(In questo post: Risotto al salmone fresco e polpa di granchio)
Ci siamo conosciuti per una disavventura. Cioè io lo conoscevo di fama, lui a me, ovviamente, no!
Poi, galeotto fu, un ritorno da Torino, dal Salone del Gusto, per Gente del Fud, alquanto rocambolesco. Il dolce
doppio dimentica il borsello con i-pad, chiavi di casa e chiavi di macchina su un taxi.
Se ne accorge soltanto mentre stiamo prendendo l’aereo per Trapani…
Telefonate concitate per trovare il borsello, recuperare il borsello (e non finirò mai di ringraziare abbastanza Mapi ed Ornella), e finalmente dopo aver sistemato la faccenda, trovare un passaggio per arrivare da Trapani a Palermo.
Il nostro angelo custode continua ad assisterci e, ci fa incontrare, grazie ad un amico comune, il nostro eroe, che, senza batter ciglio, si rende immediatamente disponibile per un passaggio fino a casa. Certo, con una gran figura da rinco…
doppio dimentica il borsello con i-pad, chiavi di casa e chiavi di macchina su un taxi.
Se ne accorge soltanto mentre stiamo prendendo l’aereo per Trapani…
Telefonate concitate per trovare il borsello, recuperare il borsello (e non finirò mai di ringraziare abbastanza Mapi ed Ornella), e finalmente dopo aver sistemato la faccenda, trovare un passaggio per arrivare da Trapani a Palermo.
Il nostro angelo custode continua ad assisterci e, ci fa incontrare, grazie ad un amico comune, il nostro eroe, che, senza batter ciglio, si rende immediatamente disponibile per un passaggio fino a casa. Certo, con una gran figura da rinco…
Ma lui è davvero simpatico e molto accogliente e non ci fa pesare la “nostra” sbadataggine. In macchina, si parla del Salone del Gusto e della nostra comune passione per il cibo. Dimostra un amore viscerale per il cibo, per quello buono, di qualità. Un’attenzione per i prodotti migliori, che cura, ama, e trasforma.
Da lì a scoprire che è Tony Lo Coco chef de I Pupi di Bagheria, il passo è breve.
Ci accompagna fin sotto casa e ci lasciamo come vecchi amici, come se ci conoscessimo da sempre e con la promessa che andremo a trovarlo al più presto.
Dopo tante altre peripezie e altri due viaggi in mezzo, sabato sera, finalmente, riusciamo ad andare nel suo locale, con amici appassionati anche loro di buon cibo.
Il locale è piccolo, intimo, 20 posti appena, ti sembra di stare a casa.
L’accoglienza calda, ma professionale. Lo stile moderno, ma non freddo. Le vettovaglie particolarissime.
L’accoglienza calda, ma professionale. Lo stile moderno, ma non freddo. Le vettovaglie particolarissime.
Veniamo accolti da un aperitivo che sembra un piccolo panino con panelle e invece è tonno con baccalà, mentre io che sono celiaca ho in serbo una querelle di lenticchie con un fritturina di pesce persico… Sublime!
Scegliamo, consigliati dalla competentissima moglie dello chef, che risponde a tutte le domande con dovizia di particolari e, con grande stupore, riesco anche a mangiare una tempura di pesce, fatta con la farina di riso e assolutamente priva di ogni contaminazione. Un risotto strepitoso, che voglio provare a ripetere, anche se sono cosciente che non potrò essere all’altezza, e una scelta di portate da parte dei miei amici davvero di altissimo livello.
Si finisce con un predessert, un dessert (anch’esso senza glutine), e poi un caffè
accompagnato da biscottini mignon.
accompagnato da biscottini mignon.
Tutto, e dico tutto, curato, pensato, studiato nei minimi particolari, dove la freschezza e la bontà degli ingredienti sono solo contorno di una cucina ricercata e ottima.
Insomma un locale all’altezza di pochissimi altri in Italia, uno a Sorrento (L’Antica Trattoria) e uno a Genova (La Bigoncia di Corrado Carpi).
Ora dopo questa presentazione (per la quale, mi preme dirlo, non sono stata pagata,
né mi è stata offerta la cena, quindi avulsa da ogni tipo di piaggeria), mi vergogno un po’ a presentarvi il mio umile risotto, che, con tutta la buona volontà, non raggiungerà mai le vette di uno dello chef. Ma siccome anche a
casa si mangia e non abbiamo uno chef a disposizione, questo piatto è un buon compromesso fra una cucina casalinga e un risultato gradevole, che, volendo può far parte del menù di pesce della vigilia di natale.
né mi è stata offerta la cena, quindi avulsa da ogni tipo di piaggeria), mi vergogno un po’ a presentarvi il mio umile risotto, che, con tutta la buona volontà, non raggiungerà mai le vette di uno dello chef. Ma siccome anche a
casa si mangia e non abbiamo uno chef a disposizione, questo piatto è un buon compromesso fra una cucina casalinga e un risultato gradevole, che, volendo può far parte del menù di pesce della vigilia di natale.
