Blog tour Scilia Occidentale
Diciamolo chiaramente, partecipare ad un blog tour è l’inferno.
E ci sono almeno 3 cose che vi segneranno in maniera indelebile:
- tornerete più grassi;
- avrete la sindrome da ritorno post
vacanzalavoro; - per almeno i primi 5 giorni, non riuscirete più a mangiare ciò che cucinate a casa…
Siete disposti a subire tutto questo?
Perché arrivare in una meta sconosciuta (a volte), alloggiare in un albergo 4 stelle, alzarsi la mattina presto e stare fuori tutto il giorno in giro, a vedere posti incantevoli, conoscere gente simpatica, produttori interessanti, partecipare a corsi di cucina con grandi chef, è davvero troppo per essere sopportato.
E poi tutto quel cibo, difficile da allontanare dalla bocca? Difficile da rinunciare?
Ecco, questo è esattamente quello che dovete aspettarvi se partecipate ad un blogtour.
Come quello che ho fatto io a nella Sicilia Occidentale e in particolare modo nel trapanese.
Le foto, è vero, aiutano a capire lo strazio che abbiamo subito, ma non in maniera approfondita come viverlo. Ma qualcuno doveva pur sacrificarsi…
Sole caldo, mare limpido, cielo azzurro, gente socievole, cibo sublime, persone speciali e tante risate…
Ecco a cosa ci ha sottoposto il Distretto turistico della Sicilia Occidentale.
Così insieme a Daniela, Oriana e Silvia (rigorosamente in ordine alfabetico) e poi agli operatori del settore, miei compagni di viaggio, tour operator abbiamo vissuto questa esperienza per 4 giorni.
Iniziamo il Tour Sicilia Occidentale
E si conferma l’opinione che avevo: la Sicilia è un posto bellissimo, ma non diciamolo troppo forte che poi vogliono venire tutti!
In ogni caso, visto che i nostri sacrifici erano troppi, il tempo ha deciso di metterci la sua, e di essere inclemente, facendo cambiare programma al tour.
Vedere Erice in una giornata buia e tempestosa (va bene è un’iperbole, ma sicuramente non era la giornata migliore per godere del panorama e del borgo), in ogni caso non le toglie il suo fascino (solo che dovete accontentarvi della mia parola o andare e sperare di trovare lo stesso tempaccio, perché le foto sono venute un po’ annebbiate…)
L’incontro poi con Maria Grammatico, istituzione mondiale (e a ben ragione), l’assaggiare le sue creazioni, che sono opere d’arti, per la vista e il palato, e un corso di cucina con lei per la preparazione di alcuni dolci come le Minne delle Monache, i cannoli e i Belli e Brutti, hanno comunque rischiarato e riscaldato la giornata.
Lei è una donna meravigliosa, moderna, una donna che ha fatto di una privazione, un punto di forza. Trovate tutto raccontato nel suo libro Mandorle amare, che ci fa rivivere la sua storia, di come da una sfortuna è riuscita a creare un impero, anche se sentirlo raccontare dalla sua viva voce, con quel suo fare pratico, ma anche ruffiano, non ha uguali.
Questi alcuni dolcetti senza glutine.
Nel pomeriggio dovevamo andare alla Riserva dello Zingaro, ma il mal tempo ce l’ha impedito. Sicuramente una perdita, compensato ampiamente da un luogo magico come le grotte di Custonaci. A dicembre organizzano il presepe vivente, con oltre 100 figuranti, e immagino l’atmosfera che si respiri, perché già così è uno spettacolo da vedere. Le stanze, nelle grotta Mangiapane (così chiamata perché una famiglia di pastori, i Mangiapane, appunto, vi si stabilì, fino agli anni 50), riadattate facendo rivivere gli antichi mestieri, recuperando oggetti dal passato e il racconto della guida che ti fa vivere la Sicilia della fine dell’Ottocento è un’esperienza che non si deve perdere. Ma non è l’unica grotta, ce ne sono diverse, alcune rinvenute anche per caso, perfettamente conservate e dove sono stati ritrovati reperti addirittura del paleolitico.
Il sindaco di Custonaci ci ha accolti all’Hotel Ristorante Il Cortile, dove, come se non bastasse il pranzo luculliano dalla signora Grammatico, ci hanno offerto cassatelle e sfince, cioè dei dolci tipici della zona, che ovviamente sono fritti e con la ricotta. Potete anche soggiornare lì e siete a due passi da San Vito.
