Londra Gluten Free
Come alcuni di voi sapranno, e cioè coloro che mi seguono sulla mia pagina Facebook, lo scorso fine settimana l’ho trascorso a Londra.
Londra è una città meravigliosa. Lo so, ho detto un’ovvietà. Ma Londra non è meravigliosa solo per le mille meraviglie che raccoglie, ma soprattutto per l’atmosfera che si respira.
Un’atmosfera magica, nonostante la marea delle persone che ci sono, il traffico (che non c’è, allora, solo a Palermo), la quantità enorme di italiani che si trovano e il freddo cane, soprattutto per una come me che è abituata a non scendere sotto i 13 gradi nell’inverno più rigido.
Questa Londra che vi racconto, però, non è un itinerario di viaggio. Anche perché è la sesta volta che vado (e non ho mai scritto un post9) e, vi assicuro, ci tornerei anche domani, per cui non ho fatto il viaggio per vedere le 10 cose imperdibili di Londra, ma abbiamo girato a zonzo, abbiamo visitato dei musei che non avevamo visto le altre volte, abbiamo incontrato amici, ci siamo immersi nella sua atmosfera e abbiamo mangiato… tutto gluten free!
E così, come ho fatto per altri viaggi, ve lo racconto in ordine alfabetico.
A come AMICI.
Ebbene sì, il film che si erano fatti i miei pargoli quando erano piccoli, continua tutt’ora e rimangono convinti che i viaggi ce li facciamo tipo pellegrinaggio.
E così abbiamo incontrato Angelina di Angelina in Cucina, Alessia di Pentagrammi di farina, e una compagna delle elementari di mio marito, e la dolcissima Costanza, che ci ha deliziato con ben due cene a casa sua e la dolce presenza della sua tenera Eugenia (finalmente il pargolo ha incontrato una sua coetanea).
Ognuno di loro mi ha dato una dritta. Una cosa da vedere, da mangiare, da provare e le abbiamo ascoltate tutte.
B come BREAKFAST e BAKERY
No, non abbiamo fatto la colazione tipica inglese con uova, bacon e fagioli, non perché non volessimo, ma solo perché il posto dove avremmo potuto mangiarlo senza glutine, lo propone in questa versione solo il martedì.
In ogni caso abbiamo potuto fare colazione fuori perché abbiamo trovato Hummingbird Bakery. Una piccola catena che vende muffin, sparsa per Londra, che ha anche due o tre alternative senza glutine. Noi abbiamo provato muffin Red Velvet e quello alla vaniglia, entrambi buonissimi. Noi siamo stati in quello di Portobello Road e in Oxford Street.
Abbiamo provato anche un’altra catena che si chiama Costa, presentissimo su tutto il territorio, dove però abbiamo trovato solo un brownie al cioccolato, imbustato, anche se fresco perché fatto da loro. Quindi nessun rischio di contaminazione.
C come Cioccolato, o sarebbe meglio dire Cioccolatiere!
Sì, perché a Londra mi sono imbattuta nel cioccolateria di
Mr Paul A. Young, di cui trovate
qui,
qui e
qui, le sue ricette rifatte da me, e dopo aver comprato i suoi preziosi cioccolatini, lui è uscito dal laboratorio e io me lo sono ritrovato lì, come una visione. Inutile dire che mi son fatta fare la foto con lui come fosse una star!
D come Double Bus
Salirci è un’esperienza magnifica. Cercate di mettervi al primo posto. Noi li abbiamo preferiti alla metropolitana, così ti godi la città, anche se il trasporto è più lento.
E come English.
Ma quanto è bello l’accento inglese? E soprattutto, quanto è bello sentire tutto figlio conversare facilmente in inglese? Be’, momento autocelebrativo, ma non potevo tacere una cosa positiva del pargolo n. 3 (una volta ogni tanto…)
F come Freddo.
