(In questo post: Insalata di riso persiana e vegan)
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Diciamolo, chi passa da queste parti, non capisce del tutto che io sia siciliana.
Pochi piatti tipici, troppo pochi.
Molta esterofilia.
Come lo dimostra anche questa insalata di riso persiana.
Insomma non ho una connotazione ben definita.
Ed è ben strano, perché i siciliani in genere, sono ben radicati nelle loro tradizioni e nelle loro convinzioni.
E la convinzione suprema è che la cucina siciliana sia la più buona del mondo (e ne convengo 😀 ).
E allora che bisogno c’è di far ricorso ad altre tradizioni? Per di più estere? Che, fra l’altro, nell’immaginario collettivo, sono non solo di gran lunga inferiori, ma per giunta inesistenti.
Cioè, se esiste la pasta con le sarde (anche con le sue varianti), che bisogno c’è di ricorrere ai noodles?
Se possiamo mangiare le arancine (con le sue varianti), perché ricorrere al pilav?
Mettete un siciliano medio in un paese straniero (qualunque esso sia) e lui cercherà sicuramente del cibo “italiano”, con conseguente ribrezzo verso le pietanze assaggiate e la convinzione, a questo punto rafforzata, che all’estero non sanno cucinare!
Perfino i miei pargoli, abituati a tutto, ne sono convinti. E diventano felici quando arriva qualche ospite dal “continente”, perché io preparo cose tipiche, e ciò si trasforma in “mamma, finalmente, cucina bene”.
La Persia, nell’immaginario di ogni bambino è sinonimo di favole e non di cibo. E lo è soprattutto nell’immaginario dei miei pargoli seppur bambini non lo sono più.
Immaginate quando io, tutta contenta, ho portato a tavola questa insalata e ho annunciato fiera “oggi riso persiano!”
I pargoli mi hanno guardata con gli occhi spalancati, ma non rassegnati, e mi hanno detto “noi ci facciamo la pasta con la salsa”.
Ovviamente il mio orgoglio ne è uscito a pezzi, ma alla fine sono stata pure contenta, perché a me, ‘st’insalata’ mi è piaciuta una cifra… e se ne devo dare una, posso proprio dire 1001, come le notti della principesse e il suo sultano…
Questo riso è davvero semplicissimo da fare. Buono, fresco, ma si può mangiare anche caldo.
In realtà non è proprio la ricetta originale, ma è una rivisitazione. Io fra l’altro ho usato le mandorle, al posto dei pistacchi… insomma, forse è proprio un’altra ricetta e i persiani se ne avranno a male, ma che ci posso fare io se non riesco mai a seguire le regole?
Riso persiano
Un'insalata di riso fresca, senza glutine, light e vegana
Preparazione 20 minuti
Cottura 10 minuti
Tempo totale 30 minuti
Porzioni 5
Ingredients
- 500 g di riso basmati
- 4 carote
- 1/2 cucchiaino di curcuma
- 1 cucchiaio di sale integrale di Trapani
- peperoncino facoltativo
- 50 g di uvetta
- 70 g mandorle intere
- Succo di un limone opzionale
- 3 rametti di menta
Istructions
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Lessate il riso in abbondante acqua salata e lasciatelo raffreddare prima di condirlo.
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Grattugiate le carote e bagnatele con il succo del limone.
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Mettete l'uvetta a mollo per una decina di minuti, quindi sciacquatela, scolatela e strizzatela.
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Tritate le mandorle.
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Lavate la menta, asciugatela e tritatela al coltello.
-
In una ciotola grande mettete il riso e tutti gli altri ingredienti e mescolate bene.
-
Assaggiate e aggiustate di sale.
Note
Si può conservare per 4 giorni in frigo.
Persian Rice
Ingredients
500 g cooked basmati rice, cooled
1 tsp sea salt
pinch turmeric
red pepper flakes (optional)
4 shredded carrots
golden raisins
50 g slivered or whole smoked almond
Lemon juice
Instructions
- In a large mixing bowl, combine the cooled basmati rice and add turmeric, sea salt, and red pepper flakes and mix well.
- Stir through the shredded carrots, golden raisins and almonds and mix until fully incorporated.
- Top with lemon juice and serve immediately.
