(In questo post: Minestra di fagioli Badda con verza e bacon)
E se è possibile, l’ho amato ancor di più!
Non perché lui sia ancora più simpatico di persona, che sulla carta scritta. Anzi.
Di presenza risulta timido e a tratti un po’ scostante. Cosa che nei suoi scritti, non è affatto!
Ma l’ho amato ancor di più, perché è un infinito pozzo di scienza, con un amore sviscerato per il cibo.
E poi, perché condivido pienamente tutte le sue teorie, dal mangiar bene (cioè con prodotti di qualità e quindi, ahinoi, più costosi) al fastidio contro la lotta intestina verso gli OGM, quando ci fanno (vi fanno, visto che io sono celiaca) mangiare un grano modificato e bombardato di raggi X, di cui nessuno parla, ma che procura gravi problemi a tutti noi (compresa, forse, la celiachia!)
Perché la soluzione non è mangiare sempre e ogni giorno carne, o pasta, o qualsiasi altra cosa, ma mangiarla una volta alla settimana, ma di qualità.
Perché la soluzione non è comprare un dado (per giunta di scarsa qualità e con glutammato), ma una volta al mese comprare le verdure, prepararle a casa e congelare il brodo homemade.
Insomma, vero è che tutto questo comporta un po’ più fatica e un esborso economico maggiore, ma sicuramente ne guadagniamo in salute e in benessere.
Vero è anche che ha parlato di strumenti casalinghi un po’ “aulici”, che, per un minuto, mi hanno fatto sognare, per poi ricadere nel baratro della realtà che si scontra con la vile moneta. Un Roner che consenta di cucinare a basse temperature col sottovuoto, quindi una macchina per il sottovuoto, una serie di coltelli, un piano cottura a induzione, che mantenga il calore costante, ecc. Insomma con la “modica” cifra di 5.000 euro, avremmo una cucina super accessoriata. Fine del sogno!
Esagerazioni a parte, è pur vero che cucinando in una certa maniera, il sapore e la qualità degli alimenti aumenta. E questo è innegabile! (magari riesco anche a farmi regalare un accessorio per volta dal dolce doppio per compleanni e Natali e in un decennio arrivo ad esaudire il mio sogno…)
Perché quest’uomo, ha cominciato la sua carriera enogastronomica alla tenera età di 45 anni, dopo essersi dedicato a tutt’altro (da venditore di macchine per la produzione di lampadine, era passato per l’editoria scientifica, medica e per approdare alle produzioni televisive). Fino a quando non ha scritto il suo libro più famoso “Cuochi si diventa”, in cui dispensa consigli e segreti su come cucinare anche le cose che sembrano più banali, ma che alla fine, fanno la differenza…
E la differenza l’ha fatta, a lui e a noi, che adesso possiamo godere dei suoi scritti e degli scritti dei diversi autori di eccellenza pubblicati sotto la sua collana Lettori Golosi…
La differenza l’ha fatta per me, che ho un progetto, che ho ancora una speranza: rendere il senza glutine quotidiano, non spaventoso. Far cucinare chiunque e più facilmente gluten free, scoprendo che non è un settore dedicato a noi, celiaci, ma va bene per tutti. Idee rivoluzionarie le mie? Forse.
E forse sarò anche una sognatrice, una che desidera veder mangiare il suo pargolo insieme agli amici, senza doversi portare il panierino da casa…
Ma fin quando i sogni ci sono e vedi che altri hanno realizzato i loro sogni, seppure con ritardo, continui a crederci. E lui, Allan Bay, mi ha dato questa speranza!Prodotti di qualità, di ottima qualità anche per questa ricetta. Ne sarebbe orgoglioso, ne sono sicura, anche Allan Bay.
E così, per la nostra rubrica sull’olio, questa settimana vi proponiamo 4 ricette di tutto rispetto per esaltare l’aroma particolare di questo olio, il cui sapore non viene meno anche con sapori forti come quelli che ho usato.
Dalle mia amiche potrete trovare le altre ricette:
da Patty di Andante con Gusto, Cavatelli con ceci di Navelli e cime di Rapa
Minestra di Fagioli Badda con la verza e bacon tostato
Nel frattempo, in un padellino caldo, adagiate le fette di bacon e fatele tostare da entrambe le parti, fino a quando non diventeranno dorati e croccanti. Servite i fagioli caldi con il bacon croccante e un giro d’olio a crudo.E come sempre questa è una ricetta che potete trovare nel sito dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, che promuove le eccellenze del nostro territorio.
Vi aspettiamo fra due settimane, con un altro magnifico olio.
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A presto
Stefania Oliveri
8 Comments
Luca
4 Aprile 2015 at 14:22ciao, complimenti per il blog, volevo solo farti un appunto… ho un coinquilino polizzano, e i fagioli me li ha sempre fatti cuocere per 4 ore perché vengono “più cremosi” 😛 la cosa fantastica è che è vero!!
Stefania FornoStar Oliveri
4 Aprile 2015 at 17:59Effettivamente più cuociono, meglio sono 🙂
Patty
12 Febbraio 2013 at 9:07Mi scuso con te per essere passata solo adesso ma volevo leggere con la dovuta attenzione il tuo post. Che ho trovato davvero bellissimo e che come te mi trova assolutamente d'accordo sulla grandezza di Allan Bay. Un uomo di grande intelligenza e sense of humor (questa qualità è sempre indice di intelligenza senza limiti). Di immensa cultura e di un amore per il cibo che travalica il semplice interesse professionale. Grazie per averne parlato ancora e sopratutto per questa stupendevole ricetta che mi tira via una lacrimuccia.
Un fortissimo abbraccio, Pat
faustidda
11 Febbraio 2013 at 19:37eh sì, anche tu con i fagioli… come non cercare di valorizzare quest'olio? Per me è stata una vera scoperta! Quanto ad Allan Bay la Collana che dirige è spesso un attentato alle mie tasche (e qui parlo di acquisto libri, non di alimenti o attrezzature…); anche a me piacerebbe tanto sentirlo parlare e raccontare.
Un abbraccio
sara non sapeva cucinare
8 Febbraio 2013 at 14:06hai un blog fantastico, e questa ricetta è favolosa *_* verza e bacon insieme già li adoro.. con i fagioli badda mai provati, ma sembrano assolutamente buonissimi!
ti seguo!
baci
alessandra purificato
8 Febbraio 2013 at 9:46E' stato molto bello leggere il tuo post. Quello che hai scritto è importante e fa riflettere. Non mi sembrano per niente idee rivoluzionarie anzi, la cosa più assurda è che quello che dovrebbe essere "normalità" passa troppo spesso per qualcosa di rivoluzionario.
Io credo che indipendentemente dall'alimento vietato (e anche quando non c'è) il messaggio da far passare è che non si può più continuare vivere di melanzane comprate al discount a febbraio. Le terra soffre, l'agricoltura soffre, noi soffriamo, eppure abbiamo un patrimonio a portata di mano, ecosostenibile e immensamente vario che viene ignorato ancora troppo spesso. Tu quel messaggio lo fai passare benissimo e chi ancora non l'ha capito lo farà forse presto ma soprattutto non ha idea di che cosa si perde.
L'amore che metti nei tuoi piatti è percepibile sempre e leggendo i tuoi post il glutine sembra sempre più superfluo anche per i non celiaci.
Saretta
8 Febbraio 2013 at 9:39Ste, hai fatto sognare anche me con questo post e..il tuo entusiasmo è contagioso!!!
Beddissima sta zuppa coi fagioli Badda 😉
Baciiiii
Giulia Boscolo
8 Febbraio 2013 at 8:44questo lo provo, lo provo, lo provo! che brava che sei… e la torta del post precedente? sono rimasta a bocca aperta! complimentissimi 🙂