Ok, noi non ci siamo abituati. Io andavo coperta come sulla neve, con tanto di cappello (hipster mi ha detto il pargolo n. 3) e sciarpa fino al naso, oltre alla maglia di lana, il maglione a collo alto e un altro maglione sopra ben pesante e un giaccone super mega imbottito. Questo mi ha protetta da eventuali raffreddori… peccato che proprio ieri, a Palermo ho preso tutta l’acqua del mondo mentre pedalavo sulla mia bicicletta e adesso sono a casa malata, afona e con la borsa d’acqua calda…
G come Gente.
Ma quante perone ci sono a Londra? Ben più dei suoi 9 milioni di abitanti. Turisti, tantissimi turisti, soprattutto italiani. Li riconosci da come vanno bardati. Perché i londinesi, sono vestiti più leggeri e le ragazze escono di sera senza calze e con le scarpe aperte… NO COMMENT!
G come Grandi Magazzini.
Confesso, non ero mai stata da
Harrods e
Selfridges. Ho rimediato! E ho trovato la linea di
Livia’s Kitchen.
H come Harry Potter.
Non potevamo mancare, stavolta, all’ultimo baluardo che l’altra volta avevamo saltato per ovvi motivi di tempo. Così ci siamo recati a Kings Cross per vedere e immortalare il binario 10. Se avete bambini (ragazzini) o siete appassionati voi stessi, vi consiglio vivamente di andare a visitare gli studios dove sono stati girati i film. Armatevi di pazienza e tempo, perché si trovano moooolto fuori Londra.
Se volete vedere qualcosa in più, potete seguirmi anche
lì.
L come Locali.
Mi ero fatta un elenco di tutti i locali che hanno anche cibo senza glutine, in maniera tale da provarne alcuni. Ma fra il poco tempo a disposizione, gli inviti a cena, ne abbiamo provati davvero pochi.
Con
Alessia, una delle pentegrammine, siamo andati a prendere un tè con tanto di torta da
Artisan Gluten Free Bakery, che fa tutto senza glutine e la cui recensione potete trovare
qui.
Poco più in la c’è anche un’altra bakery, che si chiama Romeo. Io non l’ho provata, ma è bello sapere che ci sia tanta scelta!
Invece non abbiamo più trovato Muffinsky, vicino Covent Garden, perché ha chiuso 🙁
Sempre a Covent Garden, insieme ad Angela, invece abbiamo mangiato da
Shake and Shack, catena americana di hamburger, anche vegetariani, attenti al senza glutine, dove si possono mangiare tutti gli hamburger senza il pane.
La volta scorsa invece abbiamo provato Pret à manger, che si trova dovunque a Londra, dove si trova qualcosa naturalmente senza glutine, soprattutto zuppe, quinoa e anche un roll al pollo. Abbiamo provato anche un locale a Borough market, assolutamente da visitare (guarda anche alla M), dove ci aveva portati Angela, e abbiamo mangiato due dolcetti meravigliosi, e da Muriel’s Kitchen.
Guarda anche alla B e P
M come Mercati Covent Garden e Portobello.
Lo so, che sono i due mercati più finti di Londra, dove praticamente ci sono quasi solo italiani, ma non c’ero mai stata e andavano visti. La prossima volta andrò anche a Columbia Road, che abbiamo saltato perché troppo lontano da dove stavamo noi e non volevamo perdere l’aereo.
N come Notting Hill
Quartiere fascinoso dove si trova il mercato di Portobello .
O come Ottolenghi e Oliver
Neanche stavolta sono andata a mangiare da Ottolenghi… e se è per questo nemmeno da Jamie Oliver. La prossima volta, giuro che vado, perché il primo è quasi totalmente senza glutine e il secondo prevede delle alternative. In ogni caso le cene sono state piacevolissime. La nostra amica ci ha invitati a casa sua e ci ha viziati come non mai!
P come Pizza
Lo so all’estero non si mangia la pizza. È sempre una delusione. Però, per amore di cronaca e soprattutto di mio figlio, che c’è voluto andare a tutti i costi, siamo andata da Prezzo. Anche questa una catena. Questo nome non l’ho trovato da nessuna parte su siti internet o quant’altro, ma se andate alla A capirete bene che gli amici ci hanno aiutato anche in questo, suggerendoci questo nome. Così quando siamo andati a Kings Cross per vedere il binario 10 (gli harrypotteriani mi capiranno) e ho visto il locale, non abbiamo resistito e siamo entrati.
