Non l’ho mai assaggiato.
Prima di diventare celiaca ho assaggiato dei surrogati fatti con la pasta sfoglia, ma devo dire, che mi erano piaciuti anche quei surrogati.
Poi sono diventata celiaca e ho incontrato una signora di origine altoatesina, che l’ha preparato per una festa.
Abitavamo tutti nello stesso residence e si organizzavano spesso delle feste in cui ognuno preparava qualcosa.
Quando seppi che lei avrebbe preparato lo strudel, che secondo tutti era il migliore mai assaggiato, le chiesi di poterla assistere durante la preparazione. E, lei, ne fu ben contenta perché di solito, gli altri, volevano solo mangiarlo, ma nessuna l’aiutava…
Vedere quella pasta così sottile ed elastica mi procurò una fitta al cuore.
Sapevo che la mia non sarebbe mai stata come quella…
Molti anni dopo, facemmo un viaggio in Austria.
Costrinsi tutti i miei uomini ad assaggiare il vero strudel nella sua madrepatria e feci bene ad essere così tiranna, perché per 14 giorni non fecero che mangiarlo e mangiarlo e mangiarlo.
In Austria ne facevano diverse versioni, ma la preferita era sempre quella con le mele.
Il solo vederglielo mangiare, però, mi procurava uno stato di benessere quasi come se, in quella maniera, lo mangiassi anche io.
Però, effettivamente, non so quale sia veramente il suo reale sapore.
Ma ricordo ancora quella pasta tirata sottile, e lavorata con le mani per allargarla ancora di più e solo il pensiero mi fa capire che qualsiasi versione io possa realizzare, non sarà mai la sfoglia del vero strudel.
Non potendo fare altro, mi accontenterò del suo surrogato più fedele…
Grazie Mari per avermi fatto superare il gap, non so se, senza questa sfida, mi sarei mai cimentata… anzi sono sicura di no.
La sfida nella sfida ha voluto che io non fossi proprio in forma per stendere l’impasto…
Così, non mi rimaneva che chiamare aiuto…
Chi, se non mia mamma?
Così, non mi rimaneva che chiamare aiuto…
Chi, se non mia mamma?
Grazie al Bimby ho fatto l’impasto e poi a lei, è toccato l’arduo compito di stendere l’impasto (secondo la sua versione sono più di 30 anni che non usa un matterello, attrezzo antiquato, che non capisce come mai io abbia ancora in casa).
Impensabilmente, l’impasto era abbastanza elastico, per cui tornava indietro, con grande “fastidio” da parte della “stenditrice”.
L’ha stesa più sottile che ha potuto (alias finché la sua pazienza ha tenuto).
E io, che l’avrei stesa più sottile ancora, mi sono arresa, dopo che, la suddetta, mi ha detto: “ma unn’ai cchi ffari?” (ovverosia, “ma chi te lo fa fare, non hai di meglio?”), aggiungendo subito dopo “lo fai per far mangiare le verdure al piccolo?”, ben sapendo che la risposta sarebbe stata negativa…
E io, che l’avrei stesa più sottile ancora, mi sono arresa, dopo che, la suddetta, mi ha detto: “ma unn’ai cchi ffari?” (ovverosia, “ma chi te lo fa fare, non hai di meglio?”), aggiungendo subito dopo “lo fai per far mangiare le verdure al piccolo?”, ben sapendo che la risposta sarebbe stata negativa…
E così ho giocato la carta del pietà, anziché quella della furia, e le ho risposto: “lo faccio per far mangiare tuo nipote dovunque vada
e qualsiasi cosa…” e poi ho aggiunto “i rimasugli, comunque, li riempio di nutella e così li mangerà anche lui”. Come tagliare la testa al toro e la lingua alla mia mamma! (Ti adoro, mamma, lo sai!!!)
e qualsiasi cosa…” e poi ho aggiunto “i rimasugli, comunque, li riempio di nutella e così li mangerà anche lui”. Come tagliare la testa al toro e la lingua alla mia mamma! (Ti adoro, mamma, lo sai!!!)
