Avete mai pensato che tutto vada troppo in fretta? Che ci sia tanta approssimazione? Che le informazioni che riceviamo siano il frutto di un frettoloso articolo, messo lì per acchiappare like? Che si scatenino diatribe sterili e futili, con messe alla gogne virali?
Sì, ormai, per me e un gruppo di amici, internet è diventato questo.
Abbiamo allora pensato che, per quanto ci riguarda, volevamo ripensare ad un modo diverso di fare informazione (nel mio caso culinaria) più pensante e riflessivo. E ripensare anche ai nostri blog, non come in competizione, ma in rete in modo da costituire un mondo di aiuto, e non in conflitto a secondo del gruppo a cui si appartiene.
Insieme, ognuno con la sua specificità e competenza può arricchire l’altro ed esserne arricchito e ciò, secondo noi, porta ad un’offerta finale migliore.
Lavorare in rete, per accrescere il singolo e il gruppo con uno spirito critico propositivo.
Ecco perché nasce #slowthinking, che indubbiamente si rifà al concetto di Slow Food.
Se anche coi, la pensate come noi e volete unirvi, tenete d’occhio l’hashtag #slowthinking e fate richiesta a questo link: http://www.slowthinking.it/richiesta-di-adesione/