La sera l’abbiamo passata a San Vito, che non ha certo bisogno di presentazioni e abbiamo mangiato alla Casa del Cous Cous, dove fra l’altro, ho potuto gustare il cous cous senza glutine, che lo chef Enzo Battaglia, ha preparato apposta per me.
L’indomani mattina siamo partiti di buon ora, perché il programma era ben nutrito. Prima tappa la meravigliosa Segesta, dove si respira la storia attraverso il suo teatro e il tempio, costruito sulla cima del monte da cui si gode di un panorama mozzafiato a perdita d’occhio.
Grazie a Dio il tempo si è rimesso, per cui la visita a Castellammare del Golfo era d’obbligo. Una cittadina sul mare che si abbarbica sulla montagna, con il suo castello proprio bagnato dall’acqua.
Le foto, credo, nonostante io non sia brava, parlino da sole.
Il nostro viaggio è proseguito per Scopello, altra tappa d’obbligo, dove il mare è ancora più azzurro e limpido, se possibile, con i suoi faraglioni che spuntano dal mare imponenti.
Qui potete gustarvi un pranzo davvero luculliano all’agriturismo Tenute La Plaia. La padrona di casa, Cinzia Plaia, ci ha fatto visitare la sua elegante struttura , che mette a disposizione anche 10 stanze, una piscina, e una vista mozzafiato.
All’agriturismo sono attentissimi anche alle esigenze dei celiaci e lo chef, Liborio Giorlando, ha riprodotto tutto anche in versione gluten free e così ho potuto assaggiare tutte le prelibatezze che ci aveva preparato. E vi assicuro che tutti i chilometri da fare per arrivare fin lì, ne valgono davvero la pena!
Antipasto senza glutine Tenute La Plaia
E ora ditemi che questo antipasto non è bellissimo anche solo da vedere!
Dopo pranzo ci siamo diretti a Marsala, altra perla della Sicilia Occidentale. Bella, elegante, si affaccia sul mare e ha fra le più belle tenute vinicole. Qui si trova la famosa tenuta Florio, che non è la prima volta che visito, ma dalla quale rimango sempre affascinata, non solo per la prelibatezza dei suoi vini, ma anche per la storia di questa famiglia che ha lasciato tanto a questa parte dell’isola nei primi del ’900 (seguite la lettura e vedrete che li rincontrerete).
Degustazione alla Cantina Florio – Marsala Cantine Florio
E dopo una visita che si deve assolutamente fare se passate da Marsala, un giro in città è assolutamente da non perdere.
Marsala – Sicilia, Tour Sicilia Occidentale – Cardamomo & co
La sera, abbiamo mangiato da uno degli chef più promettenti nonostante la sua giovane età, Emanuele Russo, di Le Lumie. Il menù tutto gluten free e, meraviglie delle meraviglie, anche il dolce, senza glutine per tutti! Piatti all’apparenza semplici, il cui studio e la ricercatezza, esplodono invece nel palato.
Le Lumie – Marsala
Anche di lui ne avevo già parlato qui.
L’indomani, il tempo ormai diventato splendido e pienamente primaverile ci ha permesso di godere al massimo della gita a Favignana.
Favignana è una delle tre isole delle Egadi, la più grande, la più conosciuta e la più abitata. Il mare è splendido in qualsiasi stagione ci andiate e piena di vita. Ma la bellezza di Favignana non risiede solo in questo. Se approdate in questa splendida isola, dovete, e ripeto DOVETE, visitare la tonnara Florio. Il fascino della tonnara rimane intatto, grazie anche ai racconti e ai canti (le “scialome” dei tonnaroti) del custode Giuseppe Giangrasso che ne rimane la memoria storica, visto che dal 1962 vive e lavora lì.
Il custode della tonnara Florio, il signor Giangrasso
Una scialoma
La tonnara era anche uno stabilimento dove si lavorava il tonno. Era una delle più grandi tonnare del Mediterraneo e anche all’avanguardia, basta solo sapere che c’era il nido per i bambini. Veniva, infatti vissuta come una vera e propria città, dove però uomini e donne lavoravano separati. Rimangono ancora le imbarcazioni, i forni, le scatole dove veniva conservato il tonno e il busto, all’ingresso, dell’inventore della scatoletta con l’apertura a chiavetta, Giuseppe Caruso.
