(Panini senza glutine)
Ne ho sentite tante sui celiaci. Si potrebbe scrivere un libro su tutti gli strafalcioni che ci riguardano. Dal fatto che non sanno come ci chiamiamo (celiachi, ciliachi, ciriaci e tanto altro ancora), al fatto che se dici che non puoi mangiare glutine ti fanno mille storie se prendi una panna cotta perché contiene latte e, fargli capire che non sei intollerante al lattosio, ma “solo” al glutine, diventa l’impresa più ardua del secolo. E vabbe’!
In ogni caso la mamma degli schiocchi è sempre incinta, e sforna anche babbei celiaci. Ed ecco alcune leggende metropolitane:
- “Bisogna usare pentole, piatti e posate dedicate” in barba alla pulizia dei piatti con acqua calda e detersivo e della lavastoviglie, il celiaco non si fida e preferisce portarsi da casa il suo set personale di stoviglie, piuttosto che fidarsi dei potenti mezzi di pulizia quotidiani.
- “Semplicemente pazzo chi mangia in locali non certificati” come se la contaminazione passasse da una sola certificazione…
- “Nemmeno l’acqua si può bere se non si trova sul prontuario del celiaco”, perché le falde acquifere potrebbero contenere pesanti tracce di glutine, ovvio, no?
- “Mai fidarsi della scritta, a lettere cubitali SENZA GLUTINE, se non c’è la spiga non è sicuro” perché “senza glutine” non può voler veramente dire senza glutine e le normative europee e italiane possono essere fallaci!
- “Mai fidarsi di un amico, parente, o chiunque, che cucina senza glutine per tutti, molto meglio portarsi un bel pacchetto a parte, ma sicuro al 100%”… Infatti, perché mangiare tutti la stessa cosa? meglio una bella discriminazione in cui io mangio ciò che mi porto da casa, e tutti gli altri quello che ha preparato la padrona di casa, no?
- “Non sei un vero celiaco, se non usi solo prodotti dietoterapici” e su questo stendiamo un velo pietoso, perché su queste pagine ne trovate davvero poco…
Ovviamente io sono considerata una celiaca pazza perché mi fido del ristorante che mi assicura che stanno attenti quando cucinano per un celiaco, anche se non hanno una cucina a parte, mi fido dell’amica, parente, conoscente che mi dice che ha cucinato per tutti senza glutine, e ha comprato alimenti con la dicitura “senza glutine” che non avevano anche la spiga sbarrata e cucino per tutti, celiaci e non, alla stessa maniera! Come questi panini, che io, non ho preparato solo per me e il pargolo celiaco, ma per tutti. E vi assicuro che chi viene a csa mia non si accorge di mangiare senza glutine, perché mangia assolutamente con tanto gusto se non ci credete, vi invito a casa mia!
Panini senza glutine e con lievito madre
Ingredients
- 420 g di farina per mille usi Molino Rossetto
- 80 g di farina di grano saraceno Molino Rossetto
- 340 g acqua a temperatura ambiente
- 220 g di lievito madre rinfrescato
- 15 g di sciroppo di riso o miele
- 20 g di olio evo
- 10 g di sale
- semi di sesamo o altro
Istructions
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La sera prima mescolate il lievito madre con l'acqua. Quindi aggiungete le farne e tutti gli altri ingredienti e impastate.
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Coprite la ciotola con pellicola e fate lievitare fino al mattino dopo.
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Quindi riprendete l'impasto, e mettetelo sulla spianatoia infarinata con farina senza glutine.
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Tagliate l'impasto con una spatola e formate delle palline.
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Mettetele a riposare su una superficie infarinata e coprite con un telo di cotone.
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Fate riposare 30-40 minuti e intanto accendete il forno a 220°.
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Spennellate con olio i panini e cospargete di semi.
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Fateli cuocere per 15/20 minuti.
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Lasciate raffreddare i panini prima di mangiare.
Note
Farina promossa a pieni voti, nessun retrogusto e facile lavorabilità.
E siccome è la #settimanadellaceliachia e io mangio #365giorniglutenfree vi invito ad aderire all’iniziativa di Gluten Free Travel & Living di postare una foto (anche con il nostro libro) per ribadire che mangiare senza glutine non vuol dire senza gusto!
Con questa ricetta partecipo al 100% Gluten Free (Fri)Day
Con questa ricetta partecipo a #Panissimo41 “con questo pane partecipo alla raccolta di Panissimo ideata da Sandra e Barbara questo mese ospitata da Consuelo”
9 Comments
zia consu
21 Maggio 2016 at 21:19Grazie di cuore x il tuo prezioso contributo alla raccolta 🙂
Buon we e a presto <3
katia
21 Maggio 2016 at 20:23Che bello questo stupidario….mia figlia non è celiaca ma semplicemente intollerante solo che è molto sintomatica e quindi si accorge subito se vi è qualche contaminazione ma anche noi ci fidiamo sia dei ristoranti che delle amiche ….
saltandoinpadella
20 Maggio 2016 at 20:58Io pensavo che nello zucchero a velo l’amido fosse maizena o fecola, cose senza glutine. Scusa l’ignoranza ma cosa vuol dire 20p? 20 parti su qualcosa?
Stefania FornoStar Oliveri
21 Maggio 2016 at 0:26No, scusami tu, ho dato per scontato. Sono 20 parti per milione. Nello zucchero a velo c’è chi mette maizena (e quello va bene), ma, ahimè, c’è chi mette amido di frumento e quello non va bene 🙁
Gaia Celiaca
20 Maggio 2016 at 16:56bello lo stupidario, mi piace proprio.
vogliamo aggiungere anche lo spregio della lingua italiana, fra ciriaci, ciliaci, ceriaci and so no?
panini stupendi, sei diventata una panificatrice di prim’ordine stefania, ti faccio i miei super-complimenti!
Glufri
20 Maggio 2016 at 16:27E io sono tua gemella
saltandoinpadella
20 Maggio 2016 at 16:11Io però non ci credo fino in fondo che in casa tua si mangi così bene, vorrei fare la prova di persona 😉
Non avendo esperienza diretta di familiari stretti quello che so l’ho letto o sul web o sentito dal mio collega celiaco, il quale sostiene che ci possono essere diversi gradi di celiachia, del tipo che se metto su una torta (gluten free) dello zucchero a velo che non ha la spiga barrata qualcuno potrebbe non sentire controindicazioni mentre qualcun altro invece magari moltissimo. Altra cosa che non so ad esempio…se taglio una torta “normale” e poi lo stesso coltello lo uso per tagliare a fette anche una torta gluten free senza magari lavarlo (tipo se sei fuori a una festa) succede un casino?
Stefania FornoStar Oliveri
20 Maggio 2016 at 17:02Carissima,
in realtà non esistono gradi di celiaci, ma manifestazioni diverse. Effettivamente c’è chi non subisce conseguenze immediate, e chi come me, invece sta malissimo per la contaminazione.
Per quanto riguarda lo zucchero a velo, può essere addizionato con amido, quindi contenere più di 20p di glutine (consentite ai celiaci), per cui è importante che ci sia scritto SENZA GLUTINE (come da normativa europea e italiana) e un coltello che taglia una torta col glutine e poi una senza glutine è molto contaminato (cioè contiene moltissime più delle 20p di glutine) per cui è importante che sia un coltello diverso. Ma se il coltello è stato ben lavato, è più che sicuro 🙂
Alessia
20 Maggio 2016 at 15:55Ciao Stefy, io mi fido della tua cucina, ma se aggiungi un posto a tavola non me lo faccio scappare!!! 😉
Buon weekend!
Alessia