Una volta l’anno mi metto la coscienza a posto, faccio il mio dovere… mi vado a fare una lezione (di prova) di ginnastica, per la serie “io ci ho tentato”. L’anno scorso di questi tempi sono andata con una amica a fare una prova di power qi, vi ricordate? E decisi di non farla più perché l’istruttore mi aveva detto che con questa ginnastica io mi sarei ritrovata e invece io volevo assolutamente perdermi…
Ieri sono andata a fare la mia lezione dell’anno, in un’altra palestra, con un altra amica. E indovinate chi ho incontrato? L’istruttore di power qi dell’anno scorso… Quante probabilità avevo??? Esatto!!! E se già l’anno scorso ero stata dissuasa dal continuare, quest’anno dopo aver passato circa 5 minuti a dirci se “sentivamo il nostro braccio destro, se lo sentivamo pesante, piacevolmente pesante, se lo sentivamo respirare”, mentre io cercavo di scoprire nello stesso tempo quale fosse il mio braccio destro (vi ho mai detto che ho problemi con la lateralizzazione? Sì, anche quello, oltre ad essere celiaca…), ho capito perché l’anno scorso non ho continuato!
E se l’anno scorso mi sono consolata con un macaron, quest’anno mi consolo addirittura con una ricetta del maestro cioccolatiere più bravo e charmant del mondo, un inglese un po’ dandy che ha fatto innamorare la nostra Mapi e che presentandomelo ha fatto innamorare anche me: mister Paul A. Young!
Se andate a trovare la nostra Mapi troverete delle ricette strepitose e io mi inchino davanti a cotanta maestria. Io, invece, ho deciso di iniziare con una ricetta semplice semplice (e dove è la novità?), ma davvero davvero ottima!
Ieri sono andata a fare la mia lezione dell’anno, in un’altra palestra, con un altra amica. E indovinate chi ho incontrato? L’istruttore di power qi dell’anno scorso… Quante probabilità avevo??? Esatto!!! E se già l’anno scorso ero stata dissuasa dal continuare, quest’anno dopo aver passato circa 5 minuti a dirci se “sentivamo il nostro braccio destro, se lo sentivamo pesante, piacevolmente pesante, se lo sentivamo respirare”, mentre io cercavo di scoprire nello stesso tempo quale fosse il mio braccio destro (vi ho mai detto che ho problemi con la lateralizzazione? Sì, anche quello, oltre ad essere celiaca…), ho capito perché l’anno scorso non ho continuato!
E se l’anno scorso mi sono consolata con un macaron, quest’anno mi consolo addirittura con una ricetta del maestro cioccolatiere più bravo e charmant del mondo, un inglese un po’ dandy che ha fatto innamorare la nostra Mapi e che presentandomelo ha fatto innamorare anche me: mister Paul A. Young!
Se andate a trovare la nostra Mapi troverete delle ricette strepitose e io mi inchino davanti a cotanta maestria. Io, invece, ho deciso di iniziare con una ricetta semplice semplice (e dove è la novità?), ma davvero davvero ottima!