La pizza è buona. Ovvio, non dovete aspettarvi una pizza italiana, ma è buona. E hanno anche qualche dolcetto senza glutine. Noi abbiamo assaggiato la Polenta Cake. Loro sono informati, il locale è carino, e il servizio gradevole e veloce.
Q come Quartetto.
Sì, il più famoso quello di Liverpool, i Beatles. Siamo andati ad Abbey Road, là proprio dove ci sono gli studi e dove si sono fatti la storica foto sulle strisce.
R come Right and Left
Ecco, se c’è una cosa che proprio non capisco è perché devono confondere così la gente. La guida a sinistra e tu non sai mai dove guardare per attraversare, le spine diverse, le misure diverse… Insomma questo mi destabilizza, ma glielo riesco a perdonare perché il resto è davvero perfetto.
S come Souvenir.
Da Londra mi sono portata tutti i biscotti senza glutine che ho trovato, e sono praticamente entrata in quasi tutti i negozi di souvenir pakistani per trovare gli Shortbread senza glutine, perché così mi era stato detto, che li avrei trovati lì. Quelli non li ho trovati, ma ne ho trovati altri.
T come Traffico. A Londra c’è un immenso traffico. E io, essendo palermitana, me ne intendo. Però non capisco come sia possibile che nonostante tutto gli autobus siano sempre puntuali…
U come underground.
Per non farci mancare niente mentre eravamo in secondo piano sotto terra, una voce metallica e una sirena, ci avvertono di uscire immediatamente dalla metropolitana. Il cuore mi è balzato in gola, così come credo a molti di noi lì dentro, ma nonostante tutto non ci sono state scene di panico, nessuna agitazione, molta compostezza, anche quando arrivati quasi alla superficie i controllori ci facessero fretta per uscire. Insomma, abbiamo provato anche l’ebbrezza dell’allarme bomba.
V come Victoria and Albert Musuem.
Ci siamo tornati ben due volte. Il venerdì sera, perché era aperto fino alle 22 e il sabato mattina perché non avevamo visto alcune sale e il pargolo ci teneva tanto, (e non, come affermano le malelingue perché ci siamo fatti un servizio completo sulla conchiglia della Venere di Botticelli) e grazie alla seconda visita mi sono portata a casa due bei cucchiaini con le stoffe della casa reale!
Z come Zonzo.
Sì, questa è proprio la parola giusta che descrive questo viaggio. Ce ne siamo andati a zonzo, liberamente, tanto felicemente.
7 Comments
Londra senza glutine - Gluten Free Travel and Living
11 Marzo 2016 at 22:21[…] Aggiornamento: potete trovare altre notizie su Londra nel blog Cardamomo & co. […]
Leti - Senza è buono
11 Marzo 2016 at 22:07Che bel reportage 🙂 molto originale! L’ho letto davvero con piacere. Grazie per averci fatto conoscere la “tua Londra”!
Alessia
11 Marzo 2016 at 8:30Ma che bella emozione leggere questo articolo!!!!
È già passata una settimana dalla nostra chiacchiera-fiume come ci conoscessimo da sempre!
È stato bello incontrarsi, più bello sarà trovare l’occasione di rivedersi.
PS: adesso ci pensò seriamente a quest’estate!!!
??
polepole
10 Marzo 2016 at 10:44La Z di Zonzo è di sicuro la mia lettera preferita, sì! Il modo migliore per viziarsi… 😉
Claudette
10 Marzo 2016 at 6:39Niente fine settimana a zonzo per noi, almeno per un bel po’….Guardo, leggo, ammiro e invidio!
Angelina
9 Marzo 2016 at 21:56Un piacere avervi rivisti! Tornate presto! ❤️❤️❤️
saltandoinpadella
9 Marzo 2016 at 21:21E’ tragicomico che tu abbia preso l’acqua a Palermo e invece un tempo bellissimo a Londra. Almeno vi siete potuti godere al meglio il fine settimana. Bellissimo reportage, girare a zonzo secondo me è il modo migliore per gustare la vera vita di una città