Alla fine l’ho cotto in forno, perché chiederle pure di cuocerlo a vapore, sarebbe stato davvero troppo la tradizione siciliana, della cucina di mia mamma, prevede solo questo tipo di cottura!
Cara la mia Lasagna Pazza, tutto questo, l’ho subito fatto per te, visto quanto ti amo??? E se mi rimetto, ma solo se mi rimetto, ti farò anche la versione dolce…
Il ripieno (nutella a parte) l’ho scelto siciliano, perché mi piace, al solito, sposare due tradizioni. E devo dire che questo matrimonio siculo-trentino s’ha da fare.
La nostra pasta con i “Vrroccula arriminati” è fra i primi più tipici e più amati dai palermitani. E lo zafferano è la nota che nobilita il piatto. Io, quindi, ho pensato di servire il mio strudel con una salsina allo zafferano, una colata gialla oro, che lo ha insaporito e che ha dato il tocco sprint a tutto al piatto.
Strudel siculo-trentino
Per la pasta dell’impasto
Ingredienti
300 gr di farina Senz’Altro per pasta
100 gr di vino bianco Corvo Glicine
100 gr di acqua minerale naturale
40 gr di olio extravergine d’oliva
sale
Impastate la farina con il sale, l’olio, il vino e l’acqua, fin quando avrete una pasta morbida, ma non appiccicosa. È più facile se mettete prima tutti gli ingredienti solidi all’interno di una ciotola capiente e poi, nel mezzo, mettete tutti i liquidi e con una forchetta cominciate ad amalgamare. Quando le polveri e i liquidi saranno amalgamati, con poca farina sulle mani, impastate per pochi minuti e lasciate riposare. (Io però ho messo tutto nel Bimby e ho fatto impastare a lui, perché con una sola mano, mi era impossibile)
Nel frattempo preparate il condimento.
Per la farcia
1/2 cavolfiore
uva passa (passolina)
pinoli
6 filetti di acciughe sott’olio
olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino da tè di concentrato di pomodoro (io Mutti)
sale
mezzo cucchiaino di zafferano
Fate lessare le cimette di cavolfiore al dente dopo averlo pulito e lavato. In una padella mettete un po’ d’olio e fate sciogliere qualche filetto di acciuga, quindi aggiungete il cavolfiore e il concentrato di pomodoro. Fate cuocere per 5 minuti aggiungendo un po’ di acqua di cottura del cavolfiore. A questo punto aggiungete anche l’uvetta (precedentemente ammollata nell’acqua calda) e i pinoli. Fate dorare e poi spegnete. Attendete che si raffreddi e poi stendete sull’impasto. Arrotolate su sé stesso, spennellate con un po’ di olio il rotolo e fate cuocere per 20/25 minuti a 180°C. Servite con la salsa allo zafferano.
Salsa allo zafferano
1 scalogno
mezzo bicchiere di spumante Vino Franco Valdobbiano
80 ml di panna fresca
40 g burro
2 bustine di pistilli di zafferano
Tritate lo scalogno finemente e mettetelo in una padella insieme allo spumante. Fate cuocere fino a quando lo spumante no sarà quasi del tutto riassorbito.
Aggiungete, quindi la panna, dove avrete fatto sciogliere lo zafferano e fate cuocere per qualche minuto.
Quindi, spegnete e aggiungete il burro a tocchetti e fate sciogliere. Salate.Suggerimenti:
– l’impasto cercate di stenderlo più sottilmente possibile…;
– arrotolate l’impasto con dentro il ripieno cercando di lasciare solo una sfoglia dell’impasto, così da mantenerlo più morbido;
– la salsina tende a rapprendersi per via del burro, quindi scaldatela poco prima di servirla.Con questa ricetta partecipo all’MTC di febbraio
– l’impasto cercate di stenderlo più sottilmente possibile…;
– arrotolate l’impasto con dentro il ripieno cercando di lasciare solo una sfoglia dell’impasto, così da mantenerlo più morbido;
– la salsina tende a rapprendersi per via del burro, quindi scaldatela poco prima di servirla.Con questa ricetta partecipo all’MTC di febbraio
e al 100% Gluten Free (Fri)Day e qui postate i vostri link
Sicilian Strudel
For the pasta dough
ingredients
300 g of gf flour
100 g of white wine
100 g of natural mineral water
40 g of extra virgin olive oil
salt
Mix the flour with salt, olive oil, wine and water, until you have a soft dough , but not sticky. It is easier if you put before all the solid ingredients in a large bowl and then, put all liquids and begin to mix with a fork . Then with some flour on your hands, knead for a few minutes and let it rest .
