Da piccola, quando a scuola sentivo parlare di mediterraneo, non so perchè , ma avevo un moto d’orgoglio.
Mi riconoscevo in quella etichetta come se fosse sinonimo di ‘vero, reale, buono e genuino, comunità allargata, comprendente una cultura più ampia e soprattutto superiore, che poteva solo fare del bene agli altri’.
Così, quando mi hanno invitata al MedDiet Camp* a Cagliari, mi è sembrato di ritornare indietro di anni (pochi, sia chiaro), e di ritrovare quel moto di orgoglio per esserne finalmente parte attiva.
Sono partita per Cagliari (e non mi soffermerò a raccontarvi tutte le avventure- o sarebbe meglio dire ‘disavventure’? – rocambolesche che abbiamo attraversato io e
Teresa, per raggiungere in aereo la città), sapendo che altre 48 food blogger erano lì ad aspettarci, per condividere due giorni all’insegna dell’amore per il cibo, ma soprattutto per la brama di conoscere e approfondire alcune tematiche con degli esperti, chiamati apposta per formarci. L’Associazione Città dell’Olio, che non smetterò mai di ringraziare abbastanza, ci ha dato un opportunità unica, mettendo a disposizione un’organizzazione mega per portare avanti le eccellenze del territorio e credendo che il lavoro (inteso come passione) delle food blogger sia fondamentale per una rivoluzione nella nostra cultura culinaria. Sta investendo su di noi, fornendoci delle opportunità fantastiche per conoscere il nostro territorio e così farci portavoce delle nostre eccellenze.
Purtroppo, o forse per fortuna, ho scoperto che siamo tutte molto preparate, brave e competenti e forse, i nostri relatori, non se l’aspettavano…
Ciò nonostante, tutto ciò mi rende orgogliosa. Perché evidentemente quella che, saggiamente, il giornalista Carlo Cambi chiama “cultura mediterranea”, ritenendo riduttivo parlare solo di dieta mediterranea, in realtà nelle 50 food blogger era già ben presente!
E mi sono sentita rincuorata nel sapere che altre 49 persone (oltre tutti gli intervenuti) stavano portando avanti una vita all’insegna del buon cibo.
Tante volte, mi sento dire che sono “fissata” perché cucino tutto a casa, quando potrei benissimo comprare del cibo già pronto. Mi sento dire “esagerata” perché seguo la stagionalità degli ingredienti. Mi sento dire “paranoica”, quando parlo di cibo e di buon cibo… E così ho trovato almeno altre 49 “fissate, esagerate e paranoiche” come me, e, si sa, “mal comune è mezzo gaudio”.
Ed eccoci qui:
Per riassumervi in breve cosa abbiamo condiviso, così da essere più chiara, e non trascinarvi nel mio solito “stream of couscioussness”, vi faccio un elenco dei principali punti:
– We are what we eat (slogan del Camp), che in soldoni significa “siamo ciò che mangiamo” (e guai chi si azzarda a dire che io ho mangiato poco e male nella mia vita…). A parte gli scherzi, la cosa per me è tanto più vera, se, come si sospetta, la celiachia sorge proprio per l’uso di un grano geneticamente modificato per resistere meglio (il cosiddetto grano nanizzato), che oggi è sulle tavole di tutti, per cui oggi si ritorna ai grani traduzionali e antichi che non darebbero questi problemi…
– seguiamo la piramide! No, non perché siamo diventati egiziani. La piramide di cui parlo è quella alimentare, che vede alla base frutta, verdura, ortaggi, cereali e legumi. E quanti piatti si possono fare con la combinazione di questi alimenti? Migliaia, grazie anche all’infinità varietà che abbiamo! E ricordatevi che cereali (che non per niente è al plurale) significa una infinità di cose e cioè miglio, grano saraceno, quinoa, amaranto, mais, solo per citarne alcuni che, casualmente, sono anche senza glutine!
