Caponata siciliana
Come mai non scrivo per giorni e oggi, invece, solo dopo un giorno dall’ultima pubblicazione, ripubblico?
Perché scade l’MTC! Cioè oggi è l’ultimo giorno utile per postare e io, sul filo di lama, ce l’ho fatta!
Di corsa, anzi peggio, di corsissima, perché oltre alle presentazione del libro (a proposito vi aspetto oggi in viale Strasburgo 442, da Celiachia Home, alle 16,30), partenze, casa, marito, connessione ballerina, famiglia e amici dei pargoli, c’è anche l’esame del n. 1. Adesso aspettiamo solo l’orale ed è finita, ma non vi dico la preparazione che c’è stata dietro.
E indovinate qual è l’argomento della sua tesina? “La città giardino di Mondello”! E quando è nata la città giardino? Ebbene sì, proprio durante la bella Epoque, grazie ai Florio…
Insomma mi sono sentita assolutamente immersa nel tema della sfida di questo mese…
Ma una insalata? Come farla?
Bene, poi, qualche giorno fa, a Genova, l’illuminazione (non era la via di Damasco, ma l’illuminazione è stata meno aulica, quindi ci sta tutta).
Cosa può racchiudere la Sicilia e i Florio, in un’insalata?
Ma certo: LA CAPONATA!
Ovviamente l’ho destrutturata e siccome i Florio hanno fatto sentire la loro influenza anche nel trapanese, ho deciso che la mia versione doveva essere di quelle parti e ho aggiunto quello che nella caponata, a Trapani, non manca mai: LE MANDORLE.
Caponata destrutturata alla trapanese
1 melanzana lunga
4 pomodori
12 olive verdi di Castelvetrano
sedano (il cuore)
una manciata di mandorle
olio evo
0,50 dl di aceto di vino bianco (o di mele)
2 cucchiaini da tè di zucchero bianco
sale
Lavate bene la melanzana e tagliatela a tocchetti (piuttosto piccoli): Mettete i tocchetti in uno scolapasta e ricoprite di sale e lasciate per almeno mezz’ora. Quindi sciacquate bene e riempite una padella di olio. Quando sarà arrivato a temperatura, tuffate, poco per volta, i tocchetti di melanzana e metteteli ad asciugare su un foglio di carta assorbente.
Nel frattempo pulite i pomodori e tagliateli a tocchetti piccoli, togliendo il picciolo e l’acqua di vegetazione.
Pulite anche il sedano e tritate il cuore (la parte più tenera) e anche le mandorle e fatele tostare su un padellino, ma non perdetele mai d’occhio.
Snocciolate le olive.
Snocciolate le olive.
In un bicchiere sciogliete lo zucchero con l’aceto. Quindi prendete solo metà dell’olio di cottura delle melanzane e mescolatelo molto bene all’aceto zuccherato. Questa sarà la salina di accompagnamento della caponata destrutturata.
Suggerimenti:
-nessuno degli ingredienti contiene glutine naturalmente.Con questa insalata partecipo all’MTC di giugno, vinto da un altro uomo… e speriamo che la finiscano! 😉
Deconstructed Caponata from Trapani
1 long eggplant
4 tomatoes
12 green olives of Castelvetrano
celery (only the heart)
some almonds
extra virgin olive oil
0.50 dl of white wine vinegar (or apple)
2 teaspoons of white sugar
salt
Wash the eggplant and cut into chunks (rather small): Put the pieces in a colander and cover with salt and leave for, at least, half an hour. Then rinse well and filled a pan of oil. When it become hot enough, dipped, little by little, the pieces of eggplant and put them to dry on a paper towel.
In the meantime, clean the tomatoes and cut into small pieces, removing the stem and water vegetation.
Also clean the celery and chopped it (the most tender) and also do with almonds. Toast them in a frying pan, but do not ever lose them at all.
In a glass melt the sugar with the vinegar and add half of the eggplant cooking oil, so it will create the typical sweet and sour caponata.
Serve with the sauce.
A presto
Stefania Oliveri
13 Comments
Alessandra Gennaro
1 Luglio 2013 at 18:51sta' a vedere che fra un po' vien fuori che il pezzo forte dell'orale del pargolo numero uno è stata la caponata destrutturata di sua madre… una bella degustazione per la commissione, con tanto di presentazione estemporanea del libro, che la mission è la mission e non c'è esame di maturità che tenga.
Parto dalla foto che è bellissima: piena di luve, di colore, fresca e allegra, in perfetta sintonia con la ricetta. Che, per inciso, aspettavo da un po': non so chi ti abbia dato l'ispirazione a Genova (Vostro onore, mi dichiaro innocente-e son serissima), ma è talmente una genialata che può essere solo opera tua. Sul sapore, mi limito a dirti che la tua caponata alle mandorle popola ancora i sogni dei miei amici (e non perchè non l'abbiano digerita). Insomma, una partecipazione da dieci e lode. Sempre detto, io, che a Genova dovresti venirci più spesso…;-)
Leonardo Bellocchio
30 Giugno 2013 at 19:15ogni cosa è fatta da componenti. ma è interessante l'idea di destrutturare in questo caso la tua insalata. ora mi chiedo se destrutturando ad esempio due atomi di idrogeno e poi un atomo di ossigeno, tutto cio' si puo' chiamare acqua…ci deve essere per forza un legame. poi leggo attentamente la ricetta. ecco l'ho trovato. è la salsina in agrodolce…ed ecco che è svelato il trucco. interessante davvero filosofico. mi piace
mimma
30 Giugno 2013 at 12:41ottima idea!!!!! e poi…le mandorle….stanno bene ovunque!!! bravissima!!!
Isix
29 Giugno 2013 at 20:36Che buona questa insalata.
Indubbiamente un insalata dai sapori forti e decisi. Un vero omaggio alla tradizione della regione.
Da provare…
Simpaticcismo il titolo.
a presto
isa
Glu-fri
29 Giugno 2013 at 16:01A me la caponata piace tantissimo, pure a pezzetti, destrutturata e ingegnata!! Quindi vado a destrutturare!
Bacioni
Ilaria
29 Giugno 2013 at 8:36Buona la caponata anche destrutturata e come la vorrei assaggiare la tua 😉
Brava !
cristina b.
28 Giugno 2013 at 21:36"ovviamente l'ho destrutturata"… sei una grande, lo sapevi??? mitica stefania!!
baciooooooo
La Gaia Celiaca
28 Giugno 2013 at 21:04è una bellissima versione, in effetti pensando a te l'altro giorno pensavo che avresti dovuto fare qualcosa simil caponata, vedo che ci ho dato, e poi è perfettamente in tema, sembra la cobb.
anzi, la dovevi chiamare "cobb salad sicily version"
un abbraccio e in bocca al lupo per tutte queste presentazioni ma tanto non ne hai bisogno a te chi ti ferma?
Milena
28 Giugno 2013 at 15:55Stefy ma che meraviglia! già la caponata è uno spettacolo per il palato, presentata in modo così delicato, poi…conquisterebbe anche il mio compagno che detesta i "miscuglioni" 🙂
bellissima!!
๓คקเ
28 Giugno 2013 at 11:41Fantastica Stefania!!!
Come vorrei venire alla presentazione oggi pomeriggio!!!!
Valentina
28 Giugno 2013 at 11:05ma quanto è bella questa presentazione! E l'idea mi piace proprio, sei proprio una Fornostar vulcanica!!:)
Anna Luisa e Fabio
28 Giugno 2013 at 10:12Va bene che il tempo stava quasi per scadere, ma avresti anche potuto dargliela una mescolatina 😀
Ovviamente scherzo 🙂 Anche se non ho capito bene dove sia nata l'idea 😀 Mi sarei aspettato di più i carciofini sott'olio 😀
Bella insacaponata!
Fabio
EliFla
28 Giugno 2013 at 8:46allora … mi piace tanto..ma … ti ricordo il menu: caponata, cotolette e PArmigiana di tua suocera e se ce la fa pure gli anelletti al forno…. ma siccome poi ci resti male… tu prepari il dolce :*