Meanwhile, prepare the sauce.
For the filling
1/2 cauliflower
raisins
pine nuts
6 anchovy fillets in oil
extra virgin olive oil
1 teaspoon of tomato paste
salt
half a teaspoon of saffron
Boil the cauliflower florets. In a pan put some oil and melt some anchovy fillet , then add the chopped cauliflower and tomato paste . Cook for about 5 minutes, adding some cooking water of the cauliflower . At this point also add the raisins ( previously soaked in hot water ) and pine nuts. Saute and then shut off . Let it to cool and then roll on the dough . Roll on himself , brush with some oil and cook for 20/25 minutes at 180 ° C. Serve with saffron sauce .
Saffron sauce
1 shallot
half a glass of sparkling wine Franco Valdobbiano
80 ml of fresh cream
40 g butter
2 sachets of saffron
Chop the shallots finely and place in a pan with sparkling wine. Cook until no sparkling wine is almost completely absorbed .
Then add the cream, where you have melted saffron and cook for a few minutes .
So , turn off and add the butter into pieces and melt . Season with salt .
suggestions :
– The dough try to spread it more thinly as possible … ;
– Roll up the dough with the filling inside trying to leave only a pastry dough, so as to keep it softer ;
– The sauce tends to thicken because of the butter , then heat it just before serving .
A presto
Stefania Oliveri
37 Comments
Giulietta
20 Febbraio 2014 at 5:40….Nel senso che una non è una FornoStar per nulla…Esiste sempre un motivo e questa versione gf vale molto più di un motivo. Bacio
Cristiana Beufalamode
18 Febbraio 2014 at 20:59Grande Stefy e grande la mamma: per venerdì forse, ma dico forse, ci provo…un bacio cri
Saparunda
18 Febbraio 2014 at 14:10Tu sei una grande! Riesci a sglutinare qualsiasi impasto, ed io ti amo per questo! 🙂
Alessandra Gennaro
17 Febbraio 2014 at 12:22ok. SE vinci, la vittoria è di tua mamma.
e mi sa che con questo, possiamo anche prendere in considerazione questo strudel per il podio 😉
Francy BurroeZucchero
16 Febbraio 2014 at 15:47Sei un fenomeno, veramente! hai recultato pure la mamma pur di esserci, pur di non mollare anche in questa sfida che prevedeva una sfoglia sicuramente non facile. Tu sei riuscita dove molti avrebbero mollato senza neanche pensarci troppo. E non solo: hai pensato e realizzato un ripieno perfetto, che viene dalla tua terra, che parla di te e della tua bravura e passione.
Sempre un passo avanti a tutti!! ma come faiiii?? un bacione!
Lo
16 Febbraio 2014 at 15:34wow che brava mamma dai….ma scusa al posto del mattarello che cosa usa? Però mi piace molto il risultato….ci devo meditare su 😀
Ilaria Agostini
15 Febbraio 2014 at 18:19E questo miracolo mi piace parecchio cara Stefania…..
Sono contenta che stai meglio con la spalla
Un bacione
mari ►☼◄ lasagnapazza
15 Febbraio 2014 at 14:45Carissima Stefania… e io amo te 🙂 e se questo è il risultato la prossima volta sei autorizzata a qualsiasi tipo di lamentela e scoraggiamento 🙂 A parte gli scherzi, forse ora capisco un po' di più questo tuo rapporto di amore-odio con lo strudel, però alla fine sono contenta che la mia scelta ti abbia dato il coraggio di cimentarti.