Notes
- Salad can be kept in the fridge for up to 4 days
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11 Comments
sandra
15 Febbraio 2018 at 8:19bellissima! grazie cara
Stefania Oliveri
15 Febbraio 2018 at 10:52<3
Stefania Arnoldi
24 Settembre 2015 at 20:19Anche io non amo preparare sempre le solite cose, che rispecchiano o meno la tradizione del luogo, e quando esco rischio e assaggio, per ora mi è andata bene. Ogni giorno, a tavola, c’è sempre da attendersi un commento, e a volte capita di doversi confrontare con il piatto cucinato da Tizio o da Caio (ops, Tizia o Caia) e di uscirne malconci, quindi spaziare è un gran merito contro i confronti “tradizionali”.
Confesso, mangiare a Palermo è stato davvero interessante e molto gustoso, ti ringrazio per le preziose indicazioni che mi hai dato.
Ciao
Stefania
Mimma e Marta
22 Settembre 2015 at 23:29A me piace mangiare e basta! Amo i cibi della tradizione …ma molto alleggeriti, e mi piace tanto la cucina straniera. Quando vado all’estero non cerco mai un piatto di pasta né tantomeno un ristorante italiano, non solo perché non la sanno cucinare ma perché sono curiosa di mangiare la loro ‘cultura’.
E, non scambierei una porzione di questo riso persiano neanche con uno di pasta con le sarde 🙂
Sonia
22 Settembre 2015 at 19:50evviva l’esterofilia! è proprio buono!
saltandoinpadella
22 Settembre 2015 at 16:41Io mi sono fatta l’idea che le donne siano molto più esterofile degli uomini, nel senso che sono molto meno restie a provare nuovi gusti…insomma si lanciano molto di più. La cucina siciliana è sicuramente divina ma non è detto che non esistano altri piatti altrettanto buoni dei classici siciliani. Io amo moltissimo le cucine non locali, soprattutto ricette come queste, leggere e con tante spezie. La proverò sicuramente, anche perchè gli ingredienti sono davvero di facile reperimento, cosa che non succede spesso con le ricette arabe/orientali
polepole
22 Settembre 2015 at 10:03Ah, aspe’, ho scordato tutte le cose buone che mi fa assaggiare l’altra vicina, quella che viene dall’Armenia! È inutile, non è proprio possibile decidere quale sia la migliore… 🙂
Stefania FornoStar Oliveri
22 Settembre 2015 at 10:43Concordo con te, sono tutte fantastiche, ecco perché mi piace spaziare 🙂
polepole
22 Settembre 2015 at 10:01Macché! Tutto il mondo è paese, diciamo così: certo che la cucina siciliana è fenomenale (ho ancora in bocca il sapore meraviglioso della pasta alla Norma che mi preparò la zia di mio marito quando per la prima volta andai a conoscerli… ma anche quello delle sue sarde a beccafico, e anche quello delle brioche con la granita di mandorle… oddio!). Però la stessa cosa posso dire della cucina napoletana e di quella pugliese e di quella toscana e…
E se poi penso alle cose fantastiche che ho assaggiato a Zanzibar… e a quelle che i vicini mi portano dalla Tunisia… e alla Germania e…
Insomma: perché limitarsi? Perché? 😀
Il tuo risotto persiano mi ispira, in questi giorni in cui mi rendo conto che l’estate sta finendo ma proprio non voglio mandarla via!
Paola
22 Settembre 2015 at 9:12La convinzione siciliana che la propria cucina sia la migliore rispecchia anche quella campana. Difficilmente un napoletano fuori patria ricerca il cibo del posto, anzi, va alla ricerca della cucina di mammà, che, ovviamente, non troverà mai 🙂 Ed anche io, come te, a casa cerco di proporre ricette estere, con entusiasmi altalenanti (se si esaltano per le costine alle 5 spezie, difficilmente li troverò altrettanto esaltati per il pollo al curry e latte di cocco.. vai a capire tu il perché :). Sono sicura che se gli proponessi questo tuo riso persiano, omettendo la parola persiano, li troverei altrettanto entusiasti 🙂 Al massimo me lo mangio tutto io 🙂
ely - Glutenfreeely
21 Settembre 2015 at 19:57Anche io sono esterofila!. Da qui mi sembra di sentire il profumo della tua insalata di riso da mille e una notte… mmhhhh <3 <3 <3