più dovranno cuocere, più verranno dure… A me invece piacciono col cuore leggermente morbido quindi le faccio cuocere a 100° per 1 ora e mezza (circa). Più è bassa la temperatura più le meringhe verranno bianche perché lo zucchero non caramellizzerà (credo sia per questo), ma siccome a me piacciono più morbidine non mi interessa tanto il colore…
Crema di marroni:
Ok, lo confesso, ho comprato quella già fatta…
Panna:
Panna fresca
Zucchero a velo secondo il vostro gusto
Montare la panna piuttosto fredda con lo zucchero a velo, ma non tanto. Deve rimanere piuttosto soffice
Pasta di zucchero per i cigni
Vedi qui
Montaggio:
Sopra una meringa adagiare una noce di crema di marroni, possibilmente passata con lo schiaccia patate (se versione finger, con lo spremi aglio) per far cadere la crema a filetti e una di panna montata. Ai lati applicare i due cigni di pasta di zucchero e spolverizzare con zucchero a velo.
Suggerimenti:
Se non siete pratiche con la pasta di zucchero,nessun problema, potete omettere i cigni…o quelli che volevano somigliare a dei cigni! 😉
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e che oltre a vincere un mese con noi (cioè a cazzeg… a lavorare su FB con noi – Menù Turistico, Assaggi di Viaggi, io, Cuocicucidici e L’Apple Pie di Mary Pie -), come questo mese faranno Eleonora, Mai, Patti, Gaia e Greta, si vince un vero premio, e bellissimo per giunta, e cioè un magnifico week end all’Agriturismo Baglio Costa di Mandorla di Paceco (TP)…
Vi aspettiamo numerosi!
A presto
Stefania Oliveri
11 Comments
Anna Luisa e Fabio
20 Marzo 2012 at 21:54Certo che è strana la vita, una principessa tanto amata ed una tanto odiata…per fortuna che qualche verità viene sempre a galla 😉
Baci
Anna Luisa
๓คקเ ☆
15 Marzo 2012 at 7:17Mi sono chiesta se è più bello il post o la ricetta, ma è come chiedersi se è nato prima l'uovo o la gallina… me li sono gustati entrambi!!!
Grandissima Stefania!!!!
La Gaia Celiaca
14 Marzo 2012 at 16:11avevo scritto un lunghissimo commento pieno di elogi.
vabbè, sintetizziamo gli elogi: è un dolce elegantissimo, e pure veloce, cosa vogliamo di più?
sei una ganza, ecco cosa sei!
Anna Luisa e Fabio
14 Marzo 2012 at 12:59Va be', tu l'hai fatto a grandezza d'uoVo 😀
Ma quanto si davano da fare queste donne nel passato…
Bella storia, davvero.
Fabio
Simona
14 Marzo 2012 at 10:04Ricetta stpenda… sei bravissima
Stefania
14 Marzo 2012 at 9:06Pensavo che anche i cigno fossero fatti di meringa … sicuramente per me sarebbe stato più semplici che modellarli con la pasta di zucchero … dolce veloce e da porca figura … una cosa tua, insomma!
roberta
14 Marzo 2012 at 8:40ma tu sei tutta fuori di testa!!! Avrei potuto perdermi in questa storia prima di arrivare a leggere la fantastica ricetta. E ringrazio i miei fioretti quaresimali perchè ho messo su due chili solo guardandolo … figurati se lo mangiassi! ah ah ah
buona giornata
Gambetto
14 Marzo 2012 at 8:10Confesso che ho fatto fatica a leggere i "pregi ed i difetti" di entrambe le donne pur apprezzando il carattere di ognuna certamente non da sottovalutare. E proprio sull'aspetto piglio che invece vedo il nesso con te e con questo magnifico dessert…
PS
Remissiva…Maria Luisa…ma siamo certi della cosa?! 😛 ahahahahaha
Saparunda's Kitchen
14 Marzo 2012 at 8:07Quando andavo a scuola odiavo la storia…e la studiavo malvolentieri. Ultimamente però sto scoprendo quanto sia bella e interessante! Soprattutto se riguarda "i singoli protagonisti" e non semplicemente i fatti come ci vengono raccontati sui libri. La storia di Maria Luisa d'Austria non la conoscevo così bene, grazie!!
E grazie anche per questo meraviglioso dolce-finger food!!
Buona giornata! :))
Debora
14 Marzo 2012 at 8:06uh che vedono i miei occhiiiii!!! buonoooooooooooooo.. fa nulla se l'hai comprata la crema di marroni.. mo va bene tutto ma non è che si può fare o avere il tempo di fare proprio tutto tutto eh
Greta
14 Marzo 2012 at 6:59Che peccato però…io la versione integrale avrei proprio voluto vederla…cigni compresi!! :DBel post…e bellissimo dolce!