Sei stata bravissima, il ripieno per i miei gusti è uno dei migliori che tu potessi scegliere, visto che il cavolfiore è uno dei miei ortaggi preferiti e che la pasta con i vruocculi arriminati è una vita che me la sogno e che penso che devo assolutamente provare a fare. La salsina allo zafferano (e con lo spumante per giunta!) poi è il degno completamento di tutto il piatto. Vedi, alla fine la sfoglia è sì importante, ma la vera differenza la fa il ripieno e il tuo è un ripieno da urlo, con quell'agro-dolce-salato che io ricerco sempre in tutti i miei piatti.
Grazie mille, ti abbraccio forte.
Mari
Forno Star
16 Febbraio 2014 at 21:02<3
Gioia
15 Febbraio 2014 at 13:14Bellissima rivisitazione!!!
Anna Lisa
15 Febbraio 2014 at 10:00Due piccioni con una fava! Sei fantastica, come sempre 🙂
Mary Di Gioia
15 Febbraio 2014 at 9:52da provare presto,spero solo di riuscire a tirare la sfoglia..domandina; hai mai provato con altre farine?? quella non riesco a trovarla :(…e posso usare la base anche per uno strudel dolce??
Chiara Picoco
15 Febbraio 2014 at 5:45Grande la mamma. Se mi lasci il glicine li accanto, la sfoglia x il dolce vengo a estenderla io. La mia pazienza durerà fino all'ultima goccia.
Acquolina
14 Febbraio 2014 at 19:46bel matrimonio di sapori e di culture, mi piace moltissimo e poi è a 4 mani (o 3?) 🙂
spero che ti rimetterai presto in forma così da ammirare anche la versione dolce.
Un bacione!
Francesca
Forno Star
16 Febbraio 2014 at 21:01Effettivamente 3! 😀
Sonia
14 Febbraio 2014 at 18:40beh…direi mitico!! con questo mix io stendo la pasta all'uovo alla stessa tacca della pasta glutinosa, quindi molto sottile. hai azzeccato miscela e ti è venuto benissimo!
Loredana
14 Febbraio 2014 at 16:53L'aspetto di questo strudel è solare ,i cavoli, le acciughe, lo zafferano…intuisco perfettamente l'insieme saporito e deciso e…mi piace, altro che.
Un monumento a quella santa donna delal tua mamma, la mia non credo cher mi avrebbe prestato le sue braccia!
Baci
Fabipasticcio
14 Febbraio 2014 at 16:18Uno strudel meraviglioso che unisce diverse tradizioni.
Poi cavolfiore e acciughe sono una accoppiata di tutto rispetto, ci unisci lo zafferano per un ménage à trois davvero delizioso.
A rileggerci presto sempre tra ricette e sorrisi 😀
roberta
14 Febbraio 2014 at 15:37Oh cavolfiore e acciughe!!…mi sembra di poterne sentire il sapore…e quella salsina allo zafferano con lo scalogno cotto nel vino che mi piace cosi' tanto…tutto perfetto Stefania, come tutto quello che fai tu!
Glu-fri
14 Febbraio 2014 at 15:17Io ahimé lo ricordo bene il sapore dello strudel..e sono preoccupata perché mi aspetto una delusione GF peró vedendo il tuo mi rincuoro….Bacioni!
gaia
14 Febbraio 2014 at 14:25bella l'idea dei vruoccoli arriminati. la pasta con questo condimento mi piace assai, l'idea dello strudel… ancora di più!
vedi che eri sfiduciata e invece ti è venuto!
e per di più bellissimo!!!!
Phaedra
14 Febbraio 2014 at 13:33Che meraviglia.. prima di tutto per la pasta senza glutine. Ma poi il ripieno è fantastico: io adoro il cavolfiore, e l'abbinamento con i pinoli, l'uva passa e lo zafferano.. bravissima
Celiaca e contenta
14 Febbraio 2014 at 12:51Un capolavoro! Complimenti davvero! 😀
ricettesenzaglutine
14 Febbraio 2014 at 12:38Un fantastico esempio di contaminazione culturale 😉 Bellissimo!!!
Ciao, Alessia
sandra pilacchi
14 Febbraio 2014 at 12:21ciao Stefania, sei stupenda, te lo dico sempre perchè lo penso, davvero, a costo di essere noioasa!
anch'io salata la versione dello strudel. il cavolo…..buonissimo!
aaah, sto studiando per il gluten free, mi sono fatta una cultura sulle farine che si possono usare o no perchè lo sai, IO VI VOGLIO MANDARE UN PANE! fissata? fissata, si possiamo dirlo, comunque STO LAVORANDO PER VOI!