– consumiamo più grassi sani. L’olio extra vergine d’oliva è il nostro alleato migliore, sia in cucina, che per la salute, e poi ogni regione, ne ha uno con le sue caratteristiche e peculiarità che caratterizzano proprio quel territorio e quella popolazione, perché non usarlo di più? E poi, è pure naturalmente senza glutine! 😉
– mangia con gli occhi e con il naso. Scegliamo i cibi che dobbiamo portare in tavola, guardiamoli, annusiamoli, solo la buona qualità fa un ottimo piatto e non c’è storia! Cioè possiamo passare da un surgelato all’altro, ma l’odore e il sapore non saranno mai gli stessi di quelli freschi. Cioè, e ora mi rivolgo soprattutto ai signori uomini, è meglio una ragazza giovane, o una donna anziana, tutta rifatta, che “sembra giovane”?
– il tempo è denaro. Molte amiche mi chiedano quanto tempo passo a cucinare. In realtà non più di tanto. Io amo mangiare bene, ma non tanto stare ai fornelli. Quindi chi più di me è fautrice di una cucina veloce, ma non per questo sana? Magari fatevi aiutare dai vostri figli a sbucciare le verdure, insegnate loro a sbucciare piselli e fave, a passare col passaverdure, se glielo porgerete come un gioco, saranno ben felici di farlo.
E quanto ci vuole a cuocere la pasta? Nello stesso tempo si prepara il condimento e il gioco è fatto e, se non ci credete, andate a comprarvi i libri di Jamie Oliver che ci insegna a cucinare in 30 e in 15 minuti, senza usare cibi porcherosi e preconfezionati (e “a buon inteditor poche parole”!)
–
mangia in compagnia. E qui scatta il tasto dolente, almeno per noi celiaci, ma se vi leggete
qui o comprate il
mio libro vi chiarirete moltissimi punti. In ogni caso mangiare in compagnia è la cosa più bella che ci sia. Per cui condividete le vostre cene e insegnate a tutti il valore del buon cibo, del nostro cibo!
Forse sembrerà poco (e allora, perché non lo fate???), ma davvero questi sono davvero i principi fondamentali della nostra dieta, della nostra cultura.
Un ringraziamento speciale va: allo chef italiano e stellato Luigi Pomata,
allo chef tunisino Jaoudette Turki,
allo Chef libanese George Kib,
allo Chef egiziano Mustafa El Refaye
che ci hanno insegnato dei piatti tipici dei loro paesi, usando gli ingredienti del mediterraneo, e che ci hanno deliziato con il loro manicaretti;
al giornalista Carlo Cambi;
alla antropologa Alessandra Guigoni e al fotografo Alessandro Guerani
E alla bellissima città di Cagliari
Cagliari
*Il MedDiet Camp è il primo dei cinque grandi eventi pianificati daMedDiet, progetto strategico finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013. Con un budget complessivo pari a circa 5 milioni di euro e una durata di 30 mesi, il progetto mira a promuovere e valorizzare la Dieta Mediterranea, riconosciuta Patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco nel 2010. Oltre all’Italia, che partecipa con Unioncamere in qualità di capofila, il Centro Servizi per le imprese della Camera di Commercio di Cagliari, il Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio e l’Associazione nazionale Città dell’Olio quali partners, il progetto coinvolge altri 5 Paesi del Mediterraneo (Egitto, Grecia, Libano, Spagna e Tunisia).
A presto
Stefania Oliveri
15 Comments
Cinzia
18 Ottobre 2013 at 7:01fantastica, cara la nostra ragazza 🙂 sottoscrivo tutto, punto per punto e sopra a tutte che siamo tutte paranoicheeee per i tuoi stessi motivi. Un abbraccio grande Stefania, GRAZIE 🙂
๓คקเ
17 Ottobre 2013 at 7:07Fissata, esagerata, paranoica…
Se queste sono le etichette che ci devono affibbiare solo perché amiamo mangiar bene e mangiar sano, e sia! Ma io come te alla Dieta Mediterranea non rinuncio, con tutti i suoi profumi, sapori e colori.