I rocher (come li chiamo io) ovverosia “Lastre rocher con frutta secca tostata e uva sultanina cremisi” (come li chiama lui in “Avventure al cioccolato, 80 sensazionali ricette” pag. 80)
Ingredienti:
250 gr di frutta secca a scelta, tritata grossolanamente (io ho scelto 100 gr. di pistacchi, 100 gr di mandorle, 50 gr. di nocciole)
100 gr di uva sultanina cremisi (o altra frutta disidratata)
300 gr di cioccolato fondente (a scelta, dice lui) temperato
Disponete la frutta secca in una teglia nel forno freddo e accendete il forno a 180° per 5 minuti da quando il forno raggiunge la temperatura. Oppure mettete la frutta secca in una padella capace e far tostare facendo attenzione a rimestare sempre e non farla bruciare. Quindi lasciate raffreddare completamente. A questo punto temperate il cioccolato, se volete il metodo che seguo io, piuttosto casalingo, ma che è uguale a quello che propone mister Young nel suo libro, potete vedere qui, sciogliendo prima 200 grammi di cioccolato e aggiungendo poi gli altri 100 grammi. Appena il cioccolato è temperato, aggiungete la frutta disidratata e la frutta secca, lavorando piuttosto velocemente. Siccome, come sempre, io guardo la ricetta superficialmente o poi la faccio a modo mio, ho aggiunto tutta la frutta secca e invece, mister Young, suggerisce di lasciarne da parte 50 grammi da spolverizzare sopra. Voi fatelo, altrimenti dovrete rifare il procedimento della frutta secca abbrustolita… come ho fatto io! Stendete quindi il composto su una leccarda ricoperta di carta forno e con un altro foglio di carta forno, appiattite con un mattarello dello spessore che più vi aggrada. A questo punto si deve far raffreddare e se volete dei pezzi tagliati regolarmente, incidete il composto prima che si solidifichi del tutto, altrimenti quando si indurirà, si taglierà in pezzi irregolari.
Sempre nel libro si legge che si possono conservare per due mesi… io ci credo sulla fiducia perché hanno fatto un volo!
Suggerimenti:
Anche se la dose vi può sembrare eccessiva vi assicuro che non si realizzano tanti pezzi. Purtroppo non li ho potuti contare, perché diminuivano a vista d’occhio, ma non dimezzate la dose.
Se abitate ad una latitudine come la mia dove ancora fa caldo e l’estate non è ancora finita, mettete il composto in frigo, altrimenti non si rapprenderà mai.E infine vi ricordo che avete tempo solo fino a domani per il contest delle (st)Renne senza glutineper vincere un magnifico week end per due all’Agriturismo Baglio Costa di Mandorla
Ingredienti:
250 gr di frutta secca a scelta, tritata grossolanamente (io ho scelto 100 gr. di pistacchi, 100 gr di mandorle, 50 gr. di nocciole)
100 gr di uva sultanina cremisi (o altra frutta disidratata)
300 gr di cioccolato fondente (a scelta, dice lui) temperato
Disponete la frutta secca in una teglia nel forno freddo e accendete il forno a 180° per 5 minuti da quando il forno raggiunge la temperatura. Oppure mettete la frutta secca in una padella capace e far tostare facendo attenzione a rimestare sempre e non farla bruciare. Quindi lasciate raffreddare completamente. A questo punto temperate il cioccolato, se volete il metodo che seguo io, piuttosto casalingo, ma che è uguale a quello che propone mister Young nel suo libro, potete vedere qui, sciogliendo prima 200 grammi di cioccolato e aggiungendo poi gli altri 100 grammi. Appena il cioccolato è temperato, aggiungete la frutta disidratata e la frutta secca, lavorando piuttosto velocemente. Siccome, come sempre, io guardo la ricetta superficialmente o poi la faccio a modo mio, ho aggiunto tutta la frutta secca e invece, mister Young, suggerisce di lasciarne da parte 50 grammi da spolverizzare sopra. Voi fatelo, altrimenti dovrete rifare il procedimento della frutta secca abbrustolita… come ho fatto io! Stendete quindi il composto su una leccarda ricoperta di carta forno e con un altro foglio di carta forno, appiattite con un mattarello dello spessore che più vi aggrada. A questo punto si deve far raffreddare e se volete dei pezzi tagliati regolarmente, incidete il composto prima che si solidifichi del tutto, altrimenti quando si indurirà, si taglierà in pezzi irregolari.
Sempre nel libro si legge che si possono conservare per due mesi… io ci credo sulla fiducia perché hanno fatto un volo!
Suggerimenti:
Anche se la dose vi può sembrare eccessiva vi assicuro che non si realizzano tanti pezzi. Purtroppo non li ho potuti contare, perché diminuivano a vista d’occhio, ma non dimezzate la dose.