Un abbraccio e un bentornato al braccio destro!
Sandra
Forno Star
16 Febbraio 2014 at 21:00Un pane???? Temeraria!!! 😉
TataNora
14 Febbraio 2014 at 12:20Brava Stefania! Per te la sfida è sempre più ardua quando si affrontano piatti che prevedono l'uso di farine. Questo vale non il doppio MA IL TRIPLO dei nostri.
Gusto, tradizione, adattabilità…. tutto c'è.
Complimenti!
Nora
flavia galasso
14 Febbraio 2014 at 12:17Vedi..nonostante il tuo "fasciarti la testa prima di rompertela" (tanto ti rompi le ginocchia , le spalle con la bicicletta ahahahahha) io sapevo che avresti fatto un bello strudel e pure buonissimo…baci, Flavia
lavvocatonelfornetto
14 Febbraio 2014 at 11:24Come vedi, in un modo o nell'altro, sei riuscita anche stavolta…..non avevo dubbi! Per l'altro ti aiuto io, dimmi quando.
Fabiana Del Nero
14 Febbraio 2014 at 10:58Senti, se vuoi mi candido anch'io per assaggiare le cose al posto tuo, tutte le volte che vuoi!
In cambio prometto di farti un resoconto dettagliatissimo ed un'analisi sensoriale approfondita che ti guiderà nel replicare il piatto in version gluten free, ci stai??;))
Mi piace il tuo modo di sicilianizzare tutto quello che ti capita sotto mano, questo gemellaggio si sembra decisamente ben riuscito!!;))
Manu
14 Febbraio 2014 at 10:18Complimenti Stefania
la tua versione siciliana-trentina è meravigliosa e ne assapora già i profumi
bravissima perchè con le farine senza glutine tirare la sfoglia non è certo facile
dovrei provare un giorno a fare la sfoglia gluten-free, proprio per essere pronta a farti assaggiare (se un giorno ci fosse l'occasione) il vero strudel trentino
grazie da una che ha trentinizzato le arancine
buona giornata Manu
Stefania
14 Febbraio 2014 at 9:56Hai tutta la mia ammirazione. Fare stendere uno strudel senza glutine a tua mamma sarà stato sicuramente più difficile che stenderlo da sola! Almeno i pargoli l'hanno mangiato?
Forno Star
16 Febbraio 2014 at 20:59… quello con la nutella!
MarielladM
14 Febbraio 2014 at 9:02Ma il cavolfiore, da voi, si chiama broccolo? Leggendo Vruoccoli, mi aspettavo una verdura a foglie… Vabbè, confusioni lessicali a parte, la tua versione mi piace tantissimo, con quella salsa,poi… E,come sempre, standing ovation per voi sglutinate, che non vi tirate mai indietro!
Elena
14 Febbraio 2014 at 8:41Complimenti alla famiglia!
Elisa
14 Febbraio 2014 at 8:41Stefi sei una grande! Vedi? Ti butti sempre giù e poi puntualmente ci riesci e tiri fuori dei capolavori!
Ma ormai TI conosco A TE!! 😛 Se non ti abbatti un po' all'inizio, non riesci a concentrarti bene per poi produrre queste chicche, vero? 😀
Bella la tua ricetta, mi piace assai! 🙂
Un bacione
Laura
14 Febbraio 2014 at 7:18Una versione salata gluten free davvero meravigliosa!
Sento tutti i sapori della Sicilia dove sono stata una sola volta (purtroppo) ma ho mangiato divinamente ovunque!
Rimettiti presto…
Baci