Tour Sicilia Occidentale – Cardamomo & co
La Tonnara di Favignana, Tour Sicilia Occidentale – Cardamomo & co
Ma la cosa ancora più stupefacente è l’Antiqurium, dove sono conservati reperti delle guerre puniche, che grazie ad un servizio del Comune, può essere visitato e una guida volontaria ti racconta e ti fa rivivere il passato.
A Favignana abbiamo mangiato in piazza alla Trattoria Due Colonne, che, se avvisati in tempo, possono servire anche un primo senza glutine. In ogni caso, la trattoria serve prevalentemente pesce, quindi qualcosa si trova comunque.
Non mancate poi di prendere un caffè al pistacchio (qualora le calorie non fossero sufficienti) al bar del porto, prima di tornare sulla terraferma, al Bar du marinaru.
Caffè al pistacchi di Favignana, Tour Sicilia Occidentale – Cardamomo & co
Ma Trapani non è solo mare e buona cucina, è anche cultura e tradizione.
E così, al rientro, visto che eravamo in settimana santa, abbiamo assistito ai “Misteri“, che altro non sono che la rappresentazione delle 16 tappe della via Crucis di Gesù. 16 statue con 16 “sponsor” (diremmo oggi) degli artigiani della città, e 16 bande musicali che accompagnano i carri creando una suggestiva cornice al tutto. La più importante processione di tutta la Sicilia, che si consuma in 24 ore…
E ancora è arte, grazie alla maestria degli orafi Giusi Damiano e Alfonso Graffeo (coralli e preziosi di Graffeo & Damiano), che oltre a creare dei gioielli in corallo di rara bellezza, insegnano quest’arte antica e cercano di tramandarla con pazienza, dedizione e passione, nel loro laboratorio/bottega. Il corallo di Trapani infatti vanta una tradizione che risale al XVI secolo e i due orafi cercano di conservarne la tradizione, innovandone i temi.
Corallo di Trapani, Tour Sicilia Occidentale – Cardamomo & co
Infine, ma non ultimo, è cibo. Ma non solo da mangiare, ma anche da preparare. Così, alla Scuola di Cucina Nuora, con lo chef Francesco Pinello, abbiamo imparato a fare le busiate (il tipico formato di pasta trapanese, una sorta di maccheroncino attorcigliato) che, anticamente si faceva con il buso, cioè lo stelo della pianta dell’ampelodesmo e che tradizionalmente è senza uovo.
Inutile dirvi che anche io ho mangiato le busiate, senza glutine, condite con pesto alla trapanese e le chiacchiere con lo chef mi hanno confermato la sua sensibilità e disponibilità al problema.
E ora vi chiedo, dove volete passare le vostre prossime vacanze?
Qui non c’è solo mare pulito e cristallino, sole caldo, spiagge bianche e tanto cibo eccellente, qui si trova anche la storia, la tradizione, l’arte, che rendendo perfetto una vacanza anche di relax estiva.
5 Comments
Alici fritte, tenerumi e pomodori | Cardamomo & Co.
29 Giugno 2016 at 0:08[…] il pesce, è il Calebianche Catarratto dell’azienda Fazio. La casa vinicola si trova ad Erice, uno dei posti più belli e pieni di magia che si possano visitare. Ed è in questa splendida […]
Busiate pasta senza glutine e uova | Cardamomo & Co.
24 Maggio 2016 at 13:00[…] tour nella Sicilia Occidentale. E l’esperienza fatta con l’impasto glutinoso, dove ho imparato la tecnica per […]
Elisabetta
27 Aprile 2016 at 19:40Meraviglia, Stefania, meraviglia!! Dove passo le vacanze? A Marsala!!!! :-))))
Stefania Arnoldi
26 Aprile 2016 at 19:17Post entusiasmante; ero già fortemente convinta delle bellezze e dell’accoglienza che viene offerta in Sicilia; l’estate scorsa ne ho avuto piena dimostrazione. Complimenti una splendida gita. La pasta assomiglia molto a quella che si prepara anche in puglia con un ferro tondo o con base quadrata. Aspetto con ansia la tua ricetta delle busiate senza glutine. Grazie per avermi riportata nella tua splendida terra. Ciao Stefania
Tra monti, mari e gravine
Daniela
26 Aprile 2016 at 16:12Re-immersione totale! Che bellezza.