Chef, se leggi questa ricetta, non inorridire degli errori!
Risotto al salmone fresco e polpa di granchio
500 g di riso
250 g di salmone fresco tagliato a cubetti
1 scatola di polpa di granchio
1 cipolla
brodo vegetale homemade
qualche goccia di tabasco
scorza di limone
6 cucchiai di olio evo
2 o 3 cucchiai di salsa già pronta
una noce di burro
paprika
mezzo bicchiere di vino bianco (buono)
In una casseruola riscaldare 3 cucchiai d’olio e far dorare mezza cipolla,
sbucciata e tritata. Quindi tostare il riso, fino a quando non diventa
trasparente e aggiungere il vino e far evaporare completamente.
sbucciata e tritata. Quindi tostare il riso, fino a quando non diventa
trasparente e aggiungere il vino e far evaporare completamente.
Quindi aggiungere il brodo bollente a poco a poco.
Nel frattempo, versare l’olio rimanente in una padella capiente con l’altra mezza
cipolla e i dadini di salmone e fateli scottare leggermente. Devono rimanere morbidi.
Quindi aggiungete la polpa di granchio scolata, la salsa, qualche goccia di
tabasco e un po’ di paprika. Amalgamate.
cipolla e i dadini di salmone e fateli scottare leggermente. Devono rimanere morbidi.
Quindi aggiungete la polpa di granchio scolata, la salsa, qualche goccia di
tabasco e un po’ di paprika. Amalgamate.
Appena il riso sarà pronto, aggiungete fuori dal fuoco il composto di pesce e una noce
di burro per mantecare. Grattugiate la scorza del limone che darà un tocco
fresco all’insieme.
di burro per mantecare. Grattugiate la scorza del limone che darà un tocco
fresco all’insieme.
In realtà il risotto sarebbe meglio all’onda, e infatti noi lo mangiamo così. Per fare la foto, invece, io metto il riso dentro un coppapasta e lascio fino a quando non finisco la mia porzione, poi fotografo, quindi è naturale che il riso si
compatti…
compatti…
Suggerimenti:
– se usate brodo vegetale non fatto da voi, state attenti ad usarne uno che non contenga glutine, come Sarchio e Knorr;
– anche la paprika, così come tutte le spezie, possono contenere glutine e le uniche certificate sono Cannamella;
– il vino che ho usato io è il Santa Cristina, ma sul vino non ci sono restrizioni per i celiaci! 😉
– il riso più adatto per i risotti è il carnaroli o il vialone nano (e l’ho detto!)
A presto
Stefania Oliveri
9 Comments
Isix
6 Dicembre 2012 at 14:07che bella presentazione!
Un'ottima ricetta con il salmone!
Roberta - Pupaccena
5 Dicembre 2012 at 13:58dov'è? dov'è? ci voglio andare… grazie per la dritta!
:*
roberta
fantasie
4 Dicembre 2012 at 16:03Spuntine: non ve ne pentirete! 🙂
Stefania: Come no!
RaffaellaM: :*
SOnia: e tu sei sempre trooooooooppo gentile! :***
Gaia: e quando vieni????
P.s. No, quello della foto non è carnaroli, ma prometto, giuro con la mano sul cuore, che da ora in poi, siccome sono pentita, entrerà solo il carnaroli! :*
SImonetta: tu sei troppo buona con me!
Glu-fri
3 Dicembre 2012 at 22:19Buoni cheffa…..una roba da maiala immagine…baci
La Gaia Celiaca
3 Dicembre 2012 at 21:50con tutta questa pubblicità prendo un aereo e vengo a trovarti, ma per il solo gusto di andare in questo ristorante.
… e se proprio non mi ci porti, posso sembre venire chez stefanie à manger le risottò buonissimò de la cheffeuse plus bravà du monde (mi sa che cheffeuse non si dice però)
una nota… l'avrai anche detto che il riso adatto per i risotti è il carnaroli ma… il riso della foto non sembra carnaroli 😛
Sonia
3 Dicembre 2012 at 16:18ricetta e foto sono da grande maestra :-))
RaffaellaM
3 Dicembre 2012 at 11:33Una portata da gran Gourmet, complimenti
Stefania
3 Dicembre 2012 at 9:11Ma non sei curiosa, una volta sola, di vedere come risulta il risotto usando un carnaroli o un vialone nano? Solo per prova, si intende!
spuntiespuntini senza glutine
3 Dicembre 2012 at 9:01E' da ieri che ti sentiamo parlare di questo ristorante, ci è venuta troppa curiosità speriamo di poterci andare presto…apprezziamo molto la cucina innovativa e tradizionale al tempo stesso…e poi della vostra sbadataggine ne sappiamo qualcosa!!! Complimenti allo chef per tutto e a te per il coraggio e sicuramente per l'ottima riuscita!!! Sempre grande stefy…baci