Se abitate ad una latitudine come la mia dove ancora fa caldo e l’estate non è ancora finita, mettete il composto in frigo, altrimenti non si rapprenderà mai.E infine vi ricordo che avete tempo solo fino a domani per il contest delle (st)Renne senza glutineper vincere un magnifico week end per due all’Agriturismo Baglio Costa di Mandorla
e diventare (st)Renne per un mese!
A presto
Stefania Oliveri
22 Comments
Viagra Online without prescription
11 Gennaio 2012 at 21:10Non posso dire, come sicura è che, oltre la ricetta, ma il colore e l'unica via non appena la foto.
Anna Lisa
11 Ottobre 2011 at 7:57Dio santissimo questa me l'ero persa….ultimamente ho poco tempo per visitare le cucine altrui ma Stefania: da te non posso più assentarmi!!!
Sorvolo sulle sane risate che mi fai fare ogni volta che ti leggo 😀
fantasie
8 Ottobre 2011 at 8:58Ragazze: Grazieeeeeee!
Gio
8 Ottobre 2011 at 7:51ma come mi ero perso questo blog?
complimenti…anche per i rocher! 🙂
cristina b.
7 Ottobre 2011 at 20:04no scusate, ma sono solo io a non sapere cos'è "l'uva sultanina cremisi"??? devo andare a documentarmi assolutamente!
cremisi o non cremisi, questi rocher non mi sfuggiranno!
grandissima ricetta e spiegazione strepitosa, grazie stefania :)))
Glu.fri cosas varias sin gluten
7 Ottobre 2011 at 18:36La palestra ? Cos´é..?? Mi passi un cioccolatino per favore? Grazieeeeeee, grandiosi..
Tinny
7 Ottobre 2011 at 12:09E fai troppo bene! Un abbraccio.
°Glo83°
7 Ottobre 2011 at 12:05vuoi mettere un ora di palestra con anche solo un morso di queste delizie?! ecco forse un morso non mi basterebbe ma sceglierei decisamente la seconda!!! anche perchè l'aumento di salivazione che le foto hanno indotto sono già un piccolo esercizio!!! ;D
laroby
7 Ottobre 2011 at 10:03so (purtroppo) che paul è già "marito" della mapi ma , sicura di non essere fraintesa, dico,anzi, urlo: quell'uomo è un mito! e mi fa impazzire…ho preso il suo libro che sfoglio e risfoglio soprattutto quando sono depressa (cioè…tutti i giorni ultimamente…) detto questo , sono certa che la ricetta merita e la tua foro ne è una degna rappresentazione. palestra : udite udite : è da più di un mese che ci vado REGOLARMENTE in pausa pranzo, 2 volte alla settimana : per me, un reconrd assoluto!!non ci credo nemmeno io. complice una collega e un'insegnante che mi sa regalare lezioni "giuste" : tonificazione, pilates, addominali adatte a me…senza "bellezze al bagno" intorno che sudano e ostentano fisici da urlo (è importante anche questo per la propria autostima) e un ambiente soft e rilassato…certo non ho perso ancora un grammo ma l'umore ne giova e la coscienza se la tira un pò!!!:-)))
๓คקเ ☆
7 Ottobre 2011 at 9:13Mi calo nei panni dell'istruttore (che mira, a beccare lo stesso! Evidentemente dall'altra palestra lo hanno cacciato!!!).
Concentratevi sulle vostre papille gustative. Le sentite titillare? Stanno cominciando a salivare? Vi siete messe a leccare compulsivamente il monitor e ora siete deluse perché non sa di cioccolato? PROTESTATE!!! Chiedete che inventino il telefood!!! 😀
E Stefania, ti presto "mio marito" perché so che lo tratteresti bene. Solo, non presentargli Richard Gere, perché non ci sono solo le singles da assalto… 😀
meggY
7 Ottobre 2011 at 9:05Prima lezione di palestra anche per me ieri, però di gag, bilancio?Mi fa male ogni singola parte del corpo, non riesco a fare le scale ma .. uscita mi sono sentita completamente svuotata da tutte le tensioni della settimana, quindi credo andrò anche la seconda volta,e poi la terza!Squisiti i tuoi dolcetti, una gratifica davvero notevole, brava!Un bacione e buon we
Patty
7 Ottobre 2011 at 7:33Beh, ritrovare lo stesso istruttore è stato il massimo, come una maledizione che ti perseguita. Mi hai fatto morire. Senti, se vuoi muoverti e divertirti prova con il ballo, magari un bel corso di tango o di salsa. Se poi ci vai da sola con le amiche ti diverti ancora di più (e in quel caso al marito viene voglia di partecipare, puoi star sicura!).
I rocher me li riservo per post prima giornata di palestra che fra poco mi tocca! Un bacione, Pat
Anna Luisa e Fabio
7 Ottobre 2011 at 7:15I motivi da te esposti (in aggiunta ad altri) sono quelli per i quali io il tentativo non lo faccio nemmeno, preferisco una bella corsa o una partita con gli amici per poi strafogarmi al ritorno un bel rocher senza tanti scrupoli di coscienza.
Fabio
monica
7 Ottobre 2011 at 7:10Eccoli… sono nella mia mente da quando mi hanno regalato il libro! sono venuti benissimo. mi sa che li faccio domenica per il mio papà…mi hai dato la spinta giusta. Buona giornata!
P.s. per il contest ti rispondo anche qui a me va benissimo che la ricetta sia inserita nel pdf, mi fa piacere così.a presto.
Chez Denci
7 Ottobre 2011 at 6:54:-)))) si fa così per quietarsi la coscienza.. lezione di prova e poi dire ci ho provato?! E dopo tanta fatica è giusto che ci si consoli con un buon dolcetto ;-))
Ely
7 Ottobre 2011 at 6:48meno male!!! meno male che non sono l'unica che non và in palestra, io ci ho tentato ma non mi piace proprio e festeggio con te la pigrizia di non volerci andare. Buoni questi Rocher belli ricchi, sai quante flessioni dovremmo fare per smaltirli? baciii
spuntiespuntini senza glutine
7 Ottobre 2011 at 6:38pensa che noi avevamo pensato di non spendere i soldi della palestra ed usufruire di tutte le lezioni di prova..tanto a Palermo ce ne sono tante!!!Delizioso questo dolcetto, non conoscevamo questo grande maestro del cioccolato, per fortuna che c'è sempre tempo!:)
Buona Giornata!
EliFla
7 Ottobre 2011 at 6:31Io….non ci voglio proprio andare in palestra..in compenso…. vorrei questi meravigliosi quadratini al cioccolato….. 😀 , buona giornata, bacioni, Flavia
Claudia
7 Ottobre 2011 at 6:24aMMora mia, ma ci credo che non posso durare questi dolcetta nemmeno da Natale a Santo Stefano ahahahah, ma poi chi sunnu beddi!
quanto alla palestra, rilassati che ci sono loro che fanno fatica anche per te tutta 'st'energia in movimento la "sentono" solo loro ahahahaha
loVe
Cla
Mary
7 Ottobre 2011 at 6:16Buona questa proposta del cioccolato!
Francesca
7 Ottobre 2011 at 6:07Ah…capito….il braccio dovrebbe respirare???????????????????? e se non lo sento respirare che faccio, chiamo il parroco per l'estrema unzione (del braccio)? consoliamoci anche solo virtualmente con 'sta meraviglia, cheeeeeèèèèmeglio!
Federica
7 Ottobre 2011 at 5:58Non ce la posso fare! Già ho seri problemi tra destra e sinistra. Pure sentir il braccio che “respira” …non ce la posso fare! Sai che mi stai offrendo un’arma su un piatto d’argento vero? Un abcio, buon we