E sapere che sono in ottima compagnia mi rende ancora più felice!!!
Lo
16 Ottobre 2013 at 20:40mia cara bella paranoica esagerata sei anche esuberante e appassionata…saggia e curiosa e preparata…un mix importantissimo…baciotto
Sonia
16 Ottobre 2013 at 16:44complimenti per le foto, per il resoconto, e congratulazioni!
la signorina pici e castagne
16 Ottobre 2013 at 8:15bello il post.. belle le foto.. ma la cosa ancora più bella e che mi porto nel cuore è stato incontrarti.
Sei una persona che stimo oggi ancora più di ieri, ed il fatto che ti si senta arrivare lontana un miglio è una ventata di allegria.
vorrei averti qui per riabbracciarti di nuovo e sentirti raccontare (come solo tu sai fare).
Luca and Sabrina
16 Ottobre 2013 at 8:00Grande verità, siamo ciò che mangiamo e sentire parlare di dieta mediterranea, intesa come stile di vita e di alimentazione, riempie di orgoglio anche noi. Abbiamo letto di questo evento da Anna Gentile e da Loredana ed è stato bello potere leggere anche i tuoi pensieri al riguardo. Trovare dei post così belli ci fa amare sempre di più la blogsfera.
Baciotti da Sabrina&Luca
Roberta
16 Ottobre 2013 at 6:08eh braveeeee!!!!! sulla foto hai proprio una posa da star … da forno-star, pardon!
enza accardi
16 Ottobre 2013 at 4:18Complimenti Stefania …… Bellissima esperienza!!!!!
sandra liccioli
15 Ottobre 2013 at 20:18senti, mi pare nemmeno di esserci stata a Cagliari tanto è passato veloce.
e poi si, è vero, siamo brave, ma non dirlo in giro, tsss, altrimenti ci sentono!
kiss
Sandra
Francy BurroeZucchero
15 Ottobre 2013 at 19:07La "nostra" dieta mediterranea ce la invidiano in tutto il mondo, l'importanza di ciò che mangiamo, cucinare in modo gustoso con ingredienti sani sono argomenti importanti che solitamente "cozzano" con il business che gira intorno al cibo. Finalmente una bella iniziativa in tal senso, con l'intervento della "nuova forza" che sono i foodblogger! bellissimo post, e bellissima la foto di gruppo (tu sei in primo piano con tutta la tua simpatia!!) un bacione!!
Loredana
15 Ottobre 2013 at 18:57Un post da "fissata, esagerata e…paranoica che sottoscrivo punto per punto! 🙂
Annarita Rossi
15 Ottobre 2013 at 17:42Libro????, Stefania hai scritto un libro? ….ho messo la tua dedica in prima pagina e lo sto regalando agli amici. Un baciotto.
annaferna
15 Ottobre 2013 at 17:10e naturalmente ho letto anche te con trasporto!! :*
e se sei paranoica lo sono anche io se sei esagerata ti faccio compagnia!!!
ti abbraccio
mari ►☼◄ lasagnapazza
15 Ottobre 2013 at 17:01Bello Stefania, traspare sempre la tua ironia e il tuo modo personale e molto efficace di dire le cose. E' piaciuta tanto anche a me questa bellissima esperienza e, mi ci hai fatto pensare, anch'io sono sempre stata orgogliosa di far parte di un popolo mediterraneo 🙂
Un bacione e buona serata!
Jamin-a
15 Ottobre 2013 at 16:37Cavolaccio cavolissimo! Non sapevo di quest'evento, né che ci fossi tu a Cagliari, altrimenti avrei cercato di incontrarti! E… beh, per dare le informazioni in disordine, non ho mai commentato ma ti leggo regolarmente, mi piace cosa scrivi e come scrivi, come tratti il tema celiachia… Non sono celiaca ma sono molto interessata all'argomento 🙂 Grazie di tutto quello che scrivi, ecco cosa ti avrei detto